I possibili covenant per le banche dei futuri "Tremonti bond"
Fri 30 Jan 2009, 09:48 AM Stampa
Un articolo di Rossella Bocciarelli sul Sole 24 ore di ieri (pag. 35) riferisce del parere, positivo e argomentato, sulla proposta governativa dei cosiddetti "Tremonti bond" ex art. 12 del DL anti-crisi n. 185/2008
recentemente convertito in legge, le obbligazioni subordinate e convertibili che il Tesoro potrà sottoscrivere per rafforzare, laddove opportuno, il patrimonio di base delle banche. Si parla anche dell'accordo-quadro tra ABI e Ministero dell'Economia che detta le linee guida degli specifici protocolli e codici etici sottoscritti da ogni banca che si avvarrà di questa fonte pubblica di capitale.
Ecco le anticipazioni riferite dal Sole:
- le banche si impegnano ad assicurare, nel prossimo triennio, in presenza di una corrispondente domanda, la piena disponibilità del credito alle imprese e a mantenere attivo un mercato dei finanziamenti alle aziende, tenendo sotto controllo l'evoluzione della qualità del credito;
- le banche si impegnano ad offrire il loro contributo al rafforzamento dei fondi di garanzia, contribuendo anche al fondo centrale di garanzia per le Pmi appena rifinanziato dallo stesso DL anti-crisi, art. 11;
- le banche si impegnano ad un ulteriore consolidamento del rapporto con i confidi;
- sarà costituito un organismo composto in modo paritario da rappresentanti del mondo delle banche e di quello delle altre aziende, con un rappresentante del Ministero dell'Economia, avente il compito di monitorare la dinamica dei finanziamenti alle imprese.
L'accordo-quadro prevede inoltre impegni a favore delle famiglie e i risparmiatori, e le linee guida del codice etico, che disciplinerà soprattutto le politiche di dividendo e di incentivazione agli amministratori e al personale (un'etica molto concreta, meno male).
Un parere? Può la
moral suasion indurre le banche a sostenere il credito alle aziende più di quanto farebbero spontaneamente? Non è facile capire se il razionamento c'è, e se dipende dal timore delle banche o da qualche vincolo più coriaceo. Se ci sono strozzature, il problema è trovare la strada per rimuoverle, con soluzioni di mercato, mutualistiche, pubbliche, quelle più efficaci. Quanto all'organismo paritetico di monitoraggio, penso che i tavoli di confronto sono sempre benvenuti. Che poi funzionino dipende dalle persone riunite attorno al tavolo, dalla condivisione di uno scopo comune e dalla fiducia che si stabilisce al di là delle appartenenze e degli interessi rappresentati. Ma le soluzioni di cui c'è bisogno - nuove, concrete, rischiate sul campo - è difficile che nascano lì.
Luca