Seminario Smefin sull'equilibrio gestionale dei confidi: video, cronaca e materiali
Wed 14 Jul 2010, 15.07 Stampa
Ieri si è svolto a Milano il seminario proposto dal
gruppo Smefin su "I modelli di equilibrio gestionale dei confidi: che cosa è cambiato, che cosa deve cambiare" (qui il
programma). Erano presenti circa trenta colleghi da 18 confidi.
Ecco la registrazione audio della
prima parte del mio intervento, accompagnata dalle slide (scaricabili
qui).
Qui trovate la
seconda parte:
Ho lasciato il parlato dal vivo, con qualche barbarismo linguistico.
Potete scaricare le
registrazioni audio degli altri interventi:
- Fabio Cutrera (Confapi Lombarda Fidi), Introduzione. I modelli operativi dei confidi: selezionatori del credito o assicuratori di portafoglio? audio mp3
- Mario Cucchi (Finlombarda), Il sistema dei confidi in Italia.
L’equilibrio Gestionale dei Confidi dall’analisi dei loro bilanci: prime evidenze di uno studio empirico. audio mp3 | slide
- Claudio D'Auria (Allen & Overy), I principali aspetti problematici della Corporate Governance dei Confidi audio mp3 | slide
- Testimonianze e dibattito audio mp3.
Veniamo ora alla
cronaca della giornata.
Ha introdotto i lavori
Fabio Cutrera (direttore di Confapi Lombarda Fidi e ispiratore nonché sponsor dell'iniziativa). Prendendo spunto dalle riflessioni da lui stesso sviluppate in un precedente intervento (vedi ns
post con slide), Fabio ha messo a fuoco i due modelli operativi tra i quali il confidi deve scegliere: il modello del confidi-selezionatore del credito e quello del confidi-riassicuratore di rischi di portafoglio. Fabio opta per il primo dei due, perché risponde meglio al vincolo di sostenibilità (dato che il patrimonio è una risorsa scarsa) e perché adempie la mission dei confidi, che è quella di contribuire ad un sistema di imprese più sano. Il confidi fa il buon selezionatore quando valuta il credito anche negli aspetti qualitativi come nella tradizione dei confidi. I punti rilevanti sono però cambiati: se ieri bastava la reputazione personale dell'imprenditore, oggi conta di più la consapevole gestione finanziaria.
A seguire il
mio intervento. La presentazione era divisa in tre parti, e nella mattina ho illustrato le prime due ("Alcuni fatti e opinioni" e "Il valore aggiunto dei confidi"). Qui trovate le
slide.
L'equilibrio gestionale è "il" problema dei confidi, oggi. La Banca d'Italia ne è consapevole, e sta sollecitando i confidi a stimare con realismo l'impatto dei rischi conclamati e latenti sul loro patrimonio. Il sistema confidi non è concorde sull'importanza da dare alla questione; c'è chi la giudica un problema non dei confidi, ma dei policy makers che li devono sostenere. Ciò non di meno i vincoli da rispettare sono evidenti, e ho cercato di tradurli in un semplice modello della commissione di garanzia di equilbrio (lo trovate nelle slide, basate su questo
articolo e su questo
paper; ho ripreso anche il concetto di TAEG di filiera illustrato in questo
paper che molti di voi conoscono).
La crisi ha stravolto i parametri che guidano la commissione di equilibrio, facendola salire a livelli vertiginosi. A fronte di questa crescita del costo, come sono variati i benefici della garanzia che la banca può (non necessariamente deve) riconoscere come abbuoni di tasso? Quanto aiutano gli aiuti pubblici e la partecipazione mutualistica dei soci al patrimonio e ai fondi rischi? Ho fornito alcuni esempi numerici per chiarirlo. Oggi la controgaranzia del fondo centrale sembrerebbe il jolly che risolve tutti i problemi, perché abbatte i costi di "produzione" della garanzia e ne esalta i benefici. Ma un sistema di garanzia fatto per durare non può reggersi su questo solo pilastro. A seguire, ho precisato le differenze dei costi/benefici tra forme contrattuali di garanzia (personali a prima richiesta, sussidiarie e tranched cover).
Dopo il break, è intervenuto
Mario Cucchi (Finlombarda) che ha presentato in anteprima i risultati (molto interessanti) di una ricerca sul sistema confidi, basata sui bilanci 2006-2008 di un campione rappresentativo (più di 400 enti di garanzia). L'analisi copre un ciclo segnato (è noto) dal peggioramento della qualità del credito che si riflette sui parametri di equilibrio economico e patrimoniale. Si nota un'incidenza delle sofferenze più alta (già dal 2006) nel segmento dei confidi di minori dimensioni.
Claudio D'Auria ha chiuso la mattinata con un intervento sui principali aspetti problematici della Corporate Governance dei Confidi, spiegando molto efficacemente perché la Banca d'Italia predilige linee di governo e comando non pletoriche; si richiede un chiaro flusso dei poteri deliberativi dal CdA (che ne è depositario quale soggetto collegiale) verso organi di livello subordinato (Comitato esecutivo, AD o Direttore generale, eventuali comitati tecnici locali). Claudio ha chiarito molto bene la diversa ratio dei tre livelli del sistema dei controlli e la possibilità di esternalizzarne alcune funzioni.
Nel pomeriggio ho illustrato la terza parte della mia presentazione ("Che fare?"). Scopritela sulle
slide.
E' seguito un ricco
dibattito basato sulle testimonianze di tutti i 18 confidi presenti. All'inizio del post avete già incontrato il link alla registrazione audio. Ho notato una convergenza sul modello del confidi-selezionatore, che mette tutti d'accordo, 107 (presenti in maggior numero) e 106.
E così abbiamo fatto anche il secondo seminario del gruppo Smefin, dopo quello sulla
consulenza finanziaria. E' un passo significativo, che ha fatto conoscere Smefin a un maggior numero di persone. Spero che sia l'inizio di una rete di rapporti e di un lavoro continuativo sui temi caldi che interessano i confidi. Noi insisteremo.
Luca