Commenti precedenti:
Pierpaolo Arzarello (25/10/2007 18.06)
Anche se sono stato uno dei primi sostenitori delle fusioni tra confidi (subito dopo l'emanazione dell'art. 13 del D.L. 269/2003) mi stupisco di trovare proposte di incentivi nella prossima finanziaria. I vincoli alle fusioni (credo di aver prestato consulenza ormai ad una decina di operazioni sul territorio) non sono certo di natura economica ma riguardano soprattutto la difficoltà nell'incrinare (non dico certo far capitolare) autonomie, campanilismi, etc. Penso che i contributi alle fusioni alla fine andranno ad incrementare i patrimoni dei confidi che hanno già deciso la via dell'aggregazione. Per gli altri ci vuol ben altro per convincerli piuttosto che la copertura delle spese delle consulenze e delle spese notarili....
Luca (25/10/2007 18.15)
Concordo sull'esistenza di "ben altre" remore ad aggregarsi. Aggiungo uno spunto: molte fusioni fatte sino ad oggi hanno portato ad entità simili a quelle che si univano. Con il passaggio a 107 ci si deve trasformare in entità radicalmente diverse, e gli stessi modelli organizzativi, professionali sono da inventare (o adattare con modifiche sostanziali). Penso quindi che le fusioni che si preannunciano saranno più complesse e più costose di quelle fatte sin qui. Che poi sia efficiente ed equo finanziare con soldi pubblici la ricerca di soluzioni a questi problemi nuovi e complessi, si può discutere.