Mieli (Banca d'Italia): fare credito in tempi di crisi
Wed 16 Dec 2009, 14.52 Stampa
Sul sito della Banca d'Italia è disponibile l'
intervento di Stefano Mieli (Direttore centrale dell'area Vigilanza creditizia e finanziaria) al
convegno ABI di ieri. Cito dalle conclusioni un passaggio che condivido totalmente:
La regolamentazione sta definendo gli interventi necessari a ridurre la prociclicità, per esempio attraverso il dynamic provisioning; il contesto è complicato dalla necessità di avviare contestualmente il processo di rafforzamento patrimoniale delle banche. Se la normativa sarà aggiornata con tempestività e il necessario processo di rafforzamento patrimoniale delle banche sarà portato avanti con gradualismo, banche e imprese dovranno misurarsi con la sfida di dare un’applicazione piena e più efficace al nuovo quadro regolamentare. Va evitata la soluzione negativa: banche che si basano su meccanismi automatici di allocazione del credito e imprese che mantengono l’attuale livello di opacità e sottocapitalizzazione. In questo contesto il credito è gestito come una commodity, nel quadro delle attuali prassi di multiaffidamento: affluisce copiosamente in condizioni favorevoli, rischia di venir meno altrettanto repentinamente in condizioni di difficoltà.
La soluzione virtuosa è rappresentata da un contesto in cui le banche investono adeguatamente nella raccolta e nell’analisi delle informazioni, si sforzano di valutare le prospettive di lungo periodo delle aziende affidate, integrano i moderni strumenti quantitativi con una rinnovata attenzione al radicamento locale; le imprese, da parte loro, devono essere disposte a modificare comportamenti consolidati.
Mieli analizza molto bene nel suo intervento i diversi comportamenti di gruppi nazionali e banche locali e il grado di flessibilità nell'applicazione dei modelli di rating da parte dei primi. La quota sull'offerta dei credito dei player maggiori si è ridotta. I decisori sono restii a forzare (overriding) i responsi semiautomatici dei modelli. Queste sono le evidenze raccolte nei mesi scorsi. Ma il sistema è ancora in movimento, e non sappiamo quando e dove troverà un approdo sicuro.
Luca