Da Veneto Sviluppo anticipazioni su Fondo di garanzia regionale e Zaia bonds
Sun 24 Oct 2010, 16.41 Stampa
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Mattino di Padova:
Per quanto riguarda l'aumento di capitale di Veneto Sviluppo - oggi il patrimonio vigilato ammonta a 112 milioni - dovrebbe essere realizzato per la quota parte Regione (51%) attraverso il conferimento di partecipazioni da parte della stessa e per la parte banche (che controllano il 49%) in contanti. Non è escluso, anche se si tratta di una possibilità ancora sondare, che per l'occasione venga rispolverato un vecchio progetto. Ovvero quello che puntava ad allargare la compagine sociale della finanziaria coinvolgendo il sistema delle Bcc.
Centro servizi. Con la realizzazione del fondo di garanzia regionale e l'emissione degli Zaia bond, Veneto Sviluppo punta anche a istituire un centro servizi comune a supporto dei confidi vigilati che affianchi alle funzioni di garanzia e co-garanzia attuate dal fondo regionale compiti di supporto gestionale. Si tratterebbe, in sostanza, di uno strumento facilitatore rispetto a impegni, per i confidi, sempre più gravosi e che potrebbe fare anche da volano al processo di crescita dimensionale dei confidi.
Fondo regionale. La dotazione, come noto, sarà di 50 milioni (35 milioni nel 2010 e 15 nel 2011). La gestione sarà affidata a Veneto Sviluppo la quale, secondo il progetto, sarebbe chiamata a emettere garanzie innanzitutto a fronte di finanziamenti agevolati a valere sui fondi rotativi. Secondo le previsioni (che considerano un moltiplicatore 10-15) il fondo potrà generare rotativamente impegni di garanzia per un importo compreso tra 500-750 milioni corrispondenti a finanziamenti garantiti fino a 1,5 miliardi.
Zaia bond. L'emissione di prestiti subordinati a capitalizzazione dei confidi regionali vigilati ricalca, nel meccanismo, l'operatività dei Tremonti bond destinati al rafforzamento del patrimonio degli istituti di credito. Veneto Sviluppo sarebbe, quindi, chiamata a erogare risorse ai confidi sotto forma di prestiti subordinati per un importo che non è stato ancora definito. In ipotesi, però, si sta ragionando su una disponibilità di 20 milioni. Questa somma dovrebbe essere integrata da altri 30 milioni: sono in corso dei contatti per avere un supporto finanziario da parte del sistema camerale. L'interesse applicato (che, ad esempio, è risultato fondamentale per lo scarso appeal incontrato dai Tremonti bond) è stato indicato, ancora in via non definitiva, in un 4-7%. La durata minima del prestito - riservato solo ai confidi vigilati - dovrebbe essere invece di 5 anni. Facendo conto su una disponibilità di 50 milioni, vengono ipotizzate nuove garanzie confidi per 500-750 milioni in grado di attivare nuovi affidamenti per 1,5 miliardi.
La Regione Veneto, tramite la sua finanziaria, interviene in vari modi per sostenere i confidi. Il Fondo di garanzia sembra avere un impianto tradizionale (senza garanzia di ultima istanza della Regione, quindi non eleggibile). Le dimensioni sono ragguardevoli, e il pooling del rischio dovrebbe essere efficace, concentrazione permettendo. Il Centro servizi può essere un'idea, peraltro i quattro confidi 107 veneti già iscritti, e i due in istruttoria, si saranno già attrezzati in termini di IT e consulenze: magari ci sono delle aree scoperte o migliorabili (a supporto dei 106) su cui può intervenire il Centro. Quanto agli Zaia bond, noto che prevedono una remunerazione teoricamente di mercato, servono però maggiori dettagli per apprezzare l'impatto che potranno avere sul capitale libero e quindi sul potenziale di erogazione dei confidi che li useranno. E' certo che non sono un apporto al capitale né ai fondi rischi, in quanto producono oneri finanziari da spesare in conto economico e, almeno sulla carta, devono essere rimborsati, o comunque escono dal patrimonio supplementare 1/5 per anno quando la durata residua scende sotto i 5 anni.
Aspettiamo maggiori dettagli.
Luca