Approvata la riforma dei criteri del Fondo centrale di garanzia PMI
Mon 7 Dec 2009, 12.11 Stampa
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha annunciato lo scorso 4 dicembre la riforma dei criteri di ammissione alla garanzia del Fondo centrale. Ecco la sintesi del
comunicato:
Il Comitato di Gestione del Fondo di Garanzia per le Pmi ha approvato l’adozione di nuovi criteri di valutazione delle imprese beneficiarie. Parametri caratterizzati da una maggiore flessibilità e apertura alle aziende e una velocizzazione delle procedure di ammissione. In particolare, i criteri per l’accesso al credito sono stati aggiornati per estendere l’attività del Fondo anche alle aziende sane che hanno subito la crisi e si trovano in temporanea difficoltà.
Si tratta di un cambiamento significativo, condiviso da tutte le categorie presenti nel Comitato: Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Economia, delle Politiche Agricole, Infrastrutture e Trasporti, Presidenza del Consiglio, Regioni, ABI, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA , Casartigiani, Unatras, Confcooperative.
“Dopo 10 anni – ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola - si cambiano i criteri per l’accesso al Fondo. Si tratta di una riforma storica: più imprese potranno accedere a questo strumento così importante soprattutto in questa delicata fase di ripresa economica. E’ la prima di una serie di riforme che il Comitato di Gestione sta mettendo a punto per riorganizzare il Fondo, convertendolo da strumento anti-crisi a infrastruttura “di sistema” per il rilancio e lo sviluppo delle Pmi. Il 2009 ha visto già importanti novità come l’ampliamento della dotazione a 1,6 miliardi da qui al 2012, l’estensione alle imprese artigiane e l’aggiunta di una sezione speciale per i trasporti. E i dati confermano l’utilità del Fondo: gli ultimi aggiornamenti indicano un aumento delle domande dell’86,4% rispetto al 2008, un incremento del 185,8% dei finanziamenti richiesti, dell’87,3% dei finanziamenti accolti, del 109,6% dell’importo garantito. La via da seguire per il futuro – ha concluso il Ministro Scajola - è quella di un dialogo con le Regioni per creare una rete di alleanze tra Governo e territori. Creeremo anche una rete di formazione-informazione sul Fondo, perché vogliamo che le imprese conoscano a fondo lo strumento per poterne sfruttare tutte le potenzialità”.
Tra le novità approvate, si segnalano l’ampliamento dell’accesso alle procedure semplificate e l’aumento dell’importo massimo ammissibile alla procedura di microcredito da 75.000 euro a 100.000 (con l’estensione anche alle aziende che hanno presentato una perdita in uno degli ultimi due bilanci), che testimoniano l’impegno a premiare sempre più le operazioni non assistite da garanzie reali, bancarie e assicurative. Si evidenziano poi nuove semplificazioni procedurali per le richieste di garanzia su operazioni di importo ridotto da parte di imprese start up, nonché la modifica dei valori di riferimento, ora più flessibili, di alcuni indicatori per l’ammissione alla garanzia e sostituzione di quelli considerati ormai obsoleti.
Le modifiche intendono facilitare l'accesso rapido alla garanzia, estendendo l'applicazione delle procedure rapide previste per le micro-imprese e disattivando i filtri sulle perdite di bilancio. Dai nuovi criteri, di cui non ho reperito il documento completo (lo troveremo presto, spero, sul
sito del Fondo presso il MiSE, da non confondere con
questo, che è di una società di consulenza), forse si troverà qualche altra innovazione di processo nella direzione auspicata dal Ministro. Lo strumento è quindi sempre più appetibile, prevedo che nelle prossime settimane si accorgeranno di questo molte banche e confidi che finora non vi hanno fatto ricorso. E allora potranno formarsi code nell'accesso, con problemi di razionamento. Pensiamoci per tempo.
Luca