Il procuratore Rossi lancia l'allarme sulle frodi finanziarie anti-crisi
Tue 17 Aug 2010, 12.26 Stampa
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articolo del Sole 24 ore, nel quale si denuncia la diffusione preoccupante di pratiche fraudolente per distrarre fondi dalle imprese in crisi proteggendo soci e manager dai rischi penali del fallimento. Secondo il procuratore aggiunto Nello Rossi, responsabile del pool sulla criminalità finanziaria presso il Tribunale di Roma, si tratta di un fenomeno di sistema, purtroppo aggravato dalla crisi. Il caso più clamoroso è quello del gruppo Agile-Eutelia, che tra l'altro aveva tentato di evitare il fallimento con una proposta di concordato sorretta dalle fidejussioni fittizie del
confidi Cofiart. Piani di risanamento fasulli, trasferimenti di sede all'estero, ricorso a garanzie fittizie, oltre alle classiche false fatturazioni: l'elenco dei trucchi per eludere i creditori, il fisco e la giustizia penale sarebbe ancora più lungo.
La rete di offerta di questi "servizi", fatta di consulenti senza scrupoli, intermediari finanziari inconsistenti, aderenze con ambienti
borderline, è sempre più diffusa e organizzata. Quello che più preoccupa, è l'attivismo di questi
business devils (li contrappongo agli
angels) nei confronti di piccole imprese perbene.
I confidi sono vittime di questo malaffare, e non soltanto per l'effetto delle mele marce sulla loro reputazione, o perché pagano una parte importante del conto delle ristrutturazioni fasulle: il rischio vero è la perdita dello spazio vitale a vantaggio della cattiva finanza. Aziende che potevano essere accompagnate verso una soluzione finiscono nelle mani di pessimi consiglieri.
Che cosa intendono fare banche e confidi di fronte a questa minaccia? Non è il caso di rispondere a un problema di sistema con azioni di sistema?
Luca