Intervista di Sabatini (ABI): nuovo patto tra banche e imprese

Mon 28 Dec 2009, 10.07 Stampa

Sul Sole 24 ore di ieri Franco Locatelli intervista Giovanni Sabatini. E' uno dei primi interventi pubblici del nuovo direttore generale dell'Abi, già direttore centrale di Consob e dirigente generale del Tesoro. Al centro del colloquio Basilea 2 e le azioni per contrastare la stretta creditizia. Cito i passaggi iniziali:
Direttore, al di là dei contenuti specifici che andranno verificati quando saranno completamente definiti, non le sembra paradossale che di fronte alla più grave crisi finanziaria degli ultimi 80 anni la riforma di Basilea 2 sia prevista solo fra tre anni?
La gestazione della nuova Basilea2 è stata molto complessa e il processo di riforma sconta stratificazioni e sovrapposizioni dovute alla molteplicità di proposte di modifica della Commissione europea e del Comitato di Basilea che hanno spesso finito per accavallarsi. Capisco l'urgenza di nuove regole dopo il terremoto finanziario che abbiamo conosciuto, ma in questo campo la prudenza non è mai troppa e le innovazioni vanno ponderate anche nei dettagli, perchè un'attuazione troppo veloce di nuove regole potrebbe generare una sorta di credit crunch tecnico che va assolutamente scongiurato.

Però l'emergenza credito delle imprese è adesso: ridurre la prociclicità di Basilea2 è sempre positivo ma farlo quando molte imprese avranno chiuso non sembra la più saggia delle scelte. Non crede?
Comprendo benissimo le preoccupazioni delle imprese sane ma credo che, in attesa della nuova Basilea2 di cui condividiamo i principi generali, si possano da subito esplorare altre strade affinchè le banche possano continuare ad offrire adeguato credito all'economia reale.

Quali sarebbero?
Ne vedo principalmente due. La prima è quella di sfruttare meglio e fino in fondo gli spazi che l'attuale quadro regolatorio internazionale lascia all'informazione qualitativa e non solo statistico-quantitativa sulle imprese in vista della elaborazione del rating che spetta loro. Su questo piano condividiamo le raccomandazioni della Banca d'Italia e stiamo redigendo insieme alle organizzazioni imprenditoriali una nuova guida sui modelli di rating che valga a facilitare il dialogo tra banca e impresa.

E la seconda via per rafforzare le banche e sostenere il credito quale sarebbe secondo Lei?
Credo che sarebbe utile esplorare la possibilità di anticipare l'avvio della ripresa economica con un nuovo quadro di intese tra Governo, banche e imprese che sviluppi lo spirito di collaborazione maturato con la moratoria sui debiti delle aziende e sui mutui delle famiglie e che sia coerente con i nuovi indirizzi della futura Basilea2.
Il 2010 può essere l'anno decisivo per far compiere un salto di qualità ai rapporti tra banche e imprese. Apprezzo molto le iniziative che ABI e le associazioni datoriali (in particolare Confindustria) hanno intrapreso con spirito collaborativo sulla moratoria, sui rating (se ne parla nell'intervista), sulle convenzioni confidi, sulla capitalizzazione. Perché funzionino, c'è molto lavoro da fare in prima linea, sulle competenze e sugli strumenti. Nei prossimi giorni vi racconterò le iniziative che andremo ad intraprendere, nel nostro piccolo, per facilitare l'avanzata sui vari fronti.

Luca

Commenti precedenti:


Sapio (28/12/2009 13.19) n/a

L'enfasi sull'informazione qualitativa vuole rendere possibile l'override (forzatura -in positivo- del rating)altrimenti impossibile da modelli point-in-time e non trough-the-cycle.

Silviano (02/01/2010 20.05)

Caro dr. Erzegovesi approfitto per augurarLe un 2010 ricco di soddisfazioni affettive e professionali.

Luca (03/01/2010 10.10)

Grazie, Silviano, le auguro anch'io un 2010 felice e fruttuoso.

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