Dall'assemblea Federconfidi

Sat 18 Jul 2009, 14.38 Stampa

Ieri si è tenuta a Roma l'assemblea Federconfidi, annunciata in questo post. Il Sole 24 ore riprende l'intervento del presidente Francesco Bellotti:
Aumentano le domande delle imprese rivolte ai Confidi per ottenere garanzie sui crediti. Solo nel mese scorso c'è stato un aumento delle domande presentate dell'83%, che si è tradotta in un aumento dei finanziamenti richiesti del 154% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. «Se ci sarà un' ulteriore crescita delle domande forse sarà necessario riconsiderare i tempi di erogazione delle risorse», ha detto il presidente di Federconfidi (i Confidi aderenti a Confindustria, che oggi sono 60) aprendo l'assemblea annuale.
Per fare un confronto in termini assoluti, nel 2008 complessivamente sono state presentate 8.148 domande, per 1,34 miliardi di finanziamenti; solo nei primi sei mesi di quest'anno sono state presentate 12.611 domende, per 2,4 miliardi di finanziamenti.
Bellotti ha sottolineato l'importanza del ruolo dei Confidi in questa fase di scarsa liquidità delle imprese. E ha anche sollecitato incentivi e strumenti ibridi di patrimonializzazione (i Tremonti bond) per favorire un rafforzamento patrimoniale delle strutture. Una misura che servirebbe soprattutto a quelli che superano il tetto dei 75 milioni di garanzie in essere e che in base alla legge di riforma del settore (2003) dovranno trasformarsi in intermediari finanziari, sotto la vigilanza della Banca d'Italia.
Nel suo intervento, ripreso da ASCA, Stefano Mieli (Banca d'Italia) ha espresso la visione della Vigilanza sul settore confidi, nelle sue componenti 107 e 106
Piu' in particolare, in merito ai Confidi, Mieli ha sottolineato che dei 778 Confidi ci sono state 352 cancellazioni di cui 260 avvenute per fusioni e aggregazioni. Il numero complessivo degli iscritti - ha detto - rimane elevato e ''sorgono perplessita' su alcuni soggetti''.
La Banca d'Italia ''non ha nessun potere di controllo sui Confidi esclusi dagli intermediari finanziari, e questo pone l'intero settore a rischi reputazionali'', ha sottolineato Mieli. La legge comunitaria consente di ridefinire comportamenti e funzioni di tutti gli intermediari - ha concluso - potrebbe essere una occasione per una 'riflessione': le scelte strategiche sul futuro dei Confidi non possono essere rinviate''.
La Banca d'Italia ''guarda con particolare interesse ai Confidi vigilati: e' dalla parte dei Confidi vigilati - ha detto in ultimo - tutto cio' anche in considerazione dell'importante sostegno che offrono al tessuto industriale''.
Infine Vittorio Grilli (MEF) ha ricordato:
Per uscire dalla crisi 'gli strumenti ci sono, dobbiamo imparare ad usarli''. [...] Grilli si e' infatti soffermato sulle misure messe a punto dal governo attravero la Cdp e la Sace. Ha poi detto che per quanto riguarda i Confidi, ''tutto il sistema si e' rafforzato'', ed ha ricordato l'appuntamento del 31 dicembre 2009, giorno in cui scade il termine per i Confidi che vorranno sottoporsi alla Vigilanza Bankitalia.
Eh sì, la scadenza del 31/12 si avvicina, e Banca d'Italia manifesta scarsa simpatia per i 106 di debole reputazione. La domanda di garanzie aumenta, e c'è bisogno di confidi capaci di soddisfarla. Ma quanto lavoro c'è ancora da fare, quante cose da imparare! Il tempo si fa breve per la lunga marcia verso la terra dei 107. Motus in fine velocior.

Luca

Commenti precedenti:


Sapio (18/07/2009 19.15) n/a

E' importante che venga imposto anche ai Confidi l'obbligo di pubblicazione della Commissione Equivalente Globale in modo che le imprese possano facilmente calcolare il TAEG di filiera somma del tasso pagato alla banca e della commissione pagata al Confidi. La trasparenza innanzi tutto. Essa non può essere un obbligo solamente per le banche!

Luca (19/07/2009 12.13)

I confidi 107 dovrebbero fare quello che auspica Sapio, in quanto sono soggetti alle regole sulla trasparenza delle condizioni.

Dal punto di vista pratico, sarebbe più chiaro per le imprese avere una misura di TAEG di filiera calcolata dalla banca, anche perché la commissione equivalente globale può riferirsi al garantito o all'erogato, e ha tante sfumature. Interessa al confidi per il controllo di gestione, non interessa allo stesso modo all'impresa. Calcolando il TAEG di filiera a livello di banca, avremmo pari trasparenza tra garanzie 106 e 107.

Sapio (20/07/2009 08.25) n/a

Bene. E se il TAEG di filiera fosse superiore alla soglia di usura chi sarebbe l'usuraio?

Luca (20/07/2009 09.16)

Uhm, un caso di associazione a delinquere?

Al di là delle battute, occorre una riflessione ad hoc sul credito assistito da garanzia. E con l'occasione si potrebbero pensare dei limiti anti-usura differenziati per rating, come si prevedono tassi o commissioni eque differenziate per rating nella normativa sugli aiuti di Stato.

Archimede (24/07/2009 10.37) n/a

Professore,

assistiamo a riflessioni e a riflettere sul riflettuto.

Riflettiamo sui riflettori.

Eureka

Luca (24/07/2009 18.02)

Che dire, Archimede, è proprio il momento di andare in vacanza per ricrearsi e tornare più baldanzosi a riflettere in settembre.

E penso che ci sarà abbondante materiale per farlo.

riccardo barbieri (06/08/2009 18.30) n/a

Grazie professore per la citazione della normativa sugli aiuti di stato. Infatti, dopo anni di incertezza (mancava un riferimento UE sul prezzo soglia della garanzia), la Comunicazione 155 del 2008 definisce quali sono ad oggi i prezzi della garanzia per classi di rating. E c'è quindi poco da sbagliare!

A proposito, per aziende rischiose non sono per niente confortanti...

Un augurio di buone vacanze a tutti

Riccardo Barbieri

Dite la vostra:

Name *:
E-mail:
Comment *:

<HTML is not allowed>
Formatting: Basic formatting can be included like so:
[b]bold[/b] and [i]italic[/i]
Linking: Links cannot be included