Brutte notizie da Soverato
Thu 25 Mar 2010, 07.28 Stampa
Da ieri circola una notizia che rischia di fare più danno ai confidi di un'impennata dalle insolvenze. La riprendo da
l'Altro quotidiano:
La Guardia di Finanza di Catanzaro ha arrestato il presidente del ”consorzio fidi” di Soverato società che gestisce, tra l’altro, fondi pubblici destinati a garantire finanziamenti ad imprese economiche in difficoltà – per peculato, falso, simulazione di reato e false comunicazioni sociali. L’accusa è di aver sottratto fondi, per un milione di euro, erogati dal ministero dell’Economia e delle Finanze e destinati alla prevenzione del fenomeno dell’usura. Soldi che invece di affidarli alle persone o aziende sotto strozzo, avrebbe investito anche in borsa.
L’uomo, Salvatore Froio, un medico di base di Soverato, è stato tratto in arresto, dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro, in qualità di presidente del consorzio fidi Italia, società di garanzia collettiva fidi operante nella cittadina dello Ionio.[...]
Fino a qui, ovviamente, la tesi della pubblica accusa, contro la quale gli indagati non esiteranno a battersi nelle sedi opportune. A farlo per primo sarà Salvatore Froio, in occasione dell’interrogatorio di garanzia che lo vedrà comparire davanti al gip affiancato dall’avvocato Fabrizio Costarella.
Non voglio affettare (e affrettare) giudizi su colpe che devono essere ancora accertate dalla magistratura. Amministratori e dipendenti infedeli che speculano o scappano con i soldi dei clienti o dello Stato ce ne sono (rari, per fortuna) anche negli intermediari vigilati, in tutta Italia.
Però il caso costringe a riflettere sui processi di supervisione dei confidi 106. Occorre che gli operatori seri si autoregolino, non soltanto che prendano le distanze, ma che si qualifichino e facciano dei vigorosi passi in avanti rispetto alla galassia dei confidi battitori liberi, che sono tanti, e non stanno soltanto nella terra di nessuno dei non iscritti alle centrali associative. E queste hanno l'esigenza vitale di alzare l'asticella.
Luca