Dal Bollettino Economico Banca d'Italia, ultime notizie sul credito
Thu 15 Oct 2009, 15.19 Stampa
La Banca d'Italia ha pubblicato il n. 58 del Bollettino Economico. Come da tradizione, cito alcuni passaggi che toccano i nostri temi (da pag. 37):
Continua il forte rallentamento dei prestiti bancari... In agosto la crescita sui dodici mesi dei finanziamenti concessi dalle banche al settore privato non finanziario è scesa al 2,2 per cento (correggendo per l’effetto contabile delle cartolarizzazioni; fig. 28). Un anno prima il credito cresceva a tassi molto più alti, del 10 per cento circa. La variazione (destagionalizzata) sui tre mesi è stata pressoché nulla, come risultato di una contrazione dei prestiti alle società non finanziarie, del 2,1 per cento in ragione d’anno, e di un aumento del 2,8 per cento di quelli alle famiglie.
I prestiti erogati dai primi cinque gruppi bancari italiani (al netto delle sofferenze e dei pronti contro termine) erano diminuiti in agosto del 3,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2008; quelli concessi dalle altre banche seguitavano a crescere, pur decelerando, a un tasso del 5,4 per cento. Tale divario si osserva nei prestiti sia alle famiglie sia alle imprese e, tra queste ultime, sia a quelle di dimensioni minori sia a quelle più grandi.
[...]
La qualità del credito continua a peggiorare Nel secondo trimestre del 2009 la qualità degli attivi bancari ha continuato a peggiorare. Il flusso di nuove sofferenze rettificate (che tengono cioè conto della posizione del debitore nei confronti dell’intero sistema bancario e non soltanto di
un singolo intermediario) in rapporto ai prestiti complessivi, annualizzato e al netto dei fattori stagionali, ha raggiunto l’1,9 per cento (1,6 nel primo trimestre). La crescita del tasso di ingresso in sofferenza è stata particolarmente marcata per le imprese (2,6 per cento, dal 2,1). La quasi totalità dell’aumento è imputabile ai prestiti erogati a imprese del Centro Nord, il cui tasso di insolvenza ha raggiunto un valore prossimo a quello, storicamente più elevato, dei finanziamenti concessi alle imprese del mezzogiorno. Sulla base di informazioni preliminari, il peggioramento della qualità degli attivi bancari è proseguito anche nel terzo trimestre. I prestiti alle imprese manifatturiere e a quelle dei servizi mostrano il deterioramento più marcato; anche la qualità di quelli alle famiglie consumatrici è in forte peggioramento.[...]
Nel primo semestre del 2009, in presenza di un forte aumento delle perdite su crediti, la redditività bancaria è peggiorata. Secondo le relazioni consolidate, gli utili dei cinque maggiori gruppi si sono ridotti del 58 per cento rispetto al primo semestre del 2008. Il rendimento del capitale e delle riserve (ROE), calcolato sulle attività ordinarie, è sceso al 4,7 per cento in ragione d’anno, dall’11,4 dello stesso periodo del 2008. [...] Gli accantonamenti e le rettifiche di valore a fronte del rischio di credito sono più che raddoppiati e hanno assorbito il 54 per cento del risultato di gestione, a fronte di circa un quinto nel primo semestre del 2008.[...]
Il coefficiente complessivo (total capital ratio), misurato dal rapporto tra il totale delle risorse patrimoniali e le attività ponderate per il rischio, è aumentato di sei decimi di punto, all’11,0 per cento; quello relativo al patrimonio di base (tier 1 ratio) è salito di sette decimi, al 7,4 per cento. Il coefficiente relativo al patrimonio di base al netto degli strumenti ibridi di capitale (core tier 1 ratio), che è costituito da componenti di qualità primaria con elevata capacità di assorbimento delle perdite, è cresciuto di otto decimi, al 6,6 per cento. L’andamento positivo dei coefficienti patrimoniali è derivato sia dall’incremento degli aggregati patrimoniali, attribuibile per la maggior parte all’accantonamento di una quota rilevante dell’utile del periodo, sia da una diminuzione nei volumi delle attività ponderate per il rischio e da un contenimento della loro rischiosità media. Un contributo positivo è stato apportato anche dalle operazioni di capital management effettuate dalle banche. La leva finanziaria, misurata dal rapporto tra il totale dell’attivo di bilancio e il patrimonio di base, è scesa a 24 (era pari a 26 alla fine del 2008), a fronte di valori nell’ordine di 34, in media, per le principali banche degli altri paesi europei.
Il tasso di ingresso in sofferenza annualizzato è il dato consuntivo di cui la PD stima il valore atteso. Per la media delle imprese è il 2,6% (crescerà ancora? Sarebbe da controllare anche la dinamica degli incagli). I confidi, se fanno il loro lavoro, operano con sinistrosità più alta (e LGD più alta, perché erogano garanzie sussidiarie, escusse dopo le prime azioni di rivalsa). Questi sono i termini del problema, oggi.
Luca