Comunicato dalla Banca popolare di garanzia

Mon 8 Jun 2009, 18.32 Stampa

Su segnalazione di due visitatori, vi aggiorno sull'iter della Banca popolare di garanzia con questo comunicato, preso dal sito della stessa banca:
Padova, 26 maggio 2009) Con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 22 maggio 2009, su proposta della Banca d’Italia, la Banca Popolare di Garanzia scpa, con sede legale in Padova, è stata sottoposta alla procedura dell’amministrazione straordinaria ai sensi dell’art. 70, comma 1, lett. b) e c), del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.
Con provvedimento della Banca d’Italia del 22 maggio 2009, in luogo dei disciolti organi amministrativi e di controllo, sono stati nominati, quale Commissario straordinario, il dott. Isacco Marchesini e, quali componenti il Comitato di sorveglianza, il prof. Roberto Bottiglia, l’avv. Diego Manente e il dott. Renzo Sartori. Gli organi straordinari si sono insediati in data 25 maggio 2009.
La gestione della banca è affidata agli Organi straordinari, che operano sotto la supervisione della Banca d’Italia.
La banca prosegue regolarmente la propria attività. Pertanto, la clientela può continuare ad operare, con la consueta fiducia, presso gli sportelli della banca.
Il Commissario straordinario Dott. Isacco Marchesini
Nel Comitato di sorveglianza noto la presenza dell'amico e collega Roberto Bottiglia, con cui ho condiviso il primo ufficio (da borsista) alla Bocconi. E' molto serio e preparato, ha concretezza e buon senso: darà senz'altro un valido contributo al piano di risanamento della Banca popolare di garanzia.

Luca

Commenti precedenti:


Sapio (09/06/2009 11.49)

Sarà difficile ma non impossibile trovare i 30 Mil di Euro necessari (pare) a coprire i buchi e rilanciare l'attività. Quello che sarà molto difficile è, invece, trovare una missione economicamente sostenibile alla banca, sostenibile economicamente anche per i clienti.

Per rilasciare garanzie non c'è bisogno di una banca specializzata. Per distribuire agevolazioni in forma di garanzia tanto meno.

Stefan Gasslitter (09/06/2009 14.28)

Caro Luca

quanti Confidi sarebbero nella stessa situazione della Banca di Garanzia senza aiuti pubblici?

SG

Claudio r (09/06/2009 14.28) n/a

Che ne direste di sollecitare BPG a pubblicare sul suo sito i bilanci 2007 e 2008? Grazie!

Cassandra (09/06/2009 15.14) n/a

Gli aiuti pubblici sono destinati ai Confidi non alle imprese. Ma chi vi ha messo in testa che gli aiuti pubblici sono per le imprese?

Luca (09/06/2009 16.54)

Stefan: Banca popolare ha beneficiato della controgaranzia MCC, rinunciando però alle forme di sostegno diretto riservate ai confidi. I confidi, concordo, potranno avere problemi simili anche in presenza di aiuti ad hoc, se non tengono sotto controllo costi fissi e qualità del credito.

excelsus (09/06/2009 17.38)

Ribadisco il solito concetto: senza la predisposizione di un'attività binaria, eligibile ad assorbimento patrimoniale e non eligibile cappata su fondi rischi monetari, non ne usciamo vivi. Altro che Fondo centrale e aiuti pubblici, i confidi che esprimono grandi volumi devono stare in piedi sulle proprie gambe con l'operatività che ho descritto e tramite un'attenta selezione del portafoglio ed un'attenta ponderazione del pricing della garanzia.

Sapio (09/06/2009 18.13) n/a

Un mio amico e ns lettore mi ha riferito di aver sentito dire che alcuni Confidi vogliono trasformarsi in 107 ma continuare a dare garanzie sussidiarie non eligibili. Ottima notizia ha ribadito io! Chi mi segue sa che sostengo che nel futuro dei Confidi non c'è il rilascio delle garanzie ma la consulenza. I Confidi 107 prenderanno la patente per attrarre clienti ignari ai quali venderanno consulenza e non garanzie.

Sapio (09/06/2009 19.32)

Scusate: attività cappata eligibile sui fondi monetari. Io l'ho vista all'opera : è di una complicazione infernale. Innanzitutto chi sa come si calcola il Kirb (o prima perdita di un portafoglio)? Faccio notare che calcolare il Kirb di una singola esposizione PLURIENNALE è complicato, quella di un portafoglio poi ! Per una singola esposizione bisogna calcolare LE PA, una per ogni anno, con la complicazione che ogni anno cambia la PD forward (il terzo e quarto anno sono più elevate che nel primo), la LGD e l'EAD (per via del rimborso). Ogni anno bisogna calcolare o ricalcolare il Kapitale a protezione dell'inattesa etc. Chi sa farlo si metta in contatto con me. Grazie

excelsus (10/06/2009 09.18) n/a

Confermo a sapio che i principali confidi italiani prenderanno la strada di un'operatività binaria. Per quanto concerne la sua seconda osservazione, confermo a sapio che almeno i primi due Gruppi bancari del Paese sono in grado di ponderare tale operatività cappata.

sapio (10/06/2009 14.35)

Excelsus, sai indicarmi, anche riservatamente, nome e cognome di chi è capace di fare questi calcoli? Un amico che lavora in uno di questi gruppi, in posizione idonea, mi ha detto che loro non sanno farlo, fanno tutto a naso. Ti confermo che molti Confidi prenderanno la strada dell'operatività binaria perché per loro è la più comoda. E' per le banche che è difficile! In fine: l'operatività cappata è riservata alle Banche IRB avanzate che ora sono solo tre, e magari a breve, quattro. E le altre?

CerettoM (10/06/2009 15.59) n/a

In realtà anche una banca standardised può utilizzare la metodologia tranched cover, ovviamente non il KIRB. E' sufficente che chieda il rating sulla parte senior. Se ad esemepio la parte senior fosse 950 è il cash collateral 50, con una AA sulla parte senior assorbirebbe 8% x 20% x 950=15,2 anzichè 80, pittosto che 57 se fosse un portafoglio retail.

Sapio (10/06/2009 18.01) n/a

Si, si. D'accordissimo. Ma quanto costa far retare una tranche?

oracolo (10/06/2009 19.56) n/a

Calcolato che ho il Kirb pluriennale, il PD forward e bakward, l'LGD e l'EAD, e magari fatto anche un esercizio di stress test, da non confondere con lo streching, ho raggiunto due scopi:

1- Il risk manager gode come un mandrillo

2- Nessun altro, incluso l'amministratore delegato, capisce più niente

A questo punto però l'esperienza mi dice che:

- Le commissioni per le fidejussioni sono attorno all' 1 - 1,5% annuo

- La percentuale di incagli / sofferenze in questa situazione di mercato è ottimisticamente 3 o 4 volte quel valore.

In queste condizioni nessun confidi / intermediario vigilato / banca di garanzia potrà mai stare in piedi con le proprie gambe.

Quindi o riconosciamo al confidi la funzione sociale di aiuto alle aziende più deboli e quindi lasciamo che accetti operazioni ad alto rischio sapendo che le perdite saranno pagate con fondi pubblici, oppure non vedo come possa stare in piedi un business basato sul solo credito di firma.

Invito ad una attenta lettura del bilancio 2008 di Neafidi pubblicato sul sito, uno dei grossi player del settore, per vedere 1) come fa il pari quest'anno 2) l'andamento delle perdite pagate e degli accantonamenti a fondi rischi. 3) l'andamento dei ricavi da commissioni.

In secondo luogo si sottovaluta grandemente l'impatto sul patrimonio dell'emissione di garanzie a prima richiesta.

La scelta di Banca di Garanzia di prestare garanzie a prima richiesta (eligibili) è stata funesta. D'altronde, che cosa se ne fanno le banche beneficiarie di garanzie non eligibili, che non abbassano il loro assorbimento di patrimonio di vigilanza? La scelta di fare gli intermediari vigilati e di continuare a prestare garanzie di tipo sussidiario (non eligibili) a che modello di business corrisponde ?

Tra qualche anno le perdite sulle garanzie di tipo sussidiario verranno fuori, ed ho il sospetto che saranno superiori agli accantonamenti effettuati...

Mariottide (10/06/2009 20.19) n/a

Tristezza a palate, anche tra i confidi

oracolo (10/06/2009 20.30) n/a

Per essere ancora più chiaro: Neafidi: a fronte di ricavi per circa 12, 3 sono di commissioni, 3 di interessi attivi e 6 di contributi pubblici. Quindi, per ogni euro incassato, ne perde 3, ma ne recupera 1, e ne restano solo 2.

Qualcuno mi spiega come fa un business del genere a stare su sulle proprie gambe?

Edmond Dantes (10.06.2009 20:47) n/a

Caro Oracolo

vedo che sei un profondo conoscitore del mondo dei confidi. Sei per caso come hanno chiuso il bilancio gli amici del confidi provincie lombarde?

oracolo (10/06/2009 23.47) n/a

No, ma mi piacerebbe tanto saperlo!

Invece ho saputo di un bookmaker inglese fallito pochi mesi dopo aver assunto un ex risk manager di provenienza bancaria. Gli avrà sbagliato la PD! o l'LGD?

Giorgio (11/06/2009 10.27) n/a

Mi giungono notizie non confortanti da altre parti del bel paese. Forse Oracolo ha raggione che i confidi / 107 / banca di garanzia in un momento di forte crisi non sono in grado stare in piedi da soli.

Giorgio (11/06/2009 10.27) n/a

Luca puoi fare luce sullo stato di salute del settore?

Sapio (11/06/2009 11.29) n/a

Neafidi :

Ho dato un■occhiata al bilancio 2008 e trovo strano che un Confidi che si appresta a diventare 107 non dedichi neppure un quadretto al calcolo dell■adeguatezza del Patrimonio di Vigilanza (da non confondere col Netto). Tanto per fare un paragone Confeserfidi lo ha fatto. Nel Calcolo del Netto ci sono ancora i Fondi Docup che tutti sanno non potranno far parte del Patrimonio di Vigilanza. E questo non mi sembra molto coerente con l■obiettivo di trasformarsi. Ma la chicca è qui : per uscire sostanzialmente in pareggio iscrivono fra i Ricavi circa 6 ME di contributi (quasi la metà dei Ricavi). Ma sono contributi promessi, non incassati, infatti a pag. 25 alla voce 130, sono iscritti fra i Crediti 4,0 ME per contributi regionali , 1,3 per crediti vs Confindustrie provinciali etc .

Sapio (11/06/2009 11.58) n/a

Neafidi : chi ha capito qual'è stata la contropartita della diminuzione di 7,16 ME subita dalla voce 21 dell'Attivo (Crediti indisponibili vs enti creditizi)? A pag. 20 del Bil si precisa che è dovuta all'estinzione dell'operazione "Bond PMI Nordest".

Nota : comunque il Netto (voci 120+140+170, esclusa la 141) dal 2007 al 2008 è sceso di 2,87 ME.

Mi piace riportare questa battuta (pag. 47 del bilancio 2008): "Ovviamente garanzie più impegnative per i Confidi 107 significheranno anche una revisione delle attuali politiche di pricing: la vera "partita" in termini di costo effettivo per l'impresa utilizzatrice della garanzia, sarà tuttavia il trade off tra l'impatto del minore spread bancario e l'impatto del maggio costo della garanzia"

CerettoM (11/06/2009 12.06) n/a

A Sapio, la contropartita della diminuzione di 7,16 M (era il pegno regolare che copriva la tranche equity della cartolarizzazione PMI 1 FINANCE) è lo scarico di garanzie nominali pari a 231,827,000.

Sapio (11/06/2009 12.20) n/a

A CerettoM: per contropartita intendo quale voce del Passivo, o dell'Attivo (eventuale movimento permutativo) è stata toccata, non intendo la ragione dell'operazione. Una voce di Stato Patrimoniale non può contropartitarsi con i Conti d'Ordine.

CerettoM (11/06/2009 12.27) n/a

Ho detto una inesattezza, 231,827,000 era il portafoglio cartolarizzato, la contropartita di scarico è una garanzia pari a 7,16 M che era stata rilasciata alla SPV per la copertura di parte della tranche equity (mi sembra fosse 9 milioni).

CerettoM (11/06/2009 12.40) n/a

Dovrebbero aver diminuito la voce Fondo rischi per garanzie prestate voce 81. Probabilmente nel 2003 hanno accantonato una somma esattamente pari al pegno che rilasciavano.

Dario (11/06/2009 15.24) n/a

Voglio precisare che a tre settimane dall'inizio del commissariamento, nonostante il rassicurante comunicato stampa, di fatto l'operatività è ancora ferma.

Sapio (11/06/2009 15.37) n/a

a Dario: ma se devono prima trovare i soldi per tappare il buco (e pagare le garanzie escusse) e poi i soldi per ricreare il PV necessario a ricominciare come possono aver reiniziato l'attività? E poi siamo sempre lì, le garanzie offerte sono troppo costose per le imprese che subirebbero un Saeg superiore a quello che subirebbero se andassero semplicemente in banca.

Sapio (11/06/2009 16.38) n/a

Un'altra cosa molto importante: questo ed altri bilanci pre 107 seguono il criterio civilistico IAS di registrare alla voce 81 Fondo Rischi per garanzie prestate solo le Incurred losses (perdite conclamate) e non le Expected losses (perdite attese). Questo crea un effetto falsamente rassicurante e, allorché bisognerà necessariamente adottare il secondo criterio, occorrerà stornare dal PN un certo importo e girarlo a voce 81 con effetti negativi sul Patrimonio di Vigilanza.

Sapio (11/06/2009 16.54) n/a

Preciso meglio che questo bilancio per la voce 81 ha seguito il criterio dell'accto delle Expected losses ma calcolato con un sistema pre Basilea (stime storiche). Altri Confidi non fanno neppure questo.

excelsus (11/06/2009 17.44) n/a

Altra "chicca" a conferma di quanto sostengo.

Ho saputo da fonti dirette che i maggiori confidi del Paese presteranno la garanzia eligibile solo sugli affidamenti che vanteranno i parametri per accedere alla controgaranzia diretta e a ponderazione zero del Fondo Centrale. Il resto, nel migliore dei casi, sarà "segregato" sulla garanzia sussidiaria "cappata" su fondi rischi monetari.

Sapio (11/06/2009 21.08) n/a

La garanzia cappata sui fondi monetari non è sussidiaria! Va benissimo. Il problema è che è complicata, costosa e difficile da gestire (per le banche)

Luca (12/06/2009 00.10)

Grazie di questi ricchissimi contributi al dibattito. Non so dire come sta il sistema confidi, ma nei commenti che precedono trovo molti segnali di peoccupazione e disagio. Bisogna prendere il coraggio a due mani e farsi qualche domanda scomoda. Ma non stanotte. Ci tornerò sopra domani con un nuovo post.

Sapio (12/06/2009 09.50) n/a

Visto che siamo in ballo: quando domando la contropartita della diminuzione di 7,16 ME subita dalla voce 21 dell'Attivo (Crediti indisponibili vs enti creditizi)dovuta all'estinzione dell'operazione "Bond PMI Nordest" vorrei sapere se se li son tenuti (chi ha dato ha dato..)o li hanno restituiti alle imprese già garantite. Per norma dovrebbe essere così, ma rimango nel dubbio visti i pochi dettagli disponibili.

excelsus (12/06/2009 14.37) n/a

La garanzia sussidiaria segregata su fondi rischi monetari non è eligibile, seppur ponderata dalle Banche AIRB, e non assorbe patrimonio al Confidi. E' una soluzione che permette di governare meglio il PV del confidi e che consente di "approcciare" tutte quelle imprese che non hanno i parametri per accedere alla controgaranzia diretta del Fondo.

Sapio (12/06/2009 15.10) n/a

La garanzia sui fondi rischi monetari è eligibile se primaria (sussidiarie non dovrebbero più esistere). E' ponderata dalle banche AIRB colla Supervisory Formula che ha come prerequisito il calcolo del Kirb e dalle banche Standard previo rating di Agenzia (cfr sopra commento CerettoM). E' vero che non assorbe patrimonio dei Confidi o Banche di Garanzia, anzi può essere attivata direttamente da qualunque garante Regione, Ass. di categoria etc, anche autonomamente da un pool di imprese. E' vero che consente di garantire anche le imprese che non potrebbero accedere alla Controgaranzia del Fondo (le cui risorse sono peraltro limitate). E' giustamente costosa per il garantito e complessa da gestire per la banca.

excelsus (13/06/2009 14.51) n/a

Sono certo che anche per tutelare i loro risicati fondi rischi monetari, i principali Confidi sceglieranno di prestare la garanzia sussidiaria cappata su fondi rischi monetari. E' vero che sarà costosa e che probabilmente solo i primi tre Gruppi Bancari del Paese la potranno ponderare, è, però, anche vero che ad oggi non c'è altra strada possibile per raggiungere due obiettivi irrinunciabili: a) la stabilità patrimoniale dei confidi 107, e, b) la possibilità di continuare ad assistere una platea di PMI "ampia".

sire (16/06/2009 14.09) n/a

Qualcuno di voi ha avuto modo di vedere il bilancio 2008 di centrofidi toscano ?

excelsus (16/06/2009 15.02) n/a

No, perchè? Guai in vista anche lì?

de rossi (17/06/2009 16.36) n/a

A proposito delle stato del settore l'avete visto il Bilancio di Unionfidi?

Sapio (17/06/2009 21.20) n/a

Ci sono tanti Unionfidi. Quale vuoi indicare?

de rossi (18/06/2009 09.27) n/a

Piemonte

Sapio (18/06/2009 09.54) n/a

Capovolgiamo la domanda: chi è in grado di indicare un Confidi che vive senza aiuti pubblici e fornendo un servizio che, tutto compreso, non costa all'impresa più di quello che gli costerebbe in banca un prestito non garantito?

excelsus (18/06/2009 11.48) n/a

Caro Sapio la domanda è mal posta. Dovresti dire: "conoscete in Italia delle Banche che oggi ponderino effettivamente le garanzie dei Confidi con contestuale riflesso positivo sul pricing degli impieghi?", ed ancora, "e se alcune Banche ponderano la garanzia dei Confidi perchè questo si riflette solo parzialmente sul pricing degli imnpieghi?". Personalmente la risposta la so, la sapete anche Voi, ma non possiamo manifestarla per ovvie ragioni di opportunità nella tenuta delle relazioni.

Sapio (18/06/2009 12.06) n/a

Mi incuriosisci. Senza far nomi dicci qual'è la ragione per cui la ponderazione dei Confidi si riflette solo parzialmente sul pricing (ricordo che oggi sono ancora tutti 106, meno i due già 107; e poi se fossero tutti 107, bisognerà distinguere quanti daranno garanzie sul patrimonio utilizzando il loro essere 107 e quanti faranno solo finta continuando a proporre garanzie su fondi ineligibili). Ti anticipo la mia versione : le banche vogliono dai Confidi il loro potere commerciale (contatti con le imprese) e non le imponderabili garanzie. Queste ultime sono spesso inescutibili con scuse di vario tipo, tutte però spalleggiate dai politici locali, nazionali o associativi.

excelsus (18/06/2009 12.42) n/a

1) Per quanto concerne l'inescutibilità delle garanzie dei Confidi, per esperienza, Ti posso garantire che le Banche il loro interesse lo sanno faren ed, in media, sull'LGD realizzata escutono sempre l.

2) In quanto al pricing, Ti metto al corrente che uno dei principali Gruppi Bancari italiani ha proposto ad alcuni confidi un differenziale sullo spread, tra garanzia elibile e non eligibile, di appena lo 0,20% medio. Capisci bene che soprattutto su imprese con rating medio/bassi questa soluzione assolutamente non pondera l'abbattimento sugli assorbimenti di capitale dato da una garanzia eligibile.

Sapio (18/06/2009 13.32)

1) Secondo la mia esperienza invece le banche prendono sempre fregature e non lo dicono per tema di essere punite mediaticamente. Il fatto è che hanno accumulato tanti e tali torti negli ultimi anni (Argentina, Parmalat, derivati, polizze agli 80enni) che non riescono ad aver mediaticamente ragione neppure quando ce l'hanno.

2) La colpa è di tutti e due i contraenti (Banche e Confidi). Questi ultimi dovrebbero dimostrare alle banche il beneficio derivante dalle garanzie eligibili e pretendere lo sconto per il cliente (che comunque non avrà nessun vantaggio perché quello che non da alla banca lo da al Confidi ricaricato anche della Consulenza [giustissimo!]).

Ma il problema è che oggi di garanzie eligibili in giro non ce ne sono. Le fidejussioni, per essere eligibili, non basta che siano a prima richiesta, devono anche essere rilascate da un soggetto eligibile (107 o superiore). I 107 oggi sono solo due e ci scommetto che non rilasciano garanzie sul patrimonio, usano il 107 come esca per rilasciare garanzie su fondi pubblici non eligibili. Smentitemi !

Franco (18/06/2009 14.21) n/a

Le garanzie rilasciate da Centrofidi Terziario, per esempio, sono rilasciate da un soggetto eligibile e a valere sul patrimonio.

Sapio (18/06/2009 14.39) n/a

E' un 107 ? Allora solo le nuove garanzie sono eligibili.

Franco (18/06/2009 14.54) n/a

Certo che è un 107 ! E' un nuovo soggetto che nasce come 107 e quindi non ha vecchie garanzie 106

Sapio (18/06/2009 15.13) n/a

Franco, com'è che il bilancio 2008 con il calcolo del PV non è stato ancora pubblicato? Inoltre non tutte le garanzie (peraltro le fdj sono limitate al 50% max) sono eligibili. Es Finanz. a medio termine al 100% (pag. 1/5 della trasparenza) è cappata al fondo rischi. Quindi non è eligibile.

Franco (19/06/2009 12.29) n/a

Non ho idea del perchè il bilancio non sia ancora pubblicato come onestamente non ho idea di cosa ci sia scritto a pag 1/5 della trasparenza. La cosa che però sò e che sono garanzie a prima richiesta di un 107 eligibili e che i suoi dati fondamentali almeno quelli che si evincono dal bilancio 2007, ma anche da quello che mi dicono le banche sono di tutta tranquillità. Non è sempre così invece per altri confidi 106 anche di discrete dimensioni.

giorgio (19/06/2009 14.31) n/a

basta discutere del sesso degli angeli. L'accesso al credito e' il problema per le imprese e non il prezzo!!!!!!

Sapio (19/06/2009 14.32) n/a

E' un Confidi giovane che non accantona le PA. Nei primi due anni di esercizio ha perso. E' presto per farsi qualsiasi idea. Il fatto che non abbia pubblicato il bilancio è spiacevole. Mi accorsi delle difficoltà di Banca Pop. di Garanzia proprio dal fatto che non pubblicava il bilancio. Comunque se vanno bene: beati i monocoli in terra caecorum.

Sapio (19/06/2009 14.34) n/a

a Giorgio: l'accesso al credito dipende dal prezzo e questo dipende dal rischio. Keep in mind, please!

Giorgio (19/06/2009 14.47) n/a

a Sapio: anche pagando tante aziende non hanno accesso al credito. Questa e' la realta' e non una sterile discussione su prezzi, eligibilita', PD, LDG ecc.

Ho sempre un orecchio sul mercato caro Sapio

Sapio (19/06/2009 14.55) n/a

Giorgio, le banche erogano [fra l'altro i fondi dei depositanti, fra cui tante imprese] se 1) hanno fiducia che le imprese onoreranno il proprio debito 2) se riescono a farsi pagare secondo il profilo di rischio che attribuiscono al cliente.

Questo è il cuore del problema. Se la banca non ha fiducia nel cliente non erogherà mai. Lo stesso se il cliente non è disposto a pagare secondo il suo profilo. Ed aggiungo, il credito bancario si affianca al capitale proprio nel finanziamento dell'azienda, non vi si sostituisce.

Si dice che le ns imprese sono povere ed i ns imprenditori ricchi. Ebbene lor signori ricchi riportino in azienda i soldi portati a casa nei tempi delle vacche grasse [e del fisco cieco].

Giorgio (19/06/2009 15.17) n/a

Sapio: fai parte della sinistra radicale?

Sapio (19/06/2009 15.19) n/a

Molto ma molto peggio!

excelsus (20/06/2009 20.44) n/a

Questa volta concordo in pieno con Sapio. Se gli imprenditori non dimostrano di credere nella loro azienda perchè lo dovrebbero fare Banche e Confidi? Meno lusso familiare e più responsabilità. Altro discorso sono le famiglie produttrici. In questo periodo tirano a campare sperando in tempi migliori.

Anrea (11/07/2009 01.06) n/a

Seguite in settimana l'evolversi della situazione che ci saranno sicuramente novità molto importanti............

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