Audizione alla Camera di Banca d'Italia sugli impatti presenti e futuri Basilea 2
Fri 12 Mar 2010, 08.54 Stampa
Giovanni Carosio (VDG di Banca d'Italia) ha presentato ieri alla Camera dei deputati un'
Indagine conoscitiva sulle problematiche relative all’applicazione dell’Accordo di Basilea 2. Ci trovate una sintesi molto chiara dei cambiamenti all'accordo in discussione. La parte più interessante è quella conclusiva, dedicata all'impatto delle suddette revisioni sulle banche italiane:
Non ci si può però nascondere che le modifiche regolamentari proposte dal Comitato di Basilea richiederanno alle banche italiane adeguamenti non trascurabili. Sebbene esse partano da una situazione migliore di quella di altri sistemi bancari sul fronte, ad esempio, della qualità del patrimonio, rimangono aperti aspetti importanti delle proposte che potrebbero determinare conseguenze di rilievo.
È il caso della deduzione dal patrimonio delle attività per imposte anticipate, il cui ammontare assume valori di assoluto rilievo per effetto dei vincoli nazionali alla deducibilità fiscale delle perdite su crediti. Su questo fronte, lo studio d’impatto consentirà di valutare opzioni alternative, come quella di dedurre solo parzialmente tali attività, in modo da evitare che differenze nei trattamenti fiscali nazionali creino eccessive disparità concorrenziali.
Anche la deduzione integrale dal Tier 1 degli interessi di minoranza e delle partecipazioni bancarie, finanziarie e assicurative potrebbe avere impatti non trascurabili sul nostro sistema. La presenza di significative quote di risorse di pertinenza di terzi è in larga misura la conseguenza dei processi di aggregazione che hanno interessato il sistema italiano negli anni scorsi. Appare tecnicamente fondata la proposta alternativa di tenerne conto parzialmente, almeno fino a un ammontare commisurato ai rischi delle singole sussidiarie che tali interessi fronteggiano.
Quanto alle regole sulla liquidità, l’effetto dipenderà dal disegno finale dei due indicatori. Appare tuttavia chiara sin d’ora la necessità che le banche italiane aumentino le scorte di attività prontamente liquidabili. Se da un lato il profilo di liquidità del sistema appare complessivamente migliorato, anche grazie alla rafforzata azione di monitoraggio avviata dal 2007 dalla Banca d’Italia, dall’altro permangono sui mercati elementi di incertezza.
Nessun allarme, quindi. Nulla che non si possa affrontare e risolvere per tempo.
Luca