Da UCB WinEvo, un prestito per la programmazione di cassa a breve
Tue 29 Jun 2010, 15.21 Stampa
Sento l'esigenza di scrivere qualcosa di tecnico-bancario, e colgo l'occasione offerta dalla campagna di Unicredit Corporate Banking sul prodotto
WinEvo. Il
foglio informativo lo presenta così:
WinEvo è un finanziamento a breve termine della durata di 12 mesi (di cui massimo 6 di preammortamento), che si affianca a linee autoliquidanti da utilizzare al momento del rimborso del finanziamento stesso, finalizzato alla copertura del fabbisogno finanziario connesso al ciclo produttivo delle imprese.
L’impresa si impegna ad utilizzare le linee autoliquidanti per un importo medio non inferiore al finanziamento: il mancato rispetto di uno dei covenant previsti in contratto comporta l’applicazione di una penale. L’Impresa rimborserà il finanziamento, secondo quanto previsto in contratto, mediante pagamento periodico di rate di soli interessi e, a partire dal 7^ mese, comprensive di quote costanti di capitale ed interessi regolati a tasso variabile.
L’erogazione della somma finanziata avviene in una unica soluzione.
Quindi si tratta di un mini-mutuo di breve durata, che vive in simbiosi con una linea autoliquidante (un anticipo sbf, ad esempio). Presumo che serva per sovvenire ai fabbisogni di natura stagionale (io ne so qualcosa, avendo seguito col business point la gelateria dell'amico Diego, e anche Roberto Villa, che ha un figlio nel settore). Nei mesi di preammortamento l'azienda finanzia una scorta di liqudità, da usare o tenere come
buffer, nella stagione del raccolto l'impresa fattura alla grande, e ha carta da presentare al sbf, così ottiene la liquidità per rientrare dal mini-mutuo. Immagino che complessivamente l'utilizzato su WinEvo + sbf si mantenga nei 12 mesi sull'importo inizialmente erogato, così la banca è agevolata nella sua programmazione di tesoreria. Le condizioni prevedono un tasso euribor 3 mesi + spread dipendente dal rating UCB (lo spread massimo è il 4,5%). Il TAEG esemplificato nel foglio è del 4,28%, assumendo un euribor dello 0,71%, uno spread del 2,25% e computando le spese di istruttoria liquidate all'erogazione nella misura dell'1% dell'importo.
Se l'impresa non rispetta l'impegno (covenant) di utilizzare l'anticipo sbf a copertura dei rientri sul mutuo, deve sostenere una penale dell'1,5% dell'importo originario: penso che in questo modo la banca intenda da un lato assicurarsi la presentazione di portafoglio commerciale se le vendite vanno bene, dall'altro applicare una maggiorazione di costo se l'impresa, non fatturando, diventa meno liquida e più rischiosa. Se l'impresa sta bene ma non utilizza sbf, allora la penale compensa il sottoutilizzo del mix di fidi (stessa ratio della veneranda commissione di massimo scoperto, con meccanismi diversi).
Questo non è un messaggio pubblicitario. Ho trovato WinEvo interessante perché dimostra quanto sia importante oggi la gestione della tesoreria, quella delle banche così come quella delle imprese.
Se altre banche vogliono sottopormi prodotti interessanti, sono benvenute.
Luca