Provincia di Trento: parte la fase due del programma di riassetto finanziario
Wed 15 Apr 2009, 23.16 Stampa
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L'Adige di oggi:
TRENTO - Parte la fase due dei mutui di ristrutturazione
TRENTO - Parte la fase due dei mutui di ristrutturazione. Dopo quelli per le piccole imprese, infatti, che hanno movimentato risorse complessive per 433 milioni di euro, giovedì la giunta ha dato il via libera alle norme che prevedono un nuovo fondo di riassetto finanziario destinato ad altre categorie di imprese: 1 - medie e grandi imprese per mutui fino a 1.000.000 di euro; 2 - piccole imprese per mutui fino a 500.000 euro; 3 - attività imprenditoriali del settore turistico/alberghiero per mutui fino a 1.500.000 di euro; 4 - imprese dell'autotrasporto per mutui fino a 2.000.000 di euro. La giunta definisce con esattezza le dimensioni delle imprese. Con medie aziende «si intendono quelle con fatturato superiore a 10 milioni di euro o con più di 50 dipendenti e per piccole imprese si intendono quelle con fatturato compreso fra i 3 e i 10 milioni di euro. Le imprese classificate come grandi ai sensi della disciplina comunitaria possono accedere agli interventi del fondo senza tuttavia beneficiare della copertura del rischio da parte» dei consorzi fidi. Gli interventi del fondo sono in favore di imprese che presentano un progetto di ristrutturazione finanziaria supportato dalla positiva istruttoria dellaa banca presso cui è acceso il finanziamento. Le risorse stanziate dalla Provincia garantiranno i finanziamenti e/o abbatteranno il tasso dei finanziamenti, mutui che non abbiano durata maggiore di 7 anni, accordati dalle banche convenzionate con i confidi. La percentuale massima di copertura del rischio da parte del fondo è fissata nel 50% dell'entità del mutuo accordato. Con le risorse pubbliche il confidi può accordare inoltre un abbattimento del livello di onerosità dei mutui fino ad un massimo di 2 punti percentuali. In ogni caso le agevolazioni si combinano in maniera che il livello di risorse finanziarie che la Provincia destina al fondo non superi il 6,5% del valore del finanziamento accordato. Il confidi provvede a stipulare convenzioni con gli istituti di credito per disciplinare le condizioni degli interventi ammessi ai benefici del fondo. Le condizioni di tasso e di garanzia possono differenziarsi in funzione di classi di rischio. «Le condizioni - spiega la Provincia - devono in ogni caso risultare uniformi a parità di classe di rischio e di caratteristiche della garanzia prestata». Per quanto riguarda le commissioni, il consorzio fidi può applicarne sui finanziamenti in linea con quelle applicate sulle operazioni garantite dal fondo rischi «ordinario» valutando forme di rateazione secondo il piano di ammortamento del mutuo. La Provincia, con la delibera di giovedì, ha poi deciso di stabilire in euro 300 milioni l'importo massimo dei finanziamenti che potranno accedere agli interventi del fondo, «fatta salva la possibilità di variazioni massime nell'ordine del 5%. Eventuali variazioni eccedenti dovranno essere concordate con la Provincia sentito il tavolo tecnico con istituti bancari ed enti di garanzia» cioè i consorzi fidi.
Questo massiccio intervento sponsorizzato dalla nostra Provincia Autonoma sta determinando una crescita a decollo verticale delle masse garantite dai confidi trentini. Il gruppo di lavoro
ConfidiPAT di cui faccio parte ha da svolgere bell'esercizio di regolazione dei parametri di equilibrio gestionale.
Luca