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Confidi e tranched cover: alternativa alla trasformazione in 107? Ne parliamo in un nuovo paper

Fri 2 Mar 2007, 10.35

Abbiamo in mano il documento della Banca d'Italia su confidi 107 e banche di garanzia. Dopo timori e resistenze durati quattro anni, le associazioni dei confidi paiono orientate ad accettare di trasformarsi in intermediari vigilati. Nel cammino verso la trasformazione, oggi i confidi si stanno innanzitutto adoperando per aumentare e consolidare il patrimonio, (v. comma 881 della Finanziaria, se ne è discusso in coda a questo blog). Rimangono aperti molti problemi di adeguamento organizzativo.
Per contribuire alle riflessioni e al dibattito sulla trasformazione in 107, ho scritto un paper dove esamino l'efficienza di una soluzione alternativa valida ai fini di Basilea 2, che eviterebbe la trasformazione. Questa soluzione, già da tempo segnalata dalla Banca d'Italia, è la cartolarizzazione virtuale, o tranched cover.
La tranched cover è l'evoluzione delle garanzie sussidiarie con fondi monetari vincolati. Cosa cambia? Con la tranched cover si precisa che il fondo monetario copre rischi di prima perdita per pari importo. All'esaurimento di tale cash collateral, il confidi non risponde delle perdite eccedenti. Se la garanzia è resa a una banca IRB, e se questa esplicita la composizione del pool garantito, allora si può applicare la supervisory formula prevista da Basilea 2 per le cartolarizzazioni prive di rating. Attenzione, però, si tratta di una cartolarizzazione solo virtuale: non si crea una società veicolo, non si collocano tranche mezzanine e senior, non si chiede un rating esterno della struttura (tutti costi risparmiati). La formula della cartolarizzazione si usa soltanto per quantificare il rischio residuo che rimane sulla banca al netto dell'attenuazione assicurata dal cash collateral sulle prime perdite.
La materia non è semplice, soltanto la formula di cui sopra occupa più di una pagina. Ho sviluppato con l'aiuto dei miei collaboratori Fulvio Beretta ed Eleonora Broccardo degli esempi, che aiutano, pensiamo, a capire se conviene in una convenzione banca IRB - confidi passare a strutture di tranched cover (il modello, realizzato con Quantrix, è scaricabile). La convenienza dipende dal rating medio del pool convenzionato, e dalla sua granularità. Non anticipo le conclusioni, per lasciare il piacere di scoprirle.
Buona lettura, e non fateci mancare i vostri commenti.

Luca

Commenti precedenti:

andrea bianchi (02/03/2007 12.13)

andrea bianchi (02/03/2007 12.09) e-mail

complimenti per il paper.

ne approfitto per lanciare una riflessione che mi porta da tempo a dubitare rispetto alla convenienza economica per una struttura di garanzia ad operare sul modello tranched cover.

La prima riflessione è legata al rapporto tra il livello di default e l'incidenza della tranche junior.

La prima riflessione è che il confidi, in costanza di default, se copre tutta la prima perdita di fatto raddoppia il costo del credito (rispetto alla garanzia 50%).

La seconda considerazione che faccio è la seguente: se cartolarizzo la garanzia posso conservare la controgaranzia acquisita da terzi (es. enti pubblici/FEI)???

Se così non fosse, il confidi, si troverebbe, sempre in costanza di default a trovare le perdite quadruplicate.

riflettiamo.

saluti.

Luca (02/03/2007 12.29)

razie (l'ha già letto? Complimenti a lei!)

Faccio un chiarimento che forse può essere utile: nel paper confronto una garanzia personale sul 100% di un credito con la tranched cover sul 100% delle prime perdite, dello stesso credito, giusto per omogeneità. Il che equivale a confrontare il caso di garanzia 107 sul 50% del credito, con una TC sul 50% delle prime perdite.

lei forse confronta una garanzia personale al 50% con una copertura di prime perdite al 100%. Mi serve qualche calcolo per dire come cambia l'equivalenza tra i due casi. Quello che cambia è la porzione del rischio che si assume: con la TC è il 100% di un rischio limitato, con la gar107 sarebbe il 50% di un rischio illimitato. Nel mio paper metto a fuoco dei casi di equivalenza in termini di abbattimento dei requisiti di capitale sulla banca, il che non vuol dire equivalenza del rischio valutato con modelli di portafoglio interni dalla banca o dal confidi.

A ben vedere però oggi molti confidi assumono rischi limitati ai fondi monetari, le banche non fanno troppo affidamento sulla loro solvibilità in scenari estremi. E i fondi monetari sono consumati dai default, come avviene con la TC.

Quanto alla controgaranzia, non si dovrebbe perdere nessun diritto: l'esposizione resta sulla banca e sul confidi, non si cede nulla all'esterno. Le perdite allocate al confidi sulla TC sono perdite sostenute dal confidi su un dato pool, se questo è controgarantito, il FEI le deve risarcire. Tra l'altro, non dimentichiamo che anche gli interventi del FEI sono limitati da un cap (c'è una TC anche lì!)

andrea bianchi (02/03/2007 15.14) n/a

quindi, rispetto alla controgaranzia, se l'esposizione resta in carico al confidi, in caso di confidi 107, la sostanziale sottoscrizione della junior assorbirebbe capitale nella misura del 100% del fondo monetario?

Luca (02/03/2007 16.58) n/a

Esatto, è un caso che non tratto nel paper, ma anche il confidi 107 può usare la tranched cover come garante "reale", non personale, impegnando fondi monetari per pari importo. In questo modo assume un'esposizione ad alto rischio dedotta dal patrimonio, e contestualmente la copre con fondi monetari vincolati.

La banca beneficiaria può applicare un coefficiente dello 0% sul rischio di first loss ceduto perchè dispone di un cash collateral liquido.

Eugenio Virguti (30/10/2009 12.58)

Salve Professore Erzegovesi.

Innanzitutto, complimenti per il paper che ho avuto modo di leggere solo ora.

Due sole questioni non mi sono ancora chiare nel funzionamento dell'operazione di T.C. e sono le seguenti:

1)in quale momento sorge il diritto per la banca a prelevare dal cash collateral costituito in pegno? Il credit event è negoziabile dalle parti (potendo essere liberamente fatto coincidere, ad esempio, con l'inadempimento piuttosto che con la registrazione della perdita definitiva da parte della banca) oppure vi sono considerazioni che impongono il pagamento, a valere sul fondo monetario, "a prima richiesta"?. In tal caso, il garante che ha concesso il cash collateral può surrogarsi nei diritti della banca nei confronti dell'impresa inadempiente?;

2) anche la banca con metodo "standard", nel caso la parte senior del portafoglio sia assistita da rating rilasciato da una ECAI, può applicare, per l'operazione di T.C. così configurata, le regole della cartolarizzazione? In altre parole, la banca standard può trattare tutta la tranche senior come un'unica esposizione pesandola con il RW corrispondente al livello di rating esterno attribuito alla tranche?

Nella speranza di aver rappresentato in maniera chiara questi miei dubbi e che lei possa cortesemente rispondere a tali interrogativi, anche a notevole distanza dal thread, la ringrazio e saluto cordialmente.