Dalla Caritas in veritate: Benedetto XVI sulla finanza
Tue 7 Jul 2009, 15.10 Stampa
Oggi è stata pubblicata la lettera enciclica
Caritas in veritate, la terza del pontificato di Benedetto XVI. Cito il paragrafo che riguarda la finanza:
65. Bisogna, poi, che la finanza in quanto tale, nelle necessariamente rinnovate strutture e modalità di funzionamento dopo il suo cattivo utilizzo che ha danneggiato l'economia reale, ritorni ad essere uno strumento finalizzato alla miglior produzione di ricchezza ed allo sviluppo. Tutta l'economia e tutta la finanza, non solo alcuni loro segmenti, devono, in quanto strumenti, essere utilizzati in modo etico così da creare le condizioni adeguate per lo sviluppo dell'uomo e dei popoli. È certamente utile, e in talune circostanze indispensabile, dar vita a iniziative finanziarie nelle quali la dimensione umanitaria sia dominante. Ciò, però, non deve far dimenticare che l'intero sistema finanziario deve essere finalizzato al sostegno di un vero sviluppo. Soprattutto, bisogna che l'intento di fare del bene non venga contrapposto a quello dell'effettiva capacità di produrre dei beni. Gli operatori della finanza devono riscoprire il fondamento propriamente etico della loro attività per non abusare di quegli strumenti sofisticati che possono servire per tradire i risparmiatori. Retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti. Se l'amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito.
Tanto una regolamentazione del settore tale da garantire i soggetti più deboli e impedire scandalose speculazioni, quanto la sperimentazione di nuove forme di finanza destinate a favorire progetti di sviluppo, sono esperienze positive che vanno approfondite ed incoraggiate, richiamando la stessa responsabilità del risparmiatore. Anche l'esperienza della microfinanza, che affonda le proprie radici nella riflessione e nelle opere degli umanisti civili — penso soprattutto alla nascita dei Monti di Pietà –, va rafforzata e messa a punto, soprattutto in questi momenti dove i problemi finanziari possono diventare drammatici per molti segmenti più vulnerabili della popolazione, che vanno tutelati dai rischi di usura o dalla disperazione. I soggetti più deboli vanno educati a difendersi dall'usura, così come i popoli poveri vanno educati a trarre reale vantaggio dal microcredito, scoraggiando in tal modo le forme di sfruttamento possibili in questi due campi. Poiché anche nei Paesi ricchi esistono nuove forme di povertà, la microfinanza può dare concreti aiuti per la creazione di iniziative e settori nuovi a favore dei ceti deboli della società anche in una fase di possibile impoverimento della società stessa.
Il Santo Padre richiama al fondamento etico irrinunciabile della finanza. Tutta l'economia e tutta la finanza devono essere utilizzati in modo da creare le condizioni adeguate per lo sviluppo dell'uomo e dei popoli. Questa premura è compatibile con la ricerca di buoni risultati, se alimentata da un amore intelligente. Passa poi ad esemplificare alcune forme, definite utili, quando non indispensabili, in cui questo amore intelligente si esprime in modo più dichiarato. Indica in particolare la cooperazione di credito e la microfinanza (tanto spazio alla seconda, collegata con la "nostra" tradizione dei Monti di Pietà, mi ha colpito). Sono esempi, appunto, il richiamo fondamentale è alla loro origine. Avremmo potuto aggiungere i confidi, come possibilità altrettanto buona (mi farebbe piacere parlargliene personalmente). Una stessa sollecitudine può animare coloro che lavorano in una grande banca, o in un fondo pensioni o - perché no? - in un hedge fund o in una finanziaria di investimento. L'etica non vive separata dai soggetti, personali, sociali ed economici, che vivono per tradurla in "iniziative finanziarie in cui la dimensione umanitaria sia dominante". Abbiamo avuto tanti esempi di iniziative nelle quali la dimensione dominante era l'avidità rapace, scientificamente perseguita. Loro pure sono nate da un'intenzione etica: "là dov'è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore". Il bene, o il male, nascono da lì. Le leve finanziarie moltiplicano l'uno, o l'altro.
Luca