E' McKinsey l'advisor per la Banca del Mezzogiorno
Wed 9 Jun 2010, 12.34 Stampa
Come riferisce il
Sole 24 ore, sarà la McKinsey a predisporre il piano industriale per la costituzione e il lancio della Banca del Mezzogiorno. La società di consulenza è stata scelta dal Comitato promotore della banca in una short list di quattro nomi (tutti blasonati, a quanto pare).
Dopo aver rimodellato i business dei gruppi maggiori negli anni '90, ora McKinsey prende in carico il disegno di una particolarissima banca mission oriented, senza sportelli, sponsorizzata inizialmente dal MEF, ma a regime capace di reggersi sulle proprie gambe.
Come riporta l'articolo:
Gli esperti McKinsey quindi dovranno valutare le potenzialità di questo istituto che non avrà sportelli e il cui core business iniziale sarà l'erogazione di garanzie (non pubbliche) e la consulenza nei finanziamenti agevolati e nella finanza strutturata e a medio termine, prevalentemente per assistere le banche di credito cooperativo che operano nel Sud. La struttura della Banca del Mezzogiorno, che in fase di lancio non erogherà credito a medio-lungo termine garantito dallo Stato, sarà snella per poi crescere assecondando la domanda di mercato.
Le attività prospettate hanno senz'altro margini di crescita al Sud. Certo non mancano i potenziali concorrenti o aspiranti. E si tratta di attività ("garanzie", basta la parola) in cui serve comunque una dotazione di denaro pubblico.
La McKinsey sarà senz'altro bravissima a segmentare e posizionare le diverse business unit della futura banca, atteso che il mercato del credito al Sud è pieno di nicchie in cui un soggetto nuovo e capace può (teoricamente) ritagliarsi uno spazio. Ne caverà fuori un piano economico sostenibile.
Però i promotori non devono aspettarsi di indossare un
prêt-à-porter. I banchieri sono loro. Anzi, una banca così speciale è tutta nelle persone che la faranno partire, che dovranno inventarsi di notte cosa fare e come farlo.
Buon lavoro!
Luca