JEREMIE: le fasi di preparazione ed implementazione
Sat 28 Apr 2007, 18.41
La fase preparatoria di JEREMIE (vedi precedente
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) dovrà concludersi a settembre 2007.
Nel periodo 2006-2007 la DG Regio ha infatti assegnato al FEI ed alle autorità nazionali e regionali un duplice compito:
1) valutare il divario esistente tra domanda ed offerta di strumenti di ingegneria finanziaria nei Paesi membri ed aderenti (gap analysis);
2) programmare azioni mirate.
La fase di valutazione rappresenta un’azione senza precedenti. Essa si è sostanziata nell’analisi dei bisogni di finanziamento delle PMI, nell’identificazione di eventuali carenze di mercato, nella specificazione di strumenti finanziari idonei a compensare le lacune emerse, nell’elaborazione di un Rapporto Intermedio, disponibile per le Regioni, le Autorità di Programmazione e di Gestione Europee, eventuali parti interessate (potenziali Fund Holders). L’elaborazione di un’istantanea sui sistemi di finanziamento attuali e la definizione delle priorità strategiche risulteranno di estrema utilità nella pianificazione delle iniziative future. Inoltre, tale valutazione servirà a giustificare l’uso di fondi pubblici rispetto ai Regolamenti comuni sugli aiuti di Stato.
Sulla base della valutazione del FEI, la DG Regio e le autorità nazionali/regionali hanno potuto elaborare raccomandazioni e fornire una “diagnosi” delle priorità e delle possibili azioni (Action Plan). Nello specifico si sono potuti definire i programmi di agevolazione dei finanziamenti (Programmi Operativi nazionali) per l’impiego dei fondi strutturali UE relativi al periodo 2007-2013.
A partire da gennaio 2007 le singole autorità nazionali e regionali hanno dovuto decidere se adottare il programma JEREMIE per l’attuazione delle azioni di ingegneria finanziaria e, conseguentemente, la percentuale di fondi FESR da stanziare negli Holding Funds. Successivamente, mediante una gara d’appalto pubblica (vedi deroghe specifiche nel precedente
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) l’autorità dovrà selezionare il gestore degli HF. Esso, oltre ad essere responsabile dei fondi FESR per conto dei Paesi membri o delle regioni, suggerirà e attuerà una gestione esperta delle risorse messe a disposizione e ne organizzerà il controllo periodico. Nel caso in cui il gestore scelto sia il FEI, il fondo potrà beneficiare di eventuali finanziamenti dalla BEI per coprire i contributi pubblici nazionali richiesti per gli stanziamenti dei Fondi Strutturali (contributo che varia dal 15% al 50% secondo il livello di sviluppo regionale).
A partire da settembre 2007 il programma dovrà entrare in piena fase operativa: ciò significa che per quella data gli HF dovranno essere finanziati dal FESR e dai contributi nazionali. Comincerà quindi la fase di identificazione/scelta degli intermediari finanziari (inclusi venture capital, loan/guarantee funds, micro-credit providers) cui destinare le risorse finanziarie. La fase di “accreditamento” degli intermediari finanziari durerà almeno fino al 2010 (tutta la prima metà del programma 2006-2013), in modo da offrire loro ampia possibilità di partecipare all’iniziativa. L’accreditamento di ciascun intermediario è soggetto ad una revisione periodica. Gli intermediari accreditati dovranno quindi rendere disponibili alle imprese i fondi in dotazione sulla base di un meccanismo puramente competitivo.
La scelta del FEI quale gestore dei fondi e responsabile della scelta degli strumenti e dell’intermediazione delle risorse agli istituti finanziari accreditati all’emissione dei finanziamenti, consentirebbe alle PMI di tutte le regioni europee di beneficiare di servizi finanziari personalizzati, che le mettano in grado di adattarsi all’evoluzione dei mercati usufruendo delle più idonee soluzioni di ingegneria finanziaria. La realizzazione e il successo dell’iniziativa dipenderanno dall’appoggio e dalla cooperazione delle autorità degli Stati membri e delle regioni.
Risultano pertanto chiare le due principali finalità del programma: migliorare l’utilizzo dei finanziamenti europei e migliorare l’accesso delle PMI al capitale di rischio ed al mercato delle nuove tecnologie. Il risultato atteso è quello di aumentare la presenza e la visibilità di finanziamenti alternativi: aspetto, quest’ultimo, che rappresenta una maggiore criticità proprio per le imprese di minore dimensione, impedendone uno sviluppo armonioso.
Eleonora
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