Ancora sulla ponderazione zero
Thu 14 May 2009, 17.36 Stampa
Riporto a livello di post principale il dibattito ricchissimo sviluppatosi
qui.
Mi aggancio a uno degli ultimi commenti, di Claudio D'Auria, in cui si dà un'interpretazione mi lascia perplesso: Claudio dice che la garanzia di ultima istanza dello Stato (e la conseguente ponderazione zero) vale solo a fronte di controgaranzie indirette concesse dal FCG. Ora, non mi risulta che il FCG eroghi questo tipo di garanzie sul doppio default, ma soltanto le riassicurazioni (a favore dei confidi, ma escutibili dalla banca se il confidi è inadempiente), le co-garanzie e le garanzie dirette. Se c'è una default su un dato credito contro-garantito, il FCG interviene su quella pratica secondo il principio pay as you go. Mi sembra stranissimo che il MEF abbia introdotto una copertura su una forma di intervento mai utilizzata dal FCG. Questo caso del doppio default "puro" mi sembra fittizio. E' il MEF che garantisce il default tecnico del FCG, non FCG che garantisce il default dei confidi. Se nella pratica si fa diversamente, allora ho torto. Però dimostratemelo. In caso contrario, non tiriamo più in ballo la controgaranzia indiretta, che c'è già abbastanza quartiere a luci rosse (sono appena stato da quelle parti).
Altra questione discussa nel thread di discussione che è ormai lungo quanto un poema omerico (o un dialogo platonico): se la pond.zero copra solo le controgaranzie FCG a prima richiesta o anche sulle controgaranzie FCG sussidiarie, ovvero il problema dei requisiti oggettivi della garanzia di primo grado. Confesso che percorro in apnea i passaggi giuridici della questione (non è il mio habitat preferito). Col mero buon senso, dico che se la direttiva UE ha aggiunto le garanzie sussidiarie degli schemi mutualistici (confidi) che prevedono l'anticipo della perdita stimata, non vedo perché non si debba estendere tale deroga sui requisiti oggettivi alle controgaranzie sussidiarie del FCG coperte dalla garanzia in ultima istanza del MEF. Il fatto che quest'ultima valga per le sussidiarie non è un punto tecnico, di interpretazione della normativa, ma una scelta politica. Dovrebbe quindi pronunciarsi in merito il MEF, con il parere (e un'eventuale integrazione delle disposizioni sui requisiti delle garanzie) della Banca d'Italia. Non basta una circolare di MCC, con tutto il rispetto.
Si tratta però di una questione minore rispetto alla questione maggiore: se la pond.zero riguardi soltanto i nuovi flussi, o gli stock già garantiti da FCG. Se riguarda solo i nuovi flussi, e se si applica solo alle controgaranzie a prima richiesta, allora il FCG di qui in avanti riceverà soltanto domande di "prima richiesta". Se saranno troppe (in base a quale criterio di adeguatezza?) allora le razionerà, e potrà offrire in alternativa il prodotto più povero (sussidiarie) senza effetto di pond.zero. Anche qui, quando si dirà ufficialmente come stanno le cose?
Ma anche la questione maggiore è un corollario di una quaestio maxima: si riuscirà a difendere la solvibilità del Fondo centrale dall'assalto di banche e soprattutto confidi a corto di capitale in uno scenario critico? Qualcuno ha il coraggio di pensarci?
Luca