Sul costo sostenibile delle garanzie: spunti dai fogli informativi (trasparenza) di Eurofidi
Sun 30 May 2010, 17.05 Stampa
Eurofidi, il più grande confidi italiano, pubblica sul suo sito i
fogli informativi sulle condizioni di costo applicati alle garanzie emesse. Li ho scaricati, e mi sono soffermato sul documento relativo alla
Garanzia su linee di credito breve e medio-lungo termine. Vi si riporta una tabella del costo pieno della garanzia, che può essere ridotto in caso di ammissione della pratica a controgaranzia (penso si tratti principalmente del Fondo centrale).
Durata: Costo della garanzia (applicato all'importo garantito)
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fino a 6 mesi: 3,10%
fino a 12 mesi: 5,80%
fino a 18 mesi: 7,00%
fino a 36 mesi: 9,10%
fino a 48 mesi: 10,30%
fino a 60 mesi: 11,50%
fino a 72 mesi: 12,20%
fino a 84 mesi: 12,90%
oltre 84 mesi: 14,50%
fino a 180 mesi ipotecari: 10,90%
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Eurofidi addebita il costo della garanzia, in via anticipata per l’intera durata della linea concessa. Le aliquote percentuali sopra riportate coprono le commissioni di garanzia in senso stretto e l'apporto a titolo di versamento
a fondo perduto da destinare alla riserva Fondo Rischi Indisponibili (che come è noto è una componente del capitale netto non correlata a specifiche esposizioni). Il versamento a Fondo Rischi Indisponibili può essere sostituito da una sottoscrizione di quote sociali di pari importo, nei limiti delle disponibilità emesse nel quadro dell'aumento di capitale in corso. Non sono richiesti su queste operazioni apporti a depositi cauzionali o fondi di garanzia "solidali" ovvero restituiti alla scadenza della garanzia al netto di una quota trattenuta a copertura delle perdite maturate sul pool in cui rientra la garanzia. Questa forma di tipo "strutturato" (denominata CLO) era utilizzata negli anni scorsi.
Sappiamo che Eurofidi ha una valida funzione di risk management. Queste condizioni, sia pur interpretabili come
top rates suscettibili di sconti, danno l'idea dei costi del rischio di perdita attesa e inattesa che si stimano oggi su prestiti chirografari a Pmi. Si noti come il costo in assenza di controgaranzia comprenda una parte "secca" ad integrazione del patrimonio del garante.
Se pensiamo che questi costi si aggiungono a quelli bancari e ad eventuali commissioni pagate a consulenti e mediatori creditizi, possiamo farci un'idea di quanto sono disposte a pagare oggi le imprese a rischio di razionamento. E viene naturale domandarsi se sia davvero necessario (oltre che equo) applicare costi della garanzia inferiori all'1% annuo, senza valutare chi, per quanto, quando e come coprirà la differenza rispetto al costo reale.
Attenzione, non ce l'ho con l'abbattimento della commissione, ma con la sua concessione indiscriminata. Perché? E' evidente, delle due l'una: o le garanzie sono concesse a un club di soci privilegiati tenendosi bassi con i moltiplicatori, oppure il confidi prima o poi brucia il patrimonio, e va a batter cassa o fallisce.
Luca