«Aveva avuto un attacco cardiaco a Parigi, in occasione di una delle sue estenuanti missioni – racconta Giampiero Cofano, responsabile estero dell’Associazione e del settore antitratta internazionale – ma si ostinava a negare tutto». Invece, di malori don Benzi ne aveva avuti parecchi negli ultimi tre mesi. Martedì era svenuto all’aeroporto di Fiumicino, dopo un incontro con rappresentanti dei ministeri della Solidarietà sociale e della Salute. È stato assistito ma ha voluto continuare il viaggio, perché in serata doveva parlare ai giovani in discoteca. Era atteso all’«Europa», un locale dell’entroterra, dove si svolgeva una festa alternativa ad Halloween, insieme al vescovo di San Marino, monsignor Luigi Negri. È arrivato puntuale e, come ha detto a un suo collaboratore, «ha dato il meglio di sé ai suoi giovani». [...] Ne parla Oscar Baffoni, ex viveur, oggi responsabile dell’Associazione in Asia: «Avevo un tumore con metastasi, don Oreste mi ha aiutato molto». Era con lui anche giovedì sera al ristorante «Grotta rossa». Un’ultima cena con gli amici più stretti, a base di tagliolini e sangiovese, scherzando sulla malattia e sugli esami dell’indomani. «Una cena in gazzoia, cioè gioiosa, come diciamo noi in Romagna» conclude don Elio.
GIANPIERO FIORANI – EX AMM. DELEGATO BANCA POPOLARE DI LODI: No, no, dunque lei consideri una cosa: il sottoscritto ha un rapporto coi soldi assolutamente ininfluente. Io sono sempre stato convinto, lo diceva mio nonno, che i soldi sono come le unghie... ricrescono! Se uno è bravo a farli li fa un’altra volta. Li perde tutti? Pazienza. PAOLO MONDANI: La Villa di Cap Ferrat è stata sequestrata o mi sbaglio? GIANPIERO FIORANI: Tutto sequestrato. Tutto è sequestrato. PAOLO MONDANI: Villa Alberta no? GIANPIERO FIORANI: Anche villa Alberta. PAOLO MONDANI: Anche villa Alberta. GIANPIERO FIORANI: [...] Ma lei scusi, secondo lei Villa Alberta o la Villa di Cap Ferrat, ma secondo lei domani mattina Fiorani non si riesce ad inventarsi un’altra casa o un altro posto più bello ancora? Ma che problemi ha?
Oggi prevale la cura della fama, come se essa piccola o grande che sia, assicurasse un merito alla vita. Durare sì, nella chiacchiera degli uomini o nelle intitolazioni delle strade. I famosi sembrano i più fortunati e forti tra gli uomini. Ma 'l’uom s’etterna' solo perchè la sua fama dura oltre la sua fine? O forse, come ha espresso Dante, la fama è la preoccupazione un po’ isterica di intellettuali come Brunetto Latini, una finta, una malacopia dell’eterno?
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