Paper della Banca d'Italia sul rischio di concentrazione
Wed 10 Nov 2010, 09.43 Stampa
Nei temi di discussione della Banca d'Italia è stato pubblicato un paper di Vincenzo Tola su
La misurazione del rischio di concentrazione geo-settoriale (scaricabile dal link). Ecco il riassunto:
L’oggetto di questo lavoro è l’applicazione al sistema bancario italiano del modello di misurazione del rischio di concentrazione geo-settoriale di Pykhtin. L’impostazione proposta generalizza il modello di portafoglio da cui discende la formula regolamentare, rimuovendo le ipotesi di esistenza di un unico fattore di rischio sistematico e di infinita granularità del portafoglio. La differenza tra la perdita inattesa derivante dal modello proposto e quella stimata attraverso la formula regolamentare è interpretabile come misura del rischio di concentrazione. L’approccio presentato, essendo coerente con il framework di Basilea 2, produce una misura di perdita inattesa congruente con il requisito patrimoniale IRB. L’impostazione teorica suggerita ha quindi il vantaggio di “parlare il linguaggio dei supervisori”: consente di interpretare il divario esistente tra capitale regolamentare e capitale economico nonché di scomporre il rischio di concentrazione nelle sue due componenti (single-name e geo-settoriale). I risultati empirici mostrano la capacità del modello di produrre ordinamenti internamente coerenti e vicini all’intuizione economica: l’esposizione al rischio di concentrazione geo-settoriale è inversamente correlata alla dimensione degli intermediari.
Una lettura interessante su un tema importante nell'ambito di 2° Pilastro e ICAAP, anche per i confidi.
Luca