Imprese, Lavoro, Banche: materiali e agenda del Liquidity Day del 25 marzo

Thu 26 Mar 2009, 06.53 Stampa

Dal sito del MEF potete scaricare i materiali di discussione del secondo liquidity day, celebrato ieri a Roma. Fatelo, quando avete un momento, sono scritte bene e inducono a ben sperare. Ne riferisce ampiamente la stampa (il Sole 24 ore gli dedica le pagine 2 e 3).
Le notizie sono buone, e soprattutto descrivono un quadro di interventi che sta assumendo coerenza e peso. La vera novità è l'entrata in campo del colosso Cassa Depositi e Prestiti, che potrà destinare raccolta postale e risorse BEI al funding di programmi di credito per le Pmi. Il rischio di default delle imprese rimane sulle banche erogatrici, la Cassa DDPP si accolla il rischio banca. Saranno fissati dei plafond per banca. Alle banche di credito cooperativo andrà il 15% del monte disponibile (più della loro quota di mercato sugli impieghi), forse un premio sul campo per la continuità con cui hanno cercato di seguire le imprese. Altra conferma riguarda la SACE, che oltre a potenziare gli interventi sull'export si farà carico di fluidificare i meccanismi di smobilizzo dei pagamenti arretrati della PA.
Non è uno scoop la conferma del potenziamento del Fondo centrale di garanzia, con l'agognata garanzia di ultima istanza dello Stato (il relativo decreto è alla firma del Ministro Tremonti, sono davvero curioso di leggerlo).
A questi interventi mirati sulle imprese, si aggiungono i Tremonti bond per rafforzare i patrimonio di vigilanza, i Certificati di Scambio del Tesoro per facilitare il rifinaziamento BCE, e la possibilità di garanzia statale per emissioni bancarie.
Dal documento distribuito ieri cito l'agenda:
  1. Chiudere l’iter della normativa relativa al Fondo di Garanzia per le PMI;
  2. Avviare gli Osservatori presso le Prefetture;
  3. Avanzare in merito alla certificazione dei crediti verso la pubblica amministrazione;
  4. Predisporre l’operatività della Cassa Depositi e Prestiti una volta che si sia perfezionato l’iter parlamentare normativo;
  5. Predisporre l’operatività di SACE in merito alle garanzie nei confronti dei crediti verso la pubblica amministrazione;
  6. Avviare l’Osservatorio nazionale.
Possiamo dire che il quadro e gli strumenti ci sono. Ora tocca agli attuatori, che siano illuminati. Allora potremo dare i numeri reali del credito messo in moto (per ora mi astengo, lascio al Governo quest'esercizio arduo). Perché non ridate un occhiata al mio paper su iCash e iCredit, che potrebbe dare idee utili sul ruolo della Cassa DDPP e della SACE?

Luca

Commenti precedenti:


sapio (26/03/2009 09.48) n/a

Ho scaricato il materiale ed osservo:

■1.5. Crediti verso la pubblica amministrazione pag. 9

Vi è un ampio ammontare di crediti delle imprese verso le pubbliche amministrazioni, soprattutto dovuto alla Sanità (almeno 30 miliardi di euro). Pur se previsto normativamente, è complesso trovare una soluzione per ■certificare■ i crediti, perché potrebbe emergere debito pubblico.■ Notate la preoccupazione di lasciar nascosto un debito già creato e non contabilizzato! Il pagamento è un aspetto secondario.

■2.1. Rafforzamento del Fondo di Garanzia per le PMI pag. 11

E■ però essenziale che questo vantaggio [la garanzia del fondo] venga ribaltato sull■impresa e non rimanga presso la banca■. E■ importante anche che il vantaggio non rimanga presso il Confidi, come spesso accade. Vi ricordate di quei Confidi che incassano il premio al rischio dall■impresa e lo scaricano gratuitamente sul Fondo PMI?

Risorse e rischio: pag. 13 importo garantito in essere 1760 ME, residuo Fondo disponibile 115 ME [notizia dal Sole del 26/03/09 pag. 2). Rapporto Fondo/Rischio=0,06. Si noti che le esposizioni garantite sono pluriennali (la durata media non è nota, così come non sono note né le PD pluriennali né le LGD). Si favoleggia di moltiplicatori, mai di sostenibilità del rischio. I Fondi residui mi sembrano insufficienti a coprire perdite attese ed inattesa del rischio in essere. Vediamo cosa succederà per il futuro.

sapio (26/03/2009 10.53) n/a

Per completezza ci potrebbe essere un'altra interpretazione:i 115 ME sono ciò che residua degli stanziamenti generali dopo l'assorbimento medio dell'11,7%. Rimane allora che non sappiamo se l'assorbimento pregresso è sufficiente a spesare le perdite attese ed inattesa su un portafoglio non retato!

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