Nasce Italia Com-fidi

Wed 30 Dec 2009, 23.10 Stampa

Il 16 dicembre si è perfezionata la fusione dei confidi della rete Confesercenti operanti nel centro-nord. Lo riferisce questa news
Il 16 dicembre 2009, con la stipula dell’atto finale di fusione presso il notaio Fabio Monaco in Viareggio, nasce formalmente  ITALIA COM-FIDI SCARL. Tramite fusione per incorporazione di Ciessepi Piemonte, Euroconfidi Impresa e Eurofidi Veneto, primari confidi del Nord Italia,  in Toscana Com-fidi, sorge un nuovo Ente di garanzia nazionale del sistema Confesercenti  in procinto di divenire intermediario vigilato ex art. 107 T.U.B. Con 4 mld di euro di rischi in essere,un erogato stimato di 1,5 mld di euro ed un patrimonio di 130 ml di euro , ITALIA COM-FIDI si pone tra i leader del mercato del credito in grado di fornire garanzie solide e tempestive al sistema bancario. Grazie alla nuova struttura e alle potenzialità offerte dallo status di Confidi 107, ITALIA COM-FIDI  agevola in maniera sempre più articolata ed efficace l’accesso al credito delle PMI garantendo professionalità e trasparenza alle imprese e ai partner bancari. Gli effetti della fusione decorrono dal 31/12/2009. Per maggiori informazioni vi preghiamo di contattare il Direttore, dott. Vincenzo Lago, presso  la sede centrale lombarda di Milano (02,72022426/02,2895782, e-mail infosede@euroconfidi.it).
Seguiremo con interesse gli sviluppi di questo mega-confidi che promette sviluppi inediti quanto a vocazione settoriale, territoriale, rapporto con l'associazione di riferimento e, ultimo non certo per importanza, modello strategico, organizzativo ed economico.

Luca

Commenti precedenti:


NOSTRADAMUS (30/12/2009 18.07) n/a

"4 mld di euro di rischi in essere,un erogato stimato di 1,5 mld di euro ed un patrimonio di 130 ml di euro" ?

BO' !

Claudio C (30/12/2009 18.16) n/a

Cos'è l'erogato stimato?

luigi (31/12/2009 10.19)

L'erogato stimato dovrebbe essere il flusso annuo di finanziamenti garantiti ma che sicuramente è inferiore a 1,5 mld, al massimo è 1 mld

Claudio C (31/12/2009 14.40) n/a

Grazie. Che termine sviante ! Perché dovrebbe essere meno di 1,5 mld?

luigi (31/12/2009 16.27) n/a

perchè Toscana Comfidi quest'anno ha fatto 850 milioni di flussi di finanziamenti garantiti, i tre confidi incorporati circa 250 milioni. Considerando inoltre l'ingresso imminente nel 107 del nuovo soggetto ecco che al massimo nel 2010 il flusso sarà di 1 miliardo

Sapio (01/01/2010 11.47) n/a

Cosa bisogna pensare di quei Confidi che hanno fatto domanda 107 da un anno ed ancora non hanno ricevuto autorizzazione?

Sergio (01/01/2010 12.09) n/a

Ma B.I. non può dare una sospensiva per chiedere chiarimenti e precisazioni per massimo 6 mesi?

excelsus (01/01/2010 15.40) n/a

Toscana Com-Fidi, quale soggetto incorporante i tre confidi citati, ha presentato domanda di iscrizione all'elenco speciale degli intermediari finanziari, ex art. 107 Tub, lo scorso 30 dicembre.

Sapio (01/01/2010 17.57) n/a

Naturalmente non pensavo a Toscana Com-fidi.

Nostradamus (03/01/2010 21.27) n/a

Non ce la farà ! Ha un coefficiente di solvibilità "troppo al limite" . Poi se fosse vero che il trend dell'erogato è sotto il miliardo non coprirebbe mai i costi di gestione.

bobo (04/01/2010 12.18) n/a

"Il Non ce la farà" di Nostradamus mi fa pensare al tifo calcistico...Se Nostradamus conoscesse meglio la realtà ex Toscana Comfidi (Italia Comfidi oggi) saprebbe che i flussi a F.Rischi annuali hanno sempre consentito (e lo faranno in futuro) di onorare gli impegni con gli Istituti di Credito. Del resto le ragioni del forte sviluppo di TC sono legate alla capacità della struttura di "pagare" il contenzioso oltre i mille cavilli procedurali che altri consorzi sfruttano per evitare le perdite...Inoltre, basterebbe contattare qualunque referente TC per capire che il Pricing è profondamente cambiato gia da tempo, parametrato ai Rating attribuiti dal Consorzio alle Aziende e comunque maggiormente efficaci!!! La strada intrapresa è complessa e piena di difficoltà ma, Toscana Comfidi, ha potuto permettersi il lusso di depositare la domanda di iscrizione al 107 l'ultimo giorno utile in quanto da sempre in grado di essere presente sul mercato senza problemi.

Le ricordo Nostradamus che TC opera ed opererà comunque su grandi volumi in virtù delle convenzioni stipulate che prevedono prodotti differenziati assistiti da garanzia "Diretta" a valere sul patrimonio ecc.ecc. come da 107 e garanzie "Sussidiarie" a valere sui F.Rischi.

Essendo Lei un noto esperto del settore saprà benissimo che la "Chimera" del 107, considerata da tanti come la salvezza a tutti i mali del sistema, sarà solo un aggravio burocratico ed economico per le Imprese. In quanto a Patrimonio vorrei che Lei mi spiegasse quale altro consorzio ha ad oggi assetto analogo (il rischio in essere è legato solo ai FR e non al PN.

Per concludere, il ruolo dei Consorzi 107 e non è fondamentale oggi in Italia per il sostegno all'economia e a tutte le persone che lavorano per tali strutture. Quale beneficio potrà Lei ricevere augurando a TC di non ottenere l'iscrizione da BI? Mi auguro che tutti i consorzi che ne hanno fatto richiesta abbiano effettuato le operazioni necessarie per l'ottenimento dell'iscrizione!!!! E che l'abbiano fatto meglio di altri che, per la mania di onnipotenza, lo hanno fatto in passato ed oggi cercano riparo sotto l'ombrello di non so chi!!! In Toscana, Veneto e Lombardia ci sono alcuni casi emblematici.

Grazie dello spazio concessomi.

Buon anno

Bobo

Luca (04/01/2010 12.28)

Grazie Bobo delle argomentazioni concrete e ragionevoli, che penso solleciteranno delle repliche da altri visitatori, ma va bene così.

Nei prossimi mesi saranno i fatti a dire che cosa è sostenibile e utile alle imprese e che cosa non non lo è.

Sapio (04/01/2010 15.51) n/a

Bravo Bobo, gliela hai proprio detta! Però, dai, dacci una manina a capire : "la "Chimera" del 107, considerata da tanti come la salvezza a tutti i mali del sistema, sarà solo un aggravio burocratico ed economico per le Imprese". Spiegaci perché?

E poi "meglio di altri che, per la mania di onnipotenza, lo hanno fatto in passato ed oggi cercano riparo sotto l'ombrello di non so chi!!! In Toscana, Veneto e Lombardia ci sono alcuni casi emblematici". Dacci qualche notizia in più!

E infine, perché voi dovreste essere meglio degli altri? Non è che volete la patente da 107 ma poi andrete a piedi. Sai quell'acceno a garanzie su Fondo rischi mi impensierisce.

giorgio (05/01/2010 10.09) n/a

Nostradamus...dallo pseudonimo già si capisce che non ne azzeccherà mai una...ah ah ah

Nostradamus (05/01/2010 22.25) n/a

Risposta troppo veemente e con qualche contraddizione comunque spero di sbagliarmi nel caso invece fosse giusta la previsione ...resta sempre per bobo che il 107 è una chimera. Ah dimenticavo in materia di appalti chi presenta l'offerta all'ultimo momento, di norma .

Dai scherzo questo blog è una cosa seria e forse sto' esagerando pero' ogni tanto sdrammatiziamo un po' e soprattutto ricordiamoci che il futuro è "copresente" e determina largamente tutte le nostre attività !

Nostradamus (05/01/2010 22.27) n/a

Dimenticavo bobo ...i nuovi costi di gestione !

excelsus (06/01/2010 11.50) n/a

Credo che questo vivace dibattito meriti alcune risposte.

a) Ad oggi Eurofidi con Italia Comfidi rappresentano insieme quasi il 60% dello stock globale di finanziamenti garantiti in Italia. Il primo con uno stock di circa 7,5 miliardi di euro, il secondo con circa 4,5 miliardi di euro. Di fatto per i numeri espressi e per l'ambito nazionale di operatività sono i due Confidi che influenzano ed influenzeranno sempre più il mercato delle garanzie.

Aggiungo che di fatto sia per quanto concerne i contenuti delle nuove convenzioni "107" stipulate da Banche e Confidi sia quindi sul modello di operatività binaria prevista per entrambi i citati soggetti, i due Confidi hanno già per buona parte determinato alcune linee guida di questo mercato.

b) La stragrande maggioranza di questi stock di garanzie in essere è segregata o su fondi cauzionali (Eurofidi) o su fondi fideiussori (Italia Comfidi). Il che vuol dire che non produce a detti soggetti assorbimenti patrimoniali.

c) Rassicuro Nostradamus che il conto economico di Italia Comfidi, visti i volumi di affidamenti prudenzialmente espressi ed i costi ponderati nel piano industriale, starà ampiamente in piedi.

E questo anche perchè la scelta di operare anche con garanzie "non eligibili" segregate su fondi monetari gli darà un certo vantaggio...

Buona Epifania a tutti.

Sapio (06/01/2010 14.10) n/a

Excelsus, per caso sai come mai Eurofidi non è stato ancora approvato come 107 pur avendo presentato domanda da un anno?

Sapio (06/01/2010 14.37) n/a

Sarà interessante ascoltare il parere di BdI verso quei Confidi che pretendono di diventare 107 ma di continuare a dare garanzie non eligibili, cioè NON garanzie, buone solo ad attirare ignari clienti al servizio di presentazione alle banche.

excelsus (06/01/2010 19.48) n/a

Su Eurofidi non mi esprimo poichè la domanda andrebbe posta ai diretti interessati: entrambe le parti, intendo...

Sul secondo aspetto ti rispondo che BDI, alla luce anche della pesante esperienza vissuta con BPG, preferisce valutare piani industriali che abbiano un senso piuttosto che libri dei sogni che poi alla prova dei fatti diventano incubi...

Sapio (06/01/2010 20.06) n/a

E il piano di un 107 che non vuole dare garanzie eligibili ma operare con garanzie non eligibili avrebbe senso?

excelsus (06/01/2010 20.51) n/a

Vedo che non ci siamo capiti: un piano che prevede la prestazione di garanzie eligibili affiancate da garanzie al momemto e sotto un profilo normativo "non eligibili", si!

Sapio (06/01/2010 20.56) n/a

Le garanzie non eligibili sono specchietti per le allodole (prenditori ignari). In che % volete esibire specchietti ed in che % volete dare garanzie eligibili? Ed a quale Taeg di filiera per i prenditori?

Luca (06/01/2010 22.09)

Il sistema confidi potrebbe conformarsi come quello bancario: due mega-realtà e una popolazione molto articolata. E' soltanto uno spunto. Sulle garanzie cappate non condivido le perplessità di Sapio perchè sono un prodotto sostenibile e richiesto, a quanto si capisce dai numeri di Eurofidi e Italia Com-fidi. Condivido l'istanza di trasparenza, a cui aggiungo la preoccupazione di un rapporto dedicato tra confidi e imprese.

Sapio (07/01/2010 01.52) n/a

Le attivtà segregate da Italia-Comfidi sono su Fondi Fidejussori (vedi sopra): niente di più abborrito oggi dalle banche.

Le attività di Eurofidi sono su fondi monetari cappati. Si tratta di vecchi sistemi accettati IN PASSATO dalle banche, con risultati spesso negativi. Questa estate le difficoltà di lanciare in Lombardia un fondo cappato hanno rivelato il cambiamento di mentalità sopravvenuto nelle banche, cambiamento indotto anche dalle cattive esperienze subite (precoce esaurimento dei fondi).

Ricordo inoltre che i fondi cappati(in forzata assenza del costoso intervento delle soc.tà di rating)sono accettabili solo da banche Airb.

Più volte ho chiesto sul blog chi conoscesse banche Airb in grado di trattare tali fondi, cioè valutare il Kirb di portafoglio, prezzare il tasso attenuato previo uso della SFA, comporre il portafoglio con il profilo di rischio ipotizzato in fase di progettazione ed infine segnalarlo.

Nessuno mi ha mai risposto.

Luca (07/01/2010 09.13)

Sapio: anche nel settore assicurativo ci sono forme di risk financing dove l'assicuratore copre il rischio di variabilità per periodi delle perdite da sinistri entro un cap massimo. Hai ragione sul fatto che oggi ci sono forme con efficacia limitata e non trasparenti, e queste sono giustamente da aborrire, ma non so se tra queste rientrino i fondi fidejussori di Italia Com-fidi.

Se c'è trasparenza ogni garanzia è legittima, se è limitata deve costare di meno. Ci sono poi i servizi consulenziali che vanno nel rapporto impresa-confidi. Nella formula di offerta attuale non vivono senza garanzia, si possono sperimentare forme di separazione più netta (garanzie efficaci senza consulenza o consulenza senza garanzie), ma perché escludere forme di offerta congiunta che migliorino quello che si fa oggi?

Sapio (07/01/2010 09.21) n/a

Non voglio escudere l'offerta congiunta VERA. Vorrei solo escludere l'offerta di consulenza accompagnata da garanzie fittizie!

excelsus (07/01/2010 09.53) n/a

Vedo che ancora non ci siamo capiti.

A) I fondi fideiussori riguardano lo stock di garanzie che insiste sulle vecchie convenzioni. Per la nuova operatività binaria non si parla certo di lavorare con i fondi fideiussori.

B) Italia Com-Fidi presterà e già presta garanzie eligibili Basilea 2 compliance.

C) La seconda ipotesi si concretizza in garanzie normativamente "non eligibili" segregate su fondi rischi monetari vincolati con moltiplicatori concordati con le Banche sulla base di riflessioni tecniche condivise sullo stock degli affidamenti in essere condivisi. Ovviamente,in base al continuo monitoraggio condiviso di tale portafoglio, i due contraenti periodicamente determineranno gli eventuali "aggiustamenti".

In soldoni la seconda ipotesi di operatività segregata si configura come una tranched cover a "portafoglio aperto".

A nostro parere per le Banche queste garanzie si riveleranno molto più solide e molto meno "fittizie" di garanzie eligibili prestate su patrimoni abbastanza "evanescenti". BPG insegna.

Sapio (07/01/2010 10.27) n/a

Excelsus, nel frattempo (dal 1/1/2007) è entrato in vigore Basilea2 che questo tipo di garanzie che dici tu NON LE VUOLE! Anche Eurofidi, che pure le usava molto dovrà cambiare.

Rimettiamo tutti i piedi per terra: le soluzioni per evitare una tragedia occupazionale nel mondo dei Confidi esistono, basta avviarle per tempo.

E in Toscana state messi meglio degli altri: da voi basta un niente per varare una soluzione compliant in grado di essere utile a tutti: trasferire su base locale il funzionamento del FCG con garanzie fidejussorie offerte direttamente dalla Regione che però si protegge prestanziando un fondo a copertura della PA+PI e dandolo in gestione a FidiToscana+Confidi.

Clarenzio (07/01/2010 11.08) n/a

Stavo leggendo i vostri commenti e ho cercato informazioni in merito ad Italia Com-Fidi, possibile che non si trovino da nessuna parte informazioni sulla nuova operatività del Consorzio??

Come opera?Qual'è il collegamento effettivo del Consorzio e l'associazione di Categoria?

Per i più esperti pongo la questione, chi deciderà quale binario percorrere tra le Garanzie Sussidiarie a e prima richiesta? Saranno le banche, le aziende o i confidi?

Garanzie eligibili avranno un costo maggiore ma avranno convenzioni più favorevoli rispetto alle sussidiarie?

Grazie per l'attenzione

Sapio (07/01/2010 11.30) n/a

Rispondo alla terza domanda: decide BdItalia come regolatore nazionale. Le uniche garanzie capaci di attenuare i requisiti di Capitale delle banche sono quelle eligibili (fra cui le fdj a prima richiesta rilasciate da un ente vigilato (es Confidi 107, che dia garanzie sul suo patrimonio). Non sono eligibili i fondi monetari concessi in garanzia dai Confidi all'infuori di un complicatissimo e COSTOSO schema detto Tranched Cover.

Le garanzie eligibili ricevute da una banca consentono a quest'ultima di praticare al prenditore un tasso inferiore (Taeg garantito banca)rispetto al caso in cui non ci siano garanzie (Taeg non garantito banca) ma il prenditore deve un compenso al garante (Taeg garante o Confidi). In assenza di agevolazioni in forma di garanzie, pagate da un Ente pubblico, la situazione è favorevole per il prenditore se il Taeg garantito banca + Taeg Confidi<= Taeg non garantito banca.

Naturalmente al Confidi è dovuto anche un compenso per il prezioso servizio di presentazione e accompagnamento del cliente alla banca. Questo servizio è particolarmente prezioso per i piccoli prenditori (artigiani, microimprese etc.)

Nostradamus (07/01/2010 11.45) n/a

Accusatemi di tutto ...ma non di appiattire il dibattito e scovare incoerenze, molte direi ...

Ci sono risposte inevase che meriterebbero almeno un lenzuolo attorcigliato e una maglia larga ...della finestra !

clarenzio (07/01/2010 13.49) n/a

Innanzitutto grazie per la risposta, su come funzionano i Confidi ci sono, conosco abbastanza bene l'argomento.

Scusa ma non ho capito cosa c'entra BDI? una volta accettata la domanda da BDI e iscritto all'elenco 107 e dopo che Banche e Consorzio hanno stipulato convenzioni sui crediti garantiti, chi è a decidere caso per caso quale tipologia di garanzia prendere?

Qualunque sia la risposta se non è il prenditore finale a poter decidere quale prodotto utilizzare, credo che la trasparenza che dovrebbe essere una delle novità più significative del nuovo rapporto consorzio-azienda venga a crollare ancora prima di iniziare....

Non capisco poi quale sarebbe il servizio di presentazione alla banca se l'operazione appoggiatta dal consorzio si appoggia all'istituto di riferimento dell'imprenditore?

(caso che ritengo il più probabile)

Se è vero che esluso il tranched cover, cosa che tra l'altro era prevista anche prima dell'iscrizione a 107, le garanzie dei consorzi 106 non sono garanzie eligibili e quindi non vanno a sostituire nella valutazione del merito la PD del consorzio con quella del garantito, è altrettanto vero che le garanzie non eligibili dei consorzi sono sempre state mitigatrici di tasso...

molto semplicemente quali sono oggi i vantaggi per una azienda ad appoggiarsi ad un consorzio 107 piuttosto che ad un 106? (pensando anche che un consorzio 107 ha costi di gestione maggiori che chiaramente si ripercuotono sui prenditori finali?)

Faccio presente che a livello di pricing alcuni consorzi 106 lavorano ancora con cauzioni e senza fidejussioni nei confronti del consorzio all'iscrizione con differenze che in taluni casi sfiorano il 40%-50% di differenza nel costo effettivo dell'operazione.

Grazie mille per chi vorrà rispondere...

Massimo Ceretto (07/01/2010 14.45)

La domanda di iscrizione 107 di Eurofidi è stata sospesa con richiesta di intgrazioni nel corso del 2009. A dicembre 2009 Eurofidi ha mandato le integrazioni richieste a Banca d'Italia.

Luca (07/01/2010 15.42)

Dottor Ceretto: grazie della segnalazione, ho debitamente inserito Eurofidi nel portale domande 107.

Clarenzio: l'ingresso dei 107 porterà maggiore ordine nel mercato, perché i 107 hanno regole sul bilancio e la trasparenza molto stringenti. I 106 dovranno adeguarsi, e spero che le differenze di TAEG del 40-50% vadano a scomparire. Che cosa converrà fare alle imprese? Lo scopriremo nei prossimi mesi, dipende da quanto sapranno essere efficienti e professionali i 107, dalle preferenze delle banche, da tante altre cose.

Dodona (07/01/2010 15.49) n/a

bel dibattito ma anche un po' di confusione.... forse legata anche all■ansia del motus in fine ■

Solo qualche considerazione:

1) La compliance delle garanzie è faccenda di Banche, riguardando infatti i requisiti patrimoniali che le stesse devono rispettare, secondo i diversi approcci. E■ un■opportunità che viene loro offerta dalla normativa ma nulla impedisce che non venga sfruttata■. (e tanto meno che l■eventuale risparmio venga trasferito ai clienti■.).

2) E■ dovere dei confidi (soprattutto per i 107) verificare che la propria garanzia (in ragione dell■approccio della Banca convenzionata) procuri benefici ai propri associati (senno che ci stanno a fare?). Altrimenti è inutile fornire (onerose) garanzie ammissibili a quella banca■.

3) Limitazione di responsabilità al solo fondo rischi: spacciare tale operazione per compliant tout court è fuorviante. Come già ampiamente illustrato in diversi articoli, ad oggi, tali operazioni sono ammissibili (e/o convenienti per i clienti) solo con Banche Airb.

4) Tranched Cover: la limitazione di responsabilità consente un assorbimento di capitale corrispondente al FR depositato. Ma proprio qui vorrei evidenziare energicamente un aspetto affrontato troppo superficialmente: ovvero che occorre una valutazione precisa e puntuale della convenzione da cui scaturisce l■operatività cappata. Se infatti il fondo deve essere periodicamente adeguato ad un tradizionale ■moltiplicatore■ tale limitazione è tamquam non esset (per l■impossibilità di avveramento della condizione: non si infatti potrà verificare, se non in via ipotetica, che il confidi risponda con il solo FR per tutte le posizioni in essere che vadano in default nello stesso momento); da ciò discende che tale limitazione può dunque inerire soltanto portafogli ■chiusi■ con esclusione di quelli aperti (o rotativi).

5) Le diverse forme di garanzia sono tutte lecite, nell■ambito dell■accordo tra la parti. Ma la diversa ■ammissibilità■ ai fini regolamentari (per le Banche) ne determinano anche una diversa appetibilità: si tratta quindi di prezzo. A questo proposito è allora assolutamente necessario il terzo pilastro di Basilea 2 ovvero la trasparenza del commisssioning■

6) Commissioning: la letteratura in proposito ha detto cose chiare (cfr. D.Piatti etc). Se così non sarà, lo diranno gli eventi. Tuttavia dal dibattito non è emersa un tema rilevante (a mio avviso): l■incidenza della nuova normativa BdI in materia di usura http://www.bancaditalia.it/vigilanza/contrasto_usura/Normativa/Istr_usura_ago_09-istruzioni.pdf. Chi si è avventurato nella lettura può darne un proprio parere?

Clarenzio (07/01/2010 15.53)

Scusa non vorrei sembrarti ne polemico ne saccente.

Quelli che dovrebbero essere i vantaggi sia per il sistema sia per le aziende credimi li conosco bene e ci ho sempre creduto.

La realtà purtroppo è sempre un pochino diversa...

I prossimi mesi saranno sicuramente fondamentali per capire in quale direzione si muoverà il mercato, e con mercato includo anche le Banche non solo le aziende garantite.

Certo che sentire parlare ancora oggi di operatività a fondo Rischi, mi fa temere che vedremo le nostre imprese appoggiarsi a Consorzi senza nemmeno sapere che servizio stiano utilizzando, se sarà scelta del consorzio la garanzia elegibile o meno secondo Lei su quale delle due spingeranno?

Spero proprio di sbagliarmi ma il tempo credo mi darà ragione...

Ringrazio della cortesia e auguro Buona Giornata.

Sapio (07/01/2010 16.13) n/a

Dodona: un abbraccio ed un ringraziamento. Se prima ero solo a suonare il tango..... ora qualcuno mi aiuta a suonare almeno la trombetta in orecchie fintamente sorde.

Clarenzio: 1)"Scusa ma non ho capito cosa c'entra BDI?" E' la circ. BdI 263/2006 ed succ.vi aggiornamenti che stabilisce quali garanzie alleviano (eligibili) il requisito minimo di capitale delle banche e quali no (non eligibili).

2)"Non capisco poi quale sarebbe il servizio di presentazione alla banca se l'operazione appoggiata dal consorzio si appoggia all'istituto di riferimento dell'imprenditore?"

Il vero servizio venduto dai Confidi alle imprese è il lavoro di presentazione della domanda alle Banche. Loro lo chiamano "accesso al credito". E' lo stesso lavoro fatto da varie società e/o consulenti. Se rivolto alle microimprese è insostituibile. Le grandi imprese non si rivolgono ai Confidi per questo servizio, poiché le loro necessità sono più complesse (redazione del business plan etc...). I Confidi confezionano questo lavoro di presentazione nell'incarto della Garanzia a volte venduta a prezzi agevolati a spese delle Comunità (Camere di Commercio, Enti locali)etc.

3)"è altrettanto vero che le garanzie non eligibili dei consorzi sono sempre state mitigatrici di tasso..." Questo era vero nel passato allorché il tasso attivo era calcolato dalle banche in misura nasometrica. Ora sta cambiando poiché le conseguenze di Basilea sono economiche, cioè finiscono per determinare il tasso attivo minimo praticabile.

excelsus (07/01/2010 17.02) n/a

"Excelsus, nel frattempo (dal 1/1/2007) è entrato in vigore Basilea 2 che questo tipo di garanzie che dici tu NON LE VUOLE! Anche Eurofidi, che pure le usava molto dovrà cambiare."

Quanto sostieni contrasta con quanto ho già illustrato e cioè che alcune tra le maggiori Banche del Paese (AIRB) e i due maggiori confidi italiani già hanno stipulato convenzioni che contraddicono le tue affermazioni.

"Limitazione di responsabilità al solo fondo rischi: spacciare tale operazione per compliant tout court è fuorviante. Come già ampiamente illustrato in diversi articoli, ad oggi, tali operazioni sono ammissibili (e/o convenienti per i clienti) solo con Banche Airb". E dici niente Dodona...

Sapio (07/01/2010 17.28)

Excelsus: le banche Airb sono tre. Una la conosco bene. Nelle altre ho amici e posso verificare,se mi dai elementi, anche in privato.

Sia chiaro non stiamo parlando di operazioni cappate. Se ne sono fatte tante anche in passato. Alcune sono finite miseramente (i fondi si sono rivelati insufficienti, qualche volta persino in preammortamento). Stiamo parlando di operazioni tranched, segnalate come tranched, calcolate come tranched (Kirb e Sfa).

Sulla materia chiedo il conforto di Tom ed eventualmente Marco.

Sapio (07/01/2010 18.42) n/a

Riporto per comodità di tutti il punto della normativa sull'usura cui si riferisce Dodona:

C4. Trattamento degli oneri e delle spese nel calcolo del TEG

Il calcolo del tasso deve tener conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e

delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all■erogazione del credito e sostenute dal

cliente, di cui il soggetto finanziatore è a conoscenza, anche tenuto conto della normativa in materia

di trasparenza.

In particolare, sono inclusi:

1)

le spese di istruttoria e di revisione del finanziamento (per il factoring le spese di ■istruttoria

cedente■);

2)

le spese di chiusura della pratica (per il leasing le spese forfettarie di ■fine locazione

contrattuale■), le spese di chiusura o di liquidazione degli interessi, se connesse con

l■operazione di finanziamento, addebitate con cadenza periodica;

3)

le spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate e degli effetti anche se sostenute per

il tramite di un corrispondente che cura la riscossione, le spese per il servizio di trattenuta

dello stipendio o della pensione;

4)

il costo dell■attività di mediazione svolta da un terzo e sostenuto dal cliente, in via diretta o

tramite l'intermediario; nell'ambito del rapporto con il mediatore, gli intermediari provvedono

ad acquisire le necessarie informazioni riguardo ai compensi corrisposti dal cliente;

5)

le spese per assicurazioni o garanzie intese ad assicurare il rimborso totale o parziale del

credito ovvero a tutelare altrimenti i diritti del creditore (ad es. polizze per furto e incendio sui

- 13 -

Istruzioni per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi - agosto 2009

beni concessi in leasing o in ipoteca), se la conclusione del contratto avente ad oggetto il

servizio assicurativo è contestuale alla concessione del finanziamento ovvero obbligatoria per

ottenere il credito o per ottenerlo alle condizioni contrattuali offerte, indipendentemente dal

fatto che la polizza venga stipulata per il tramite del finanziatore o direttamente dal cliente

(11);

6) le spese per servizi accessori, anche se forniti da soggetti terzi, connessi con il contratto di

credito (ad es. spese custodia pegno, perizie, spese postali);

7) gli oneri per la messa a disposizione dei fondi, le penali e gli oneri applicati nel caso di

passaggio a debito di conti non affidati o negli sconfinamenti sui conti correnti affidati

rispetto al fido accordato e la commissione di massimo scoperto laddove applicabile secondo

le disposizioni di legge vigenti;

8) ogni altra spesa ed onere contrattualmente previsti, connessi con l■operazione di

finanziamento.

Nel caso di fidi promiscui gli oneri, qualora non specificamente attribuibili a una categoria di

operazioni, vanno imputati per intero a ciascuna di esse. Tali oneri sono invece imputati pro quota

qualora per talune categorie di operazioni siano previste limitazioni per singola modalità di utilizzo;

la ripartizione pro quota andrà riferita anche al fido accordato.

Luca (07/01/2010 20.56)

Dodona: le garanzie cappate su portafogli aperti potrebbero funzionare sui fidi a breve termine, fissando requisiti di rischio massimo del portafoglio costruibile (con revisione/rinegoziazione del cap e di tutto il resto alle scadenze annuali o comunque brevi); sul medio-lungo, si potrebbero prevedere delle scadenze brevi rinnovate, ma la banca rischierebbe di trovarsi scoperta se al rinnovo il confidi non fosse in grado di ripristinare il cap. In ciascun periodo (breve rinnovabile) la garanzia in essere può essere efficace a fini di viglanza alle note condizioni delle tranched cover, tenendo però conto del divario di scadenze (un problema analogo si può porre con i derivati su crediti). A fini suoi interni, la banca dovrebbe fare comunque una valutazione della solvibilità a medio-lungo termine del confidi così come nel caso delle garanzie personali.

E' una materia tutta da studiare, con molte analogie con i covenant (e come i covenant i cap rinegoziabli sono un'arma a doppio taglio, riducono i rischi ma possono generare rischi prociclici).

Dodona (08/01/2010 09.53) n/a

Luca: corretta la ricostruzione circa la fattibilità teorica.

Rimango in ogni caso in dubbio circa la effettiva possibilità di ricondurre a tale fattispecie (Tranched Cover) le attuali convenzioni che prevedono limitazioni di garanzia al solo fondo costituito ma un con concorrente obbligo di mantenere un determinato rapporto moltiplicatore costante.

Resta invece certa l'impossibilità di riconoscere tali garanzie (e dunque di definirle come compliant) da parte banche standard senza la valutazione di un'ECAI ovvero in banche IRB senza adozione di SFA.

Sarebbe cosa buona poter esaminare un qualche modello di convenzione utilizzato e che si dice essere con "limitazione di garanzia" (TC).

Sapio (08/01/2010 10.22) n/a

Dodona: ho partecipato alla stesura di convenzioni Tranched. Il fatto è che sulle convenzioni non si vede chiaramente come sarà gestito internamente alla banca il portafoglio.

Il garante versa il fondo vincolato e se ne disinteressa. Il problema è tutto interno alla banca che deve prima progettare e poi realizzare il portafoglio ed infine segnalarlo dimostrando l'assorbimento residuo con la SFA. Le banche non sono pronte, hanno altre priorità, a trattare e segnalare portafogli di impieghi. Le tranched convengono solo ai garanti, infatti per loro è semplicissimo gestirle.

Luca (08/01/2010 10.29)

Sapio: vedrai che i confidi, almeno i 107, cominceranno ad interessarsi delle esposizioni che hanno in casa per fare un credit risk management decente, senza il quale rischiano di chiudere. Le procedure IT di collegamento con le banche dovranno adeguarsi.

Tom (08/01/2010 10.50) n/a

La diatriba garanzia sul Patrimonio e Tranched è molto interessante. Ma a qualcuno di voi risulta ci siano banche in grado di tracciare le garanzie sul patrimonio "eligible" e ridurre di conseguenza l'RWA. Per ciò che risulta a me nessuna banca è in grado di farlo........Se avete altre informazioni fatemi sapere...... Sapio, che ne dici?

Sapio (08/01/2010 12.19) n/a

Grazie Tom. Nessuna banca che sappia io. Sto chiedendo da mesi, su questo blog, che chi sa il contrario ce lo dica.

Excelsus e Bobo, che dicono di sapere, però non ci danno particolari. E continuano ad ipotizzare di potersela cavare con un sistema, quello delle Tranched Cover, che non esiste e probabilmente non esisterà.

Il difetto delle Tranched Cover è nella nascita. Sono nate per le cartolarizzazioni, ciè per calcolare RWA di portafogli storici, preformati ed analizzabili.

Poi per venire incontro ai Confidi, BdI ha dato loro la bicicletta dicendo ora pedalate. Cioè ha esteso ai portafogli in formazione la tecnica delle Tranched Cover, presentandola come aggiornamento dei Fondi monetari.

Sapio (08/01/2010 12.23) n/a

Riassumendo:

Perché le Tranched Cover non convengono alle banche?

Le operazioni Tranched Cover sono nate per portafogli già formati dei quali quindi è valutabile la prima perdita, cioè il Kirb=Perdita attesa + inattesa. Si noti che il Kirb di un portafoglio non è pari alla somma dei Kirb delle esposizioni componenti.

La Tranche senior subirebbe comunque un assorbimento residuo del 7% anche se la junior coprisse tutto il Kirb.

Nelle operazioni di garanzia di portafogli tranchati (da formare) si hanno :

Difficoltà di progettazione, necessità di valutare il Kirb di portafoglio che, come detto, non è la somma dei Kirb dei componenti, e quindi di calcolare il Tasso garantito minimo ai prenditori.

Difficoltà di formare il portafoglio con la richiesta numerosità e distribuzione di rischio (durata, settore, distribuzione geografica, dimensione).

Difficoltà di segnalazione e monitoraggio (costi).

Difficoltà di calcolo dell■EVA dell■operazione.

In sostanza per le banche, accettare come garanzia un fondo monetario vincolato a copertura della prima perdita di un portafoglio tranchato, è un lavoro al buio, e non si sa se l■operazione renderà o non renderà ?

Tom (08/01/2010 12.30) n/a

Se e vero che ad oggi non ci sono banche che riescono a ridurre il RWA anche se ricevono una garanzia Basilea compliant da un 107 e la banca è standardized (avrebbe un RWA al 20% sulla parte garantita) come fa a ridurre lo sperad all'impresa? Nuovamente, lasciamo da parte il Tranched Cover, quale banca, ad oggi, riesce a ridurre il RWA regolamentare in presenza di una garanzia di un confidi Basilea compliant?

Sapio (08/01/2010 13.00) n/a

Non ho capito. Puoi ripetere?

Tom (08/01/2010 13.16) n/a

Per Sapio, le garanzie eleggibili che oggi i confidi possono offrire sono solo quelle a valere sul proprio patrimonio (sui Tranched abbiamo gia detto...). Ipotizziamo che la garanzia sia offerta da un 107 ad una banca standardized. In questo caso la ponderazione che la banca assegna alla parte garantita è 20%. Nel caso la banca sia AIRB non importa chi sia il garante tanto le deve assegnare un rating relativa PD etc. (o LGD...) in ogni caso ammettiamo che la parte garantita abbia una ponderazione più bassa del 100%. Che tu sappia esistono banche che una volta ricevuta una garanzia eligible riesca a tenerne conto quando calcola il proprio RWA? Ovvero esiste un SI bancario che ad oggi riesce a tracciare le singole garanzie con il relativo RWA?

Sapio (08/01/2010 13.47) n/a

Si esistono. Le standard non hanno avuto problemi perché già lo facevano in Basilea1. Le IRB F o A hanno avuto qualche problema.

Rimane una domanda, segnalano bene? Molte banche segnalavano le garanzie ricevute dal FCG gestito dal Mcc come ricevute da MCC stesso.

Il problema dei problemi è che le banche NON sanno calcolare il Tasso minimo praticabile e continuano con i tassi nasometrici. Ma stanno cambiando. Ad esempio adesso alcune banche cominciano ad incentivare i dipendenti sui volumi al NETTO della PA. E' un passo avanti nella comprensione degli effetti economici di Basilea2.

Tom (08/01/2010 14.04) n/a

Mi puoi fare qualche nome di banche atandardized che pesano la garanzia del Confidi garante 107? Rispetto il tuo punto di vista, ma ho dei grossi dubbi...

Sapio (08/01/2010 14.05) n/a

Per Tom. Ho riletto meglio la domanda. Non esistono sistemi informativi bancari capaci di tracciare LE garanzie in modo da calcolare l'assorbimento delle quote in cui va diviso un affidamento (o più affidamenti) coperti da diverse e concorrenti garanzie.

Tom (08/01/2010 14.52) n/a

Grazie Sapio.

Luca (08/01/2010 15.40)

Tutto molto interessante, ho portato il tema sistemi IT e garanzie in un nuovo post.

Clarenzio (08/01/2010 16.04) n/a

Scusate di nuovo l'intrusione.

Ho riletto più e più volte l'intera discussione e mi piacerebbe tirare le conclusioni per capire se mi è sfuggito qualcosa.

La nuova operatività da 107 di Italia Com-fidi, permetterà al consorzio di rilasciare garanzie eligibili e quindi pesabili da Basilea 2 a prescindere dal metodo adottato dalla banca.

Toscana Com-fidi lavorava giapprima sul doppio binario garanzie a prima richiesta e garanzie sussidiarie(nel caso di prima richiesta parliamo di operazioni tranched cover, che se ho ben capito vanno a mitigare l'obbligo di riserva solo se si parla di Banche IRB).

Italia Com-fidi sta sviluppando nuove convenzioni con le banche facendo ricorso nuovamente ai TC, quindi qual'è stato il vantaggio di diventare 107 se non l'obbligo imposto dalla normativa?

Ho come l'impressione di vedere un 106 travestito da 107...spero poi di sbagliarmi...

Non capisco il motivo per cui si è parlato per mesi dei vantaggi dei nuovi consorzi 107 in termini di stabilità del sistema, di obblighi patrimoniali etc....e poi non cambia assolutamente niente..si parla ancora di garanzie eligibili relative a TC.

Se ho perso qualche passaggio mi farebbe davvero piacere confrontarmi con qualcuno.

Grazie

Sapio (08/01/2010 16.18) n/a

E' si, hai perso qualche battuta. Ma ci siamo qui noi di Forza Confidi pronti per te.

Quando si parla di garanzie sussidiarie si parla di fidejussioni non a prima richiesta (ora ineligibili, con sfumatura che tralascio).

Sulle Tranched Cover ti sei perso il meglio: il fondo a copertura della prima perdita generalmente è fornito da un ente agevolatore (Pantalone) altrimenti, se provvisto dai prenditori il tutto sarebbe persino più costoso della fidejussione. Basta pensare che la Tranche senior rimarrebbe comunque gravata di una ponderazione prudenziale del 7% anche se la junior coprisse tutto il rischio.

Ed ora il meglio: ma lo hai già capito da solo. Il 107 è solo un travestimento. Tutti sanno che economicamente i Confidi non riuscirebbero a vendere garanzie a prezzi competitivi (con qualche rara eccezione degli Artigiani che riescono a farsi pagare il servizio di presentazione in uno con la garanzia -i Confidi approvati sono artigiani-). Ed allora via alle agevolazioni in forma di garanzie con la comodissima (per i Confidi) Tranched Cover in pole position.

Clarenzio (08/01/2010 16.50) n/a

Ok, le garanzie sussidiarie fanno riferimento a quei famosi fondi monetari non sono definite le esposizioni che deve coprire ma fan riferimento ad un pool di esposizioni.

Non riesco a capire perchè i Confidi 107 non riuscirebbero a vendere garanzie a prezzi competitivi, le garanzie 107 (chiamo così per semplicità) dovrebbero essere si più costose a livello di commissioni in quanto il rischio consorzio è molto più alto però nel bilancio finale queste dovrebbero dare maggior convenienza per le condizioni applicate dalle banche, dovrebbero esserci convenzioni migliori per tutto il discorso sull'eligibilità che abbiam fatto...perchè così non è?

Sapio (08/01/2010 16.58) n/a

Quando si parla di garanzie a prima richiesta o sussidiarie si parla di fidejussioni. I fondi monetari non c'entrano: essi sono considerati "indici di disponibilità finanziaria" per sostenere le fdj in caso di escussione. Se non inseriti in tranched cover non sono considerati garanzie.

Sui prezzi dei Confidi vedi Giandomenico Piatti "I confidi .. " Bancaria editrice 2008.

Il problema è il Taeg di filiera o costo finale per il prenditore somma del costo banca e di quello Confidi. Esso è superiore a quello solo banca (che comprende però pure la copertura del rischio), perché in un mondo in cui "la banca valuta, il Confidi valuta, il Super Confidi di 2■ livello valuta: i costi si moltiplicano.

Sapio (08/01/2010 17.02) n/a

Ed ora un aforisma per spiegare la storia dei costi, così chiaro e così semplice che lo scrivo a parte perché me ne vergogno.

La banca dice al prenditore: "Mi devi pagare provvista, costi operativi e rischio (l'ombrello). Circa quest'ultimo hai due possibilità : 1) mi dai i soldi a me, io lo compro all'ingrosso e me lo pongo in capo o 2) vai al Confidi, lo paghi e me lo porti".

La seconda delle due costa di più! E' semplice.

Dodona (08/01/2010 19.44) n/a

Proprio per la ragione che indica sapio che in buona parte condivido ma che nella forma espressa è a mio avviso un po' troppo spinta, emerge chiaro il ruolo forte del soggetto pubblico.

Troppe volte è stato visto come un male da cui fuggire (politica, inefficienza, ecc.); eppure le risorse pubbliche se impiegate in certi modi attraverso i confidi (selezionati) possono essere di grande aiuto a superare molte delle fragilità di sistema che, sapio in primis, vengono denunciate.

Certo ci vuole un passo indietro (ovvero uno studio meno superficiale di quello che vedo da tanti protagonisti) e uno in avanti (il coraggio di innovare).

Sapio (08/01/2010 19.50) n/a

Attenzione, molti Confidi sono figli della politica. E non è affatto garantito che con le loro Garanzie privilegino il merito (di credito), tanto più se distribuiscono, senza regole chiare e certe, aiuti pubblici.

excelsus (09/01/2010 12.16) n/a

Quali risorse pubbliche ed in quale entità? Ben vengano se esistono...

I soggetti garanti al momento devono stare in piedi con le loro gambe e non vivere sulla pia speranza che Pantalone o chi per lui (le banche socie per qualcuno?!) intervenga per "farli galleggiare".

Sapio (09/01/2010 13.03)

Excelsus, ti ricordo che sto/stiamo aspettando elementi/convenzioni che dimostrino l'interesse delle banche Airb per le vs. Tranched (vere Tranched non semplici cappate).

excelsus (09/01/2010 14.01) n/a

Le Banche hanno già firmato caro Sapio...

Sapio (09/01/2010 14.28) n/a

Dicci chi e mandaci testi delle convenzioni. Non è che sono future e remote intenzioni?

excelsus (09/01/2010 14.45)

Se magari ti presenti...

Il primo gruppo bancario già operativo è Unicredit.

Sapio (09/01/2010 15.29) n/a

Chi può confermare che Unicredit è già operativo sulle Tranched Cover (non semplici cappate)?

Marco (09/01/2010 15.54)

Io sono Cappato, ma non ho nessuna intenzione di diventare operativo sulle tranched cover

Claudio C (09/01/2010 16.24) n/a

Excelsus, mi sa che aspetterai a lungo!

excelsus (09/01/2010 19.36) n/a

Caro Claudio C vuol dire che me ne farò una ragione...

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