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Sat 5 Dec 2009, 09.03 Stampa
Giovedì scorso sono intervenuto a un
workshop di ABI formazione a Milano sul tema "Gestione della crisi d'impresa e strumenti di mitigazione del rischio di credito: aspetti normativi e tecnico-operativi". Nel primo giorno (che non ho seguito) si è parlato di stato della qualità del credito e delle relazioni banca-impresa, con approdondimenti sulla gestione delle crisi. Il secondo giorno era dedicato al fondo centrale di garanzia e ai confidi. E' un piacere incontrare a questi eventi persone amiche e stimate come Lorenzo Gai, Pierpaolo Brunozzi (FCG MCC), il dott. Lo Monaco (già in Banca d'Italia e ora segretario di Federconfidi), Alfredo Varrati dell'ABI, e diversi altri. C'era anche il nostro Sapio, che ha come sempre animato il dibattito.
Dagli interventi e dalle conversazioni al buffet ho raccolto alcune voci interessanti che vi riporto:
- la Banca d'Italia ha chiesto alle banche aspiranti IRB di pazientare qualche settimana, in attesa degli emendamenti della normativa di vigilanza prudenziale (Basilea 2.1,2.2 etc.) che la Commissione europea sta per promulgare; le modifiche dovrebbero riguardare marginalmente il rischio di credito applicato al banking book (in particolare sulle cartolarizzazioni complicate), ma non sappiamo ancora con precisione i tempi e l'impatto delle modifiche strategiche (come i meccanismi di accantonamento a riserve in funzione anticiclica);
- l'ABI presenterà a giorni le linee guida per le convenzioni banca-confidi (ne avevamo appena discusso in questo post); è il frutto di un lavoro puntuale, che mette in chiaro le condizioni per avere l'efficacia a fini di Vigilanza; il documento inquadra, molto opportunamente, anche gli impegni allo scambio di informazioni tra banca e confidi; speriamo che la prassi recepisca in fretta queste linee guida, e che laddove si può si introducano degli standard (ad esempio sui flussi informativi);
- il dott. Venceslai di ISMEA nella sua relazione ha espresso meraviglia per la freddezza delle banche verso le garanzie della SGFA con copertura dello Stato quindi Basel-compliant (e nemmeno troppo care, lo 0,43% annuo in media di commissione); chissà, succederà lo stesso per l'omologo prodotto del Fondo centrale?
- è imminente una riunione in Banca d'Italia tra le rappresentanze dei confidi e la Vigilanza; il dott. Lo Monaco ha espresso la linea della sua Associazione, che non vuole sconti sulle regole, bensì il riconoscimento di uno status specifico per i confidi, in ragione del loro ruolo embedded nelle relazioni banca impresa; a meno di un mese dalla scadenza del termine per l'iscrizione a 107, se ho inteso bene, settori importanti del mondo confidi rilanceranno con forza l'istanza di snellimento del quadro regolamentare; non so come andrà a finire; sembra un copione pirandelliano, ma in realtà è l'intreccio di due trame: l'horror vacui dei piccoli (più correttamente, dei pigri) che non si sono mossi per tempo, e la penuria di capitale e di margini dei grandi, incagliati nelle secche della crisi.
Bene, con questo pot pourri vi lascio perché scendo in officina a sistemare il modello di bilancio previsionale dei confidi trentini.
Luca