Nel suo programma di attività normativa la Banca d'Italia non dimentica il Titolo V TUB

Tue 30 Nov 2010, 12.36 Stampa

La Banca d'Italia ha diffuso oggi un documento di consultazione nel quale per la prima volta sottopone al sistema il programma di produzione normativa per l'anno prossimo. Ecco le motivazioni portate nell'introduzione:
Far conoscere i futuri sviluppi della normativa, gli obiettivi strategici che si vogliono realizzare, il metodo con cui si intende procedere, le aree di maggiore rilievo in cui interverranno le innovazioni, è parte di quel processo di better regulation in cui la Banca crede: rafforza la trasparenza dell’azione normativa; consente un confronto aperto con il mercato, che si riflette positivamente anche sulla qualità delle norme; permette agli stessi operatori di programmare le ricadute che le diverse iniziative normative possono avere sulla loro attività.
A pag. 18 si presenta il seguente piano di attività per le norme di attuazione della riforma del Titolo V TUB:
Emanazione della disciplina secondaria in attuazione della riforma introdotta con il d.lgs.141/2010.
I principali interventi riguarderanno:
a) la disciplina degli intermediari finanziari (in particolare, autorizzazione iniziale e revoca della stessa, disciplina prudenziale, vigilanza consolidata);
b) l’impianto regolamentare da applicare alle società fiduciarie
c) le modalità con cui la Banca d'Italia controlla gli organismi istituiti nei comparti del microcredito, dei confidi e degli agenti e mediatori.
Inizio Consultazione pubblica: giugno 2011
Fine Consultazione pubblica: agosto 2011
Emanazione definitiva: dicembre 2011
I confidi 107 leggano con attenzione tutto il documento, che tocca molte innovazioni attese su materie di loro interesse (Basilea 3, antiriciclaggio, trasparenza, controlli interni, ecc.)

Luca

Commenti precedenti:


Nostradamus (02/12/2010 08.35) n/a

Il 2011 sarà un anno "horribilis" da destinare, purtroppo, all'adeguamento strutturale e gestionale degli intermediari in conseguenza all'estensione, forse abnorme, delle regole prudenziali.

Mi sembra corretta l'intenzione di imprimere un' uniformità di approcci nella moltitudine di aree nelle quali ora si perderebbe anche un "satellite" :definizione del capitale, requisiti patrimoniali, confini alla concentrazione del rischio, requisiti di liquidità,regole di organizzazione,controlli interni, collegi dei supervisori etc.

Non so come andrà a finire ma l'intenzione è buona !

Farà sussultare molti l■introduzione di un nuovo trattamento prudenziale per le esposizioni derivanti da operazioni di ricartolarizzazione e la "la revisione del trattamento delle esposizioni allocate nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza " mentre sarà sostanzuialmente inutile e dispendiosa l'estensione degli obblighi di informativa al pubblico.......

Eppoi mi diverte assai la revisione dei modelli interni con un "nuovo" concetto "patrimoniale" : rischio di default;

rischio di migrazione;

Quindi la ciliegina del "VaR stressato" determinato su periodi di stress ( logico ) e sullo storico di almeno 12 mesi.

Ecco, oltre a quanto di specifico interesse -diretto- per i Confidi- ci saranno questi elementi che si catapulteranno,indirettamente, dalle banche negativamente sull'operatività degli stessi.

Ovvero su tutte le imprese che fanno e faranno parte ( se non chiuderanno prima... )dei Confidi !

Un 2011 di ulteriore meno credito e piu' controlli, piu' adempimenti e piu' quesiti per Luca, ma non temete : passato il 2011 si riapriranno i cieli e tutto cambierà in meglio. Ma prima scorrerrano fiumi di sangue e garanzie escusse.

Gia' prevedo, in un quadro climatico piovoso ed umido direttori, dipendenti e qualche componente dei consigli di amministrazione, abbracciati e urlanti .... sui terrazzi di BI !

Luca (02/12/2010 09.49) n/a

Caro Nostradamus: ricartolarizzazioni, stress test, rischio di migrazione e di default riguardano la finanza strutturata e il trading book delle banche, quindi impattano poco sulle banche italiane, nulla sul credito alle Pmi (in via diretta, cosa succede se si aggrava la crisi del debito sovrano non tedesco è un altro discorso).

Per il resto, facciamo il possibile per arrivare preparati, almeno nello spirito.

Notradamus (02/12/2010 13.36) n/a

Scusami Luca ma la tua risposta afferma che in Italia abbiamo solo banche intimamente italiane e che i Confidi hanno convenzioni solo con queste !

Ma allora la Banca d'Italia deve andare dall'oculista ?

Mi meravigli !!!

Dai è meglio prepararsi.

Poi ormai dovresti aver capito che le pietre che io -volgarmente- scaglio nello stagno vanno oltre il propagarsi dei due tipi diversi di energia che producono.

O vuoi negare che sotto l'acqua dello stagno, dopo "l'avvento" ci sarà una pietra che prima non c'era ..........

Conte Mascetti (03/12/2010 08.37) n/a

Mario, oh Mario. Avrei voluto vedere la faccia del dottore a cui hai fatto la tua migliore supercazzola. Non deve essere stato facile. Ma le migliori vengono solo mettendosi in gioco. E tu l'hai sempre fatto. Tutti gli Antani che ora polemizzano non hanno capito che la tua non era né disperazione né un gesto politico. Solo un'uscita di scena, un po' plateale, ma solo un'uscita di scena di un'uomo vero, coraggioso, tragicamente beffardo. Benvenuto tra di noi, ormai eterni spiriti, ci serviva un regista qui nell'aldilà. Io, Vittorio, Adolfo e tanti altri ci siamo stancati di prendere a schiaffi i soliti viaggiatori felle Fs, o di ritmare branca-branca-branca leon-leon-leon. Ci servono nuove idee per far ridere e piangere i poveri disgraziati che ci sono di qua. Dai, mettiamoci a lavorare subito!

Luca (03/12/2010 15.43) n/a

@Conte: credevo che fosse un burlone per vezzo, non per disperazione. Visto che Lei è ancora nell'al di qua, si tiri un po' su, che per deprimersi bastano la politica e l'economia.

Nostradamus (05/12/2010 09.43) n/a

Impattano impattano...

stress test,ante "modifiche" sullo scenario avverso con aumento del rischio sovrano al 31.12.2011

Ist."Italiano" TIER 1 Ratio Tasso Perdita

Portaf.attuale

Monte Paschi 6,2% 2,78%

Banco Popolare 7,0% 3,17%

Intesa S.Paolo 8,2% 3,09%

Unicredit 7,8% 3,56%

Ubi Banca 6,8% 2,94%

Secondo te' chi andrà sotto il 6 % con i nuovi indicatori ?

Per mè Unicredit Monte Paschi e forse Ubi

Rob (05/12/2010 15.17) n/a

Nostradamus: dicci i ragionamenti che fai per le tue previsioni.... O sono oracoli?

Tra l'altro, scusa, fai anche i tarocchi?

Nostradamus (05/12/2010 16.54) n/a

Si con particolare abilità. Uno dei piatti forti è il tacchinino con salsa di tarocchi e profumo di finocchietto.

Lo puoi gustare qui :

http://www.iltrenovecchio.it/pietanze.htm

Luca (05/12/2010 20.57) n/a

@Nostradamus: il sito che hai linkato ha un indice di affidabilità molto scadente. Frequenti spesso ambienti borderline?

Nostradamus (05/12/2010 21.57) n/a

Spesso .

Karl (05/12/2010 22.48) n/a

@ Nostradamus:

Scusa, su quale ruota?

Nostradamus (06/12/2010 09.41) n/a

Benedetti uomini del calcolo e della formula dite voi qualcosa sulla nota di Luca, è in alto..

La ruota per Martedi è Milano mentre quella per Giovedi' è Cagliari. ( Potrebbero essere città non casuali )

Nel 2011 prevedo che un ex art.107 e una grande Banca "Italiana" avranno "l'asma finanziaria".

Per i numeri e le combinazioni siete molto bravi Voi .........

Karl (06/12/2010 12.09) n/a

Procediamo con l'esegesi del Vate.

L'indicazione del luogo della ruota e l'indicazione che non potrebbero essere casuali diventa un chiaro segnale che non sono casuali, per cui si tratta di una grande banca e di un confidi che sono a Milano e/o a Cagliari. Escludendo Cagliari per le grande banche rimane un confidi 107 di Cagliari e una grande banca milanese (banca Intesa, sempre che non sia ancora erroneamente indicata come milanese anche Unicredit, che in realtà ha sede legale a Roma, anche se direzione generale a Milano). Su tale argomento è da notare però che la virgolettatura di "Italiana" nell'asserto seguente farebbe propendere il senso verso Unicredit che essendo più internazionalizzato di Intesa merita le virgolette che altrimenti non avrebbero senso.

Dunque Nostradamus ci sta dicendo che nel 2011 un confidi 107 di Cagliari (e ce ne sono tre, quale?) e una grande banca Milanese (Unicredit?) andranno in asma finanziaria.

Mah, come sempre, le quartine sono abbastanza sibilline e poco indicative.

Io ci leggo questo ma non ci scommetterei più di un caffé (senza zucchero).

Luca (06/12/2010 12.26) n/a

@Nostradamus: quando seguo il calcio, mi interessa il gioco, non le difficoltà di una squadra o la probabilità di esonero dell'allenatore. Solo in Italia siamo così fatui e morbosi da invertire l'ordine di interesse. Pertanto, i vaticini sul primo intermediario che andrà in amministrazione straordinaria, o peggio, non mi interessano. Sono anche peggio (nel caso dei confidi) del silenzio sull'argomento delle associazioni di settore.

Se ci saranno difficoltà, toccheranno più di un confidi (li hanno già toccati).

Perciò, se ci sono delle idee su come affrontare il problema, che è serio, benissimo, discutiamone. Se invece si tratta di spiare dal buco della serratura attraverso la sfera di cristallo, non serve a un tubo (un tubo con due zeta) e non mi interessa minimamente.

Sapio (06/12/2010 15.11) n/a

Un contributo tecnico: quel Tasso di perdita sul portafoglio, di per se stesso non significa niente. Solo BdI, dopo un atto di vigilanza ispettiva, può sapere se è troppo o è troppo poco. Inoltre, ammesso che sia giusto, quel che conta è il margine di interesse al netto della perdita (è un valore in E non %). Ed ammesso che sia calcolato, occorre vedere l'utile riveniente dai servizi al netto sempre delle perdite. In conclusione quel che rileva è il Tier totale però nettato della quota eventualmente da portare a perdite. Dall'esterno non è facile fare queste analisi. Le può fare solo BdI e ce le può riferire negli Srep successivi all'Icap.

Gigi (06/12/2010 16.03) n/a

@ Sapio: finalmente uno che parla di cose concrete, e fa un po' di chiarezza: tra oracoli e voci dall'oltretomba qui si capisce poco. Già l'argomento è da iniziati: se facciamo gli iniziati tra gli iniziati non la finiamo più.

Beppe (06/12/2010 16.09) n/a

Bravo Sapio (ce ne fossero come te...), altro che oracoli....

A proposito nel documento di consultazione, si fa riferimento alle modalità con cui BdI vigilerà gli organismi istituiti, tra gli altri, nel mondo dei confidi.

Qui si sta facendo riferimento al futuro dei futuri confidi 112...

Questo mi pare voglia dire che sebbene non vi sia una precisa esplicitazione del coefficiente di solvibilità et similia, vi saranno adempimenti altrettanto "stringenti"... Capire come scriverli, in modo che tecnicamente e "ontologicamente" corretto mi sembra non solo doveroso ma anche funzionale alla stessa sopravvivenza dei confidi.

Altrimenti, come più probabile, si finirà come per il limite dei 75 mln....: ieri lo volevamo più basso perchè troppo alto, ora lo vogliamo più alto perchè troppo basso...... Chi resterà a scrivere la prossima puntata?

Luca (06/12/2010 17.49) n/a

@Beppe: sulle regole dei futuri 112, rischia di venire fuori un film di Antonioni (della stagione dell'incomunicabilità), con le Autorità di vigilanza da una parte e i confidi dall'altra che si appellano al quinto emendamento (senza rendersi conto che sono in Italia e hanno di fronte la Banca eponima).

Spero di sbagliarmi.

Renato (06/12/2010 20.40) n/a

Certo che Beppe ha ragione !

Sapio ha riportato il post su cose concrete.

Comunque va dato atto a Nostradamus che un post destinato a commenti zero o quasi si sta' rianimando. Oddio Beppe non è che tu di concreto abbia detto granchè .

Draghi oggi ha affermato che i rischi per le banche italiane "derivano soprattutto dalle debolezze dell'economia italiana prima fra tutte la bassa crescita". Il tema era la presentazione del nuovo rapporto sulla stabilità finanziaria.

Su questo tema e sul deterioramento del portafoglio in effetti c'è da analizzare e non poco, per le banche e per i confidi.

Nostradamus (06/12/2010 21.07) n/a

Luca hai ragione. Ma non è un problema che si puo' tradurre in volgare "spiare dal buco della serratura".

Tu stesso ammetti perchè i fatti si conoscono che piu' di un confidi ex art.107 gia' accusa difficoltà, in parte per il fisiologico assestamento ai bilanci IAS in parte per la poca accortezza nel simulare quello che sarebbe accaduto mel portare tutto il pregresso garantito a "prima richiesta".

La banca fa' quello che deve fare qualcuno nel rimbambimento da 107 non lo aveva previsto ?

Strano !

Gigi (07/12/2010 00.09) n/a

@ Nostradamus

Non mi pare che tanto facilmente il pregresso sia stato portato a prima richiesta (o BIS2 compliant, ma non è proprio la stessa cosa..., si può essere compliant anche senza la prima richiesta....)

Certo che se ci sono dei 107 rimbambiti che chiudano,(evviva Darwin e la selezione naturale), di stupidi al mondo ce ne sono anche troppi!!!!!

Luca (07/12/2010 09.36) n/a

@Nostradamus: scusa il linguaggio, ma lo uso perché ci vuole un colpo di reni, uno scatto di orgoglio, per uscire dalle sabbie mobili nelle quali il credito alle Pmi italiane (e la garanzia confidi) rischiano di sprofondare.

Finora le soluzioni sono state: (1) prendere tempo (vedi moratoria); (2) spostare parte delle perdite su fondi pubblici o dei confidi, finché ce n'è; (3) aspettare (e sperare) che le imprese più forti si risollevino da sole, e le più deboli chiudano senza lasciare i creditori seduti per terra grazie al patrimonio personale.

Ora le cure palliative non funzionano più.

@Gigi: le persone dei 107 non sono rimbambite, cercano soltanto di difendere le posizioni con le armi che hanno; molti direttori di confidi temono di essere troppo "maturi" per imparare il mestiere dell'intermediazione vigilata, pur essendo ottimi capi di confidi non vigilati. Tu mi dirai: largo ai giovani! Sì, ma chi li ha formate le seconde linee in questi anni? Non lo domando retoricamente. Io parlo dei casi che conosco, di facce nuove ne ho viste poche dal 2002 ad oggi.

Se poi un direttore giovane e aggiornatissimo subentrasse a un senior, ma scoprisse che il business del 107 così come si è stratificato è insostenibile, allora in maniera molto competente getterebbe la spugna, come avrebbe fatto il suo predecessore.

Bisogna cambiare modello, ma chi ci investe e si prende il rischio di provare? Anche questa non è una domanda retorica: occorre ripartire da casi singoli. Ma le cose che servono, e che si possono fare, sono quelle che si fanno adesso, ma ripensate, più altre del tutto nuove. E anche la divisione del lavoro tra banche, confidi, consulenti, mediatori deve essere ripensata.

Gigi (07/12/2010 12.34) n/a

Immagino che non siano rimbambiti, stavo sullo stile del linguaggio colorito di Nostradamus.

Resta il fatto che se non sono rimbambiti sono poco coraggiosi. Non formare le seconde linee è indicativo di come vanno le cose in Italia (del resto chi parla di trovare un presidente del consiglio giovane dimentica che il più giovane di tutti, in 150 di storia unitaria è stato un tale Benito Mussolini, 39 anni!!!)

La giovinezza (pardon, gioventù), non è un valore assoluto. Meglio puntare su persone competenti. Ma a volte anche il coraggio è una competenza necessaria. Conclusione: se manca il coraggio manca una parte necessaria di quello che serve per fare il direttore e/o il presidente di un confidi.

Non s'offendano se ho scritto rimbambiti e/o stupidi: era solo un ricercato effetto stilistico.

Non hanno seconde linee in grado di lavorare?

Beh, allora sono solo degli incompetenti (ma in Italia sono in buona compagnia, stiano tranquilli che lo stipendio glielo pagano lo stesso).

Emanuela (15/12/2010 15.06)

Salve a tutti, sono Emanuela da poco approdata ad un Confidi, nel quale mi occuperò tra l'altro anche di seguire il passaggio al 107; occupazione precedente, DdR a AdR in economia politica.

Innanzitutto complimenti per il blog, personalmente lo trovo molto utile e costruttivo soprattutto per far un po' di chiarezza in questo generale caos legislativo..

A tal proposito, avrei una domanda, sulla quale mi sono fatta un'idea grazie alle diverse info e contributi contenuti nel blog, ma per essere più sicura chiedo aiuto e conferma. Un Confidi attualmente iscritto nell'elenco generale, di cui al vecchio 106, che si stava preparando a chiedere l'iscrizione nel 2011 nell'elenco speciale (tra l'altro obbligatoria visto che supera alla fine del 2010 la soglia dei 75 Milioni), cosa dovrebbe fare ora?

Da come ho letto non può chiedere l'iscrizione nell'elenco speciale disciplinato dalla vecchia normativa, o sbaglio? Nel caso non potesse iscriversi nel vecchio elenco speciale entro il 2011, potrebbe comunque presentare istanza per l'iscrizione nel nuovo Albo degli intermediari finanziari di cui all'art. 106 della nuova disciplina?

Grazie in anticipo!

Luca (16/12/2010 19.30) n/a

Cara Emanuela, benvenuta nel mondo confidi (per quanto io lo segua dall'esterno) e grazie per il commento.

Ti confesso che non ho le idee del tutto chiare sulla transizione al regime normativo introdotto dal DLgs 141 (riforma del TUB). Devi guardare le relative disposizioni transitorie (Art. 10 del DLgs), che abbiamo riprese in questa pagina:

http://decretoconfidi.smefin.org/artz-disp-transitore

Per un parere valido, chiamo in soccorso Nic&Gabri.

Tutto gravita attorno al momento in cui MEF e Banca d'Italia emaneranno le disposizioni attuative del DLgs, al più tardi (recita la norma) dovrebbe essere il 31/12/2011. Da tale data i confidi possono operare nell'attuale veste per altri 12 mesi, e almeno tre mesi prima della scadenza di tali 12 mesi devono presentare domanda di iscrizione al nuovo albo ex art 106 novellato o elenco ex art 112 (per i confidi "minori"). In pendenza dell'istanza di autorizzazione, possono continuare ad operare anche oltre il termine dei mitici 12 mesi.

Cosa succede prima dell'approvazione delle norme attuative? Lo dice il comma 2 dell'art. 10:

Fino alla scadenza del periodo indicato al comma [i 12 mesi dall'introduzione delle norme attuative], la Banca d'Italia continua a tenere l'elenco generale, l'elenco speciale e la sezione separata ; dal completamento degli adempimenti indicati al comma 3 [emanazione delle norme attuative] non possono essere iscritti nuovi soggetti.

Quindi parrebbe che nel 2011, se le norme attuative saranno emanate in dicembre come pianificato dalla Banca d'Italia (vedi qs post), i confidi che superano la soglia a fine 2010 debbano presentare domanda all'elenco speciale ex art 107 vecchio.

La vexata qauestio è la seguente: in che consisteranno gli adempimenti degli attuali o nuovi iscritti a 107 che dovranno presentare domanda di iscrizione al nuovo albo? Sarà una formalità o una nuova, e magari più severa, istruttoria?

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