Intervento pre-assemblea a Fidimpresa Bolzano
Thu 6 May 2010, 21.33 Stampa
Torno dalla vicina Bolzano dove il Direttore del locale confidi CNA (
Fidimpresa Bolzano) mi ha gentilmente invitato ad una tavola rotonda che ha introdotto l'assemblea dei soci. Sui confidi dell'Alto Adige avevo curato uno
studio per conto della Provincia Autonoma nel 2006. Per due anni la situazione non è cambiata, ma nel 2009 i confidi, a cominciare da quelli artigiani, hanno avuto una crescita esplosiva, Fidimpresa è passata da circa 1,5 milioni di consistenze garantite a 6,5 milioni, quattro volte tanto, in un solo anno.
Sul tappeto c'è, come altrove, il tema dell'aggregazione tra confidi. La Giunta provinciale vede bene un Confidi unico, nel quale fondere i 4+1 oggi operanti: oltre a Fidimpresa, Confidi (industria), Cooperativa artigiana, Terfidi e il più recente Socialfidi. Gli interessati hanno delle riserve sul progetto di fusione, e non le nascondono. Per fare comunque un passo nella direzione, si sta valutando un'aggregazione soft nella forma di un confidi di secondo grado. In precedenza, si era creato un
consorzio di servizi per accentrare il trattamento delle pratiche e per gestire un fondo pubblico di co-garanzia istituito dalla Provincia lo scorso anno.
Quando mi invitano a dire la mia in questi casi, cerco prima di tutto di fissare i punti del quadro di Vigilanza sull'efficacia delle garanzie. L'opinione comune, tra i confidi (e lo capisco) e tra le banche (e qui capisco meno), dice che la necessità di fare garanzie personali come confidi 107 è un problema fittizio. Fino a tre anni fa a Bolzano i volumi dei confidi erano esigui (tranne che nell'industria), ma adesso non più, e sono state le banche a sollecitare molte pratiche con imprese in tensione. Quindi le garanzie interessano, ma non la loro efficacia. Perché? Non capisco.
Tornando al mio intervento, ho detto che se decidono di creare un nuovo veicolo, deve funzionare. Piuttosto che creare un ibrido, meglio che le risorse pubbliche sostengano la crescita di ciascun confidi, lasciando agli interessati il compito di proporre e decidere forme di collaborazione e aggregazione, anche soltanto tra due o tre confidi.
Ho parlato anche del business point, dicendo che le associazioni possono arricchire i servizi di assistenza finanziaria, in cambio del minor controllo sulla garanzia, nel caso di confidi unico. L'idea ha suscitato interesse. In molte situazioni può essere quello il punto da cui avviare un percorso di cambiamento. Curandosi delle imprese e dei loro problemi.
Luca