Local banking a due facce: Spagna vs. Italia

Sun 5 Apr 2009, 10.12 Stampa

Un'altra interessante citazione dalla column di Franco Locatelli a pag. 21 del Sole 24 ore di oggi:
La dirompente crisi delle Casse di risparmio spagnole, che ha già richiesto un primo piano di salvataggio pubblico di 9 miliardi di euro per la Caja Castilla La Mancha ma che rischia di costare al governo Zapatero fino a 60 miliardi di euro, è un’occasione di riflessione anche per le banche italiane. Perché le banche locali, che in Italia sono un punto di forza e nella crisi hanno fatto meglio dei big del credito incrementando la raccolta e gli impieghi, in Spagna sono invece un elemento di debolezza che rischia di portare al collasso una dozzina di piccoli istituti? E perché il legame con il territorio, che è una caratteristica naturale delle banche locali, è una condizione di vantaggio in Italia e un handicap in Spagna?
Il caso spagnolo è interessante anche perché fa giustizia di molti luoghi comuni. Era da tempo che gli economisti più acuti avvertivano che aver basato il successo dell’economia spagnola sul boom delle costruzioni avrebbe potuto rappresentare un punto di debolezza non appena il mercato immobiliare fosse entrato in crisi, come è puntualmente avvenuto. Semmai la sorpresa sta nel fatto che, pur non avendo risparmiato i grandi gruppi bancari, in Spagna la crisi del mattone si stia rovesciando soprattutto sulle banche più piccole, non solo perché meno solide ma perché più esposte alle pressioni (non sempre positive) del territorio e dei mercati locali delle costruzioni.
Qual è la lezione che si può trarre dalla crisi delle Casse spagnole? Che in banca non è la dimensione aziendale e nemmeno il legame con il territorio (che può essere di diverso segno) a fare la differenza ma che ciò che conta è la qualità e l’efficienza della gestione. Se mancano banchieri capaci non solo di leggere i bilanci ma di valutare il merito di credito leggendo la consistenza dei progetti negli occhi dei loro clienti non c’è presenza sul territorio che tenga. E difatti la crescita dei depositi e degli impieghi delle nostre banche locali è un buon segno, ma a patto che non si deteriori il portafoglio dei crediti. Il caso spagnolo ci ricorda che se, insieme alla raccolta e agli impieghi, aumentano troppo le sofferenze e le insolvenze, c’è qualcosa che non va e che l’incapacità di impostare un rapporto attivo con il territorio può diventare un boomerang.

Luca

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