La lotteria del bonus ricerca
Sat 18 Apr 2009, 07.38 Stampa
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Chi è il commercialista più bravo? Rischia di essere il più veloce con il mouse. La corsa a prenotare i crediti d’imposta per le imprese che investono in ricerca dura un mese, ma la battaglia si giocherà in una manciata di minuti, dalle 10 di mercoledì 22 aprile, quando si aprirà un «click-day» per l’invio telematico delle richieste alle Entrate. Gli intermediari si preparano a una prestazione da corridori, perchè i 1.628,2 milioni in palio saranno assegnati in base all’ordine cronologico dell’invio. Quindi a chi clicca per primo.
Il requisito della rapidità non vale però per all’amministrazione: per gli investimenti avviati dopo il 29 novembre, le Entrate hanno 90 giorni per comunicare il solo «no» al bonus fiscale; per quelli prima di quella data addirittura non è previsto un termine di risposta.
Tra i professionisti, qualcuno getta la spugna e dichiara che non parteciperà alla gara. I più abituati ai click-day sono quelli del Sud, allenatisi negli anni prenotando gli incentivi per gli investimenti nelle aree svantaggiate. E ricordano che gli 870 milioni della «Tremonti Sud», nel 2002, si sono esauriti in un solo giorno di click.
Croce e delizia dei contributi pubblici: ci sono tante ragioni per selezionare le richieste secondo criteri di merito rigorosi, ma è pressante la necessità di erogarli con procedure rapide e semplici, quindi automatiche. Per il bonus ricerca si è scelta la seconda strada, mediante un credito d'imposta. La prima sarebbe meglio se ci fosse un soggetto valutatore con tutti gli attributi del caso (competenza, equità, efficienza stakanovista).
Rara avis.
L'incentivo automatico ha però il difetto di costare non si sa quanto, e con i tempi che corrono deve essere plafonato, come in questo caso. Di qui la necessità di un meccanismo di priorità trasparente, e niente di più facile che usare il criterio
first come, first served.
Mi chiedo come facciano le imprese a gestire le decisioni di investimento con quest'alea. Fortunate quelle che saranno più veloci a cliccare, ma dubito che il credito d'imposta sia decisivo nella loro scelta di investire.
C'è poi l'aspetto folkloristico della gara: decine di migliaia di operatori che alle 9.30 del 22 aprile si mettono davanti al PC, lubrificano il mouse, si portano sulla pagina di accesso al modulo da inviare. E figuriamoci se non ci saranno consulenti furbi che offriranno connessioni più veloci, invio multiplo simultaneo da più postazioni, e altri espedienti, non gratis, naturalmente.
Alternative? Nel far west si assegnavano i terreni dando il via con un colpo di cannone a una corsa forsennata di carovane. Logisticamente impossibile. E allora, perché non una bella lotteria? Le imprese comprano un biglietto (uno soltanto), dal prezzo differenziato per fasce d'importo del credito richiesto. Il ricavato dei biglietti copre i costi della procedura, e ci può scappare un surplus che rimane al Tesoro. Si fa una bella estrazione con un notaio (vero), magari una trasmissione televisiva. Tutto più ordinato, trasparente. Accettato dalla nostra cultura.
Luca