Intervista a Francesco Bellotti: Tremonti bond ai confidi 107

Mon 26 Oct 2009, 16.45 Stampa

Sapio mi segnala questa intervista al Presidente di Federconfidi Francesco Bellotti dal Sole 24 ore di sabato scorso.
"Se le banche non ricorrono ai Tremonti bond, perché non adoperare quelle risorse per patrimonializzare i confidi?" Così apre il pezzo, dove poi si anticipa il numero di confidi industriali (dodici) che dovrebbe presentare domanda d'iscrizione a 107, su una quarantina di pratiche che dovrebbero essere istruite in Banca d'Italia. Grande attenzione, infine, per le dinamiche di aggregazione del settore: i progetti di fusione tra confidi, se validi, sono da apprezzare anche quando attraversano i confini delle appartenenze associative e settoriali.

Luca

Commenti precedenti:


Claudio D'Auria (26/10/2009 18.10)

Ottima idea! Ne avevo già sentito parlare e mi sembra un modo efficiente per patrimonializzare i confidi e, indirettamente, per favorire le imprese.

Anche se da dicembre 2010 probabilmente i TB non saranno più Core Tier 1, ma Hybrid Tier 1, per i confidi sarebbe una vera e propria manna.

excelsus (26/10/2009 20.44) n/a

Finalmente qualcuno che sposa un'idea intelligente. Grande Presidente!

Tom (27/10/2009 08.55) n/a

A quale tasso?

Sapio (27/10/2009 08.56) n/a

I Tremonti bond sono costosi e vanno restituiti. Perché i Confidi intendono restituirli, vero?

Gigi (27/10/2009 09.17) n/a

Si potrebbero anche [b]non restituire[/b]. Considerato l'effetto moltiplicativo 5 mld di patrimonializzazione al sistema confidi (ragionando sui 107, ma anche no) potrebbero diventare poco più di 90 di garanzie (al 50% 180 mld di finanziamenti!).

Considerando le grandi opere previste dal governo bisognerebbe fare un calcolo macroeconomico per capire se vale di più in termini di crescita del PIL un ponte sullo Stretto di Messina, o un [i]ponte alle imprese sulle strette dell'economia[/i]. Sempre tenendo a mente che uno non esclude l'altro. Salvate le imprese, con un'economia che riprende, altri 5 mld per il ponte sullo Stretto si trovano.

C'è materia per un dipartimento di economia per fare due conti e per la politica per prendere le decisioni più convenienti.

Sapio (27/10/2009 09.27) n/a

Gigi, come sai sono nuovo di questa materia. Come si calcola il moltiplicatore 90/5=18 ?

marco (27/10/2009 09.27) n/a

C'è qualcuno, come ha iniziato a fare Gigi, in grado di produrre una verosimile simulazione di quale impatto avrebbe la dotazione pubblica ai confidi 107 che rilascino una garanzia idonea, ovvero attraverso (ad es.)un Fondo Centrale di Garanzia nell'ambito di operazioni innovative (TC) in collaborazione con tutti i confidi (che siano meritevoli)?

Senza dati, ipotesi e verifiche vi sono soltanto petizioni di principio.... (ben venga un dipartimento...)

Gigi (27/10/2009 09.35) n/a

Sapio, è un errore di calcolo mentale, sono a corto di caffeina, intendevo 5*16.6 periodico ovvero 83,3 periodico.

ps

Se il periodo è abbastanza lungo si arriva a 90?

Claudio D'Auria (27/10/2009 09.42)

Sicuramente l'effetto leva (16,6, appunto) è garantito. oltre a ciò i TB aiuterebbero i confidi "corti" di patrimonio di vigilanza (e sono parecchi).

Per Sapio, il costo dei TB e pari all'8,5% annuo che non è poco. Tuttavia, mentre le banche (vedi Unicredit e Intesa) ritengono di poter reperire risorse patrimoniali sul mercato a costi più contenuti, per i confidi questa opzione alternativa non regge. Si pensi alla "spettacolare" operazione Confiducia nella quale le banche hanno sottoscritto subordinati dei confidi "vincolati" all'operatività delle banche stesse e, quindi, aventi valore zero ai fini della patrimonializzazione dei confidi.

Tom (27/10/2009 09.46) n/a

Come Hybrid Tier 1, credo sia computabile al massimo per il 15% del TIER 1. Non mi sembra che possa cambiare le dinamiche. In merito al tasso, concordo con Sapio sono molto cari. Quindi alziamo i costi della garanzia?

Sapio (27/10/2009 09.50) n/a

E quale sarà per le aziende il costo di simili garanzie? Dovranno remunerare il capitale dei Confidi (formato da questi famosi Tremonti-bond da remunerare all'8,5%) a protezione della Perdita Inattesa e poi pagare la Perdita Attesa (e costa lo stesso, sia che sia pagata alla banca, sia che si pagata ai Confidi). Allora qual'è il vantaggio di comprare l'ombrello dall'ombrellaio-Confidi anziché direttamente in banca?

Sapio (27/10/2009 09.50) n/a

Ehi, Tom, flic-floc

Claudio D'Auria (27/10/2009 09.51)

Tom, la nuova CRD prevede una norma di grandfathering che consntirebbe la computabilità al 20% del Tier1 fino al 2030 (10% fino al 2040).

Considerato che il PV dei confidi è tutto Tier1, direi che comunque l'opportunità non è disprezzabile. Se un confidi ha un PV (tutto Tier1) di 10 milioni, un TB di 2 milioni resterebbe computabile per 20 anni.

Sapio (27/10/2009 09.55) n/a

Scusate, ma questo ipotetico TB andrebbe restituito prima dei venti anni o no?

Claudi D'Auria (27/10/2009 09.56)

Sapio, il prezzemolo dell'inutilità dei confidi lo metti dappertutto, eh?

Secondo me la tua questione è mal posta, soprattutto in questo post.

Se le banche intercettassero tutte le PMI italiane, valutassero le PMI per le loro potenzialità di crescita e non solo per la loro storia passata, si facessero qualche scrupolo dal negare il credito e quindi lasciare che le piccole imprese cadano nelle mani dell'usura, offrissero loro una consulenza aziendale ben fatta e le aiutassero a crescere, ecc. ecc., se tutto ciò fosse vero, avresti ragione.

Ma le banche fanno tutto questo in Italia? Io una risposta ce l'ho, ma lascio a te il gusto di rispondermi.

marco (27/10/2009 10.00) n/a

ovviamente stiamo parlando di confidi 107, ad oggi 3....

E poi come si riverbera il costo sulla garanzia che remunera l'attività svolta e il rischio (quale) assunto?

Quali gli effetti sulla goevernance (timeo danaos et dona ferentes....)

E gli altri confidi che rimangono 106?

Claudio D'Auria (27/10/2009 10.03)

Per Marco, in questo caso i "greci" non fanno paura! I TB prevedono espressamente il non coinvolgimento dello Stato nella gestione.

Ciò che prevedono è un screening della BI sulle banche richiedenti.

Estenendo l'opportunità ai confidi, penso che la struttura dvrebbe restare la stessa.

I "107" poi stanno aumentando. Pare che la BI stia cominciando a iscrivere parecchi soggetti, senza ulteriori richieste di chiarimento, al fine di far gestire le criticità dai supervisor dei 107.

Sapio (27/10/2009 10.04) n/a

Io sostengo, da sempre, che i Confidi garanti sono inutili e costosi mentre i Confidi consulenti sono utilissimi. Se i Confidi vogliono trattenere una parte di rischio lo facciano ma senza ricorrere a Pantalone. Altrimenti fanno una altro dignitosissimo mestiere, distributori di aiuti in forma di garanzia. Ma va regolamentato un po' meglio allo scopo di far sì che gli aiuti vadano tutti alle imprese (vedi fondi Docup) e non si disperdano fra le burocrazie che tentano di intercettarli.

Sapio (27/10/2009 10.06) n/a

Il supervisore dei 107, chi era costui?

Claudio D'Auria (27/10/2009 10.11) n/a

Sapio, ma come? Un esperto come te mi fa questa domanda?

La BI (come tutte le Autorità di vigilanza bancarie e finanziarie) è suddivisa in 2 grande macro-aree: Regulation e Supervision.

La Regulation è l'area delle regole, ma anche quella che gestisce iscrizioni e cancellazioni dagli albi.

La Supervision è l'area che fa i controlli sui documenti (off-site) e ispettivi (on-site).

I confidi 107, una volta iscritti, sono gestiti ai fini della vigilanza da un ufficio specifico che si occupa della Supervision dei 107.

Quindi se un 107 problematico viene iscritto, non deve stappare lo champagne, ma cominciare a preoccuparsi dei rapporti con il suddetto Ufficio.

Sapio (27/10/2009 10.16) n/a

Come sospettavo! Ma non l'avevamo già detto (non era il solo a pensarlo)? E' più facile diventare 107 che rimanerlo !!!!

Con la differenza che chi diventa 107, se non riesce a rispettare le regole, può solo essere cancellato, mentre se l'avesse evitato, magari scendendo sotto soglia, poteva gestire il transitorio.

Oracolo (27/10/2009 10.54) n/a

Premesso che ritengo che i confidi SIANO distributori di aiuti sotto forma di garanzia.

E se prima o poi gli aiuti alle imprese li dessimo sotto forma di detassazione degli utili?

Meno istruttorie da fare, meno indici da calcolare, meno burocrazie da ingrassare, e soprattutto, andrebbero alle aziende più meritevoli, quelle che fanno utili, e le aiuterebbero a crescere e a diventare più forti.

Continuiamo a dare discrezionalità a strutture e persone che erogano dall'alto, anziché mettere in campo meccanismi "automatici" di aiuto.

Mi fermo qui. oggi mi sento troppo rivoluzionario.

Sapio (27/10/2009 10.59) n/a

Oracolo, pretendo le royalties per la piatta imitazione della mia proposta in altro thread :-)

Peraltro ho lavorato ad una forma di agevolazione degli investimenti come sconto contributi INPS etc. Funzionava ma con un difetto. L'automatismo serviva a risparmiare tempo ma risparmiava pure controlli. Ed i soliti furbi ne hanno approfittato.

Giuliano (27/10/2009 11.56) n/a

Leggendo da qualche tempo questo blog, la posizione di Sapio è ormai nota.

Tuttavia lavorando da anni nei confidi come gestore commerciale a contatto con banche e imprese, mi risulta difficile comprendere quando si dice che l'impresa avrebbe più interesse ad acquistare l'ombrello direttamente in banca piuttosto che da consorzio.

Posso anche essere d'accordo, ma io tutta questa libertà delle imprese non la vedo nella pratica: dopo aver acquistato l'ombrello in banca, leggasi fideiussioni personali dell'imprenditore e altre forme di garanzia sul'affidamento, arriva la richiesta dell'intervento ulteriore del consorzio.

La scelta per l'azienda è obbligata.

Oltre a questo vorrei anche dire che per statuto i confidi non possono fare consulenza, tanto è vero che molti di loro hanno creato delle aziende controllate per esercitare quell'attività (ad esempio Finindustria per Unionfidi S.c. ed Eurocons per Eurofidi)

Dodona (27/10/2009 12.06) n/a

Oracolo e Sapio, basta detassare gli investimenti: le Tremonti varie hanno creato una selva di capannoni sfitti (anche prima della crisi). Gli investimenti non vanno detassati, vanno utilizzati. Abbiamo anche troppa capacità produttiva (ovviamente sbagliata, per definizione). Va aumentata la domanda. I risparmi di tasse, per gli imprenditori, si sono tramutati in auto più lunghe, o in capitali da rimpatriare, non in maggiore occupazione.

(e comunque siamo OT)

Sapio (27/10/2009 12.44) n/a

Dodona, non è sempre così. Ci sono leggi agevolative, es. la 1329-Sabatini che hanno realmente agevolato gli investimenti delle imprese. Naturalmente questo si è riflesso positivamente sulla capitalizzazione dei titolari. Per il resto è vero: il motto nazionale è "chiagni e fo...", lamentati e fai il nero. Con le lamentele avrai agevolazioni che ti faranno più ricco.

Giuliano, occorre trasparenza: il costo del rischio è calcolabile con la nota formula. Se il tasso è superiore alla soglia usura, allora è giocoforza far entrare in ballo un garante che nasconda l'effettivo costo del rischio che subisce un prenditore. Voi Confidi fate chiarezza (è pure questa consulenza, e fatevela pagare), sviluppate un sistema per rendere evidenti queste situazioni e magari ridurle abbassando il rischio. Questo può essere ottenuto accompagnando l'azienda su un percorso virtuoso di miglioramento.

anonimo (27/10/2009 14.23) n/a

e chi sarebbero questi confidi che BI stà autorizzando 107 ?

Luca (27/10/2009 16.10)

Stamattina ero a Milano per un corso, e oggi pomeriggio, tornato in ufficio, trovo questa bella e ricca discussione. Mi congratulo con tutti gli intervenuti.

Sui Tremonti Bond ai confidi, vedo due ostacoli: (a) processo di assegnazione da parte del Tesoro e requisiti collegati, onerosi per apporti di taglia relativamente contenuta come quelli che potrebbe richiedere un confidi; (b) copertura del costo del Tr-bond. C'è un problema a monte di tutti i ragionamenti sul rafforzamento patrimoniale dei confidi, qui sopra già richiamato: il loro potenziale di reddito e ROE.

Sapio (27/10/2009 18.04) n/a

Vorrei tornare su un punto che genera molta confusione: il moltiplicatore. Una garanzia deve coprire la perdita attesa e l'inattesa. La provvista di un Confidi deve coprire tutte e due le perdite. Il FCG , allorché concede una garanzia, considera assorbito il fondo che gestisce del 12% della garanzia rilasciata. Ergo il moltiplicatore 100/12=8,33 e non 83,3. Il valore base non cambia neanché se la garanzia copre solo il 10% dell'erogato, infatti sul 90% residuo il prenditore paga il prezzo pieno. Altrimenti, estremizzando, finisce che il moliplicatore tende ad infinito se la quota garantita tende a zero. Insomma sui moltiplicatori di fantasia si basa molta della mistica dei Confidi.

Luca (27/10/2009 18.38)

Corretto Sapio. Ma forse si sta diffondendo un approccio omeopatico, per cui l'efficacia del rimedio (la garanzia) aumenta all'aumentare della sua diluizione.

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