In Lombardia le Camere di commercio si muovono: Confiducia

Wed 5 Nov 2008, 12:58 PM Stampa

A complemento delle azioni della Regione, le Camere di commercio lombarde e Unioncamere Lombardia hanno annunciato la creazione di un Fondo regionale da €35mn finalizzato a co-garantire gli interventi dei confidi innalzando la percentuale coperta fino al 70%. Cito dal comunicato disponibile sul sito di Unioncamere Lombardia (formato word).
Nasce dunque “Confiducia”, un fondo di garanzia costituito dalle 12 Camere di Commercio lombarde e da Unioncamere Lombardia, rivolto alle PMI lombarde di tutti i settori economici, con una dotazione complessiva superiore ai 35 milioni di Euro, destinati a garantire flussi di finanziamento dalle banche alle imprese del proprio territorio. Alcune Camere hanno già definito l’importo del proprio fondo: per Milano 10 m.ni di Euro, 6 per Brescia, 5 per Bergamo, 1,5 per Pavia, 1 per Monza-Brianza, 0,8 per Lecco e 0,6 per Lodi. Altre hanno un orientamento di massima che sarà formalizzato in questi giorni: 3 milioni per Varese, 1 ciascuno per Mantova, Cremona e Como; 0,5 milioni per Sondrio. Infine 5 milioni per Unioncamere Lombardia, finalizzati ad accrescere l’effetto leva complessivo ed a sopperire in via transitoria ad eventuali insufficienti disponibilità di singole Camere che vedessero esaurirsi il fondo.
Da quanto riportato, presumo che si tratti di interventi gestiti in autonomia a livello provinciale, con possibili integrazioni da Unioncamere. I contributi camerali sono attribuiti, di regola, ai fondi rischi dei singoli enti di garanzia, ma questo programma sembrerebbe diverso, ovvero basato su fondi di co-garanzia contabilmente separati e condivisi dai confidi di uno stesso teritorio. Rettifiche e precisazioni sono benvenute.

Luca

Commenti precedenti:


Claudio r (05/11/2008 13.59) n/a

A me sembra che non siano Basilea2 compliant e quindi sono perfettamente inutili. Continua l'emissione di fumo !

Luca (11/05/2008 03:16 PM)

La conformità a Basilea è passata in secondo, terzo, quarto piano nel clima di quasi-emergenza in cui ci troviamo.

sapio (05/11/2008 15.28) n/a

Ma allora questi sono stanziamenti fittizi in quanto inutilizzabili. Occorre gridare forte che occorrono aiuti veri e non grida manzoniane o effetto annuncio senza conseguenze pratiche. Le banche devono rinforzare il loro capitale e queste operazioni invece le impoveriscono. E poi lo spread sul bund sale !!!! Il ns è il paese dell'aria fritta, facimm solo ammuina !

silviano (05/11/2008 23.35)

Regioni e Province forse non hanno ben capito il significato di "Garanzie valide ai fini di Basilea"....purtroppo le persone tecniche e competenti non fanno politica e forse in Italia non la faranno mai e cio' è un danno grave a livello di sistema!!!....aiuto!!!

marina (06/11/2008 09.15) n/a

Gentili signori,

la crisi c'è oggi e le imprese ci stanno chiedendo garanzie da ieri.

Oggi, fino a prova contraria, ci sono solo confidi 106 e fanno un servizio egregio!!! Questo intervento camerale,oggi, tende a dare un aiuto alle imprese subito, consentendo di avere credito garantito al 70%. Non appena il sistema dei confidi si sarà assestato (107) sicuramente anche gli Enti pubblici rivedranno le loro strategie di intervento.

sapio (06/11/2008 09.35) n/a

Cara signora, la crisi c'è e le imprese chiedono aiuti, a loro non importa che siano in forma di garanzie, potrebbero anche essere contributi in conto interessi, rapidi, semplici, trasparenti ed amministrati dai Confidi. I Confidi 106 fanno e faranno sempre un egregio lavoro commerciale e di preparazione documentale, e le banche dovranno essere loro grate anche in termini di remunerazione del loro lavoro. Però deve essere chiaro che in Basilea2 le loro garanzie sono INUTILI ! Quando ci saranno i 107, se ci saranno, perchè ho qualche dubbio sulla convenienza economica per un prenditore di acquistare garanzie da un Confidi quando costano meno in banca, allora vedremo. Segnalo solo per curiosità che Banca d'Italia pretenderebbe , per rilasciare il 107, dimostrazione che il business di un Confidi sia profittevole anche in assenza di aiuti pubblici. Ora questo è impossibile! Ergo diventa difficile avere il 107. Comunque vedremo.

andrea bianchi (06/11/2008 10.02) n/a

è inutile una garanzia che dimezza il costo del credito e lo rende più accessibile?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

sapio (06/11/2008 10.36) n/a

Quanto al costo voglio vederlo. L'altro giorno al mio supermercato c'era lo stracchino in offerta straordinaria. Piccolo insignificante particolare: non era vero! Il prezzo era quello di mercato ! Quanto all'accessibilità è un falso mito, in Basilea si può affidare chiunque sia disposto a pagare il suo rischio (in Italia antiusura permettendo).

Claudio r (06/11/2008 10.58) n/a

Gli aiuti dati ai Confidi sono aiuti dati alle burocrazie dei Confidi e solo in maniera residuale aiuti dati alle imprese.

Sul costo del credito vorrei dire che nella mia città c'è una libreria che fa uno sconto del 5% ai membri di una associazione. Ma fa lo stesso sconto a chiunque lo chieda. Ergo ....

Luca (11/06/2008 11:54 AM)

La crisi c'è oggi e i provvedimenti devono essere tempestivi: sono d'accordo. Sui rimedi da prendere però si sta litigando su chi debba fare cosa (dietro le quinte, tra banche, confidi, altri soggetti). Alla fine, in una logica di mediazione, tutti faranno qualcosa.

Nel frattempo si perde l'occasione per fare la cosa necessaria: migliorare la filiera di erogazione del credito garantito. Migliorare, ribadisco, con interventi ben studiati dal punto di vista tecnico, graduali, coordinati tra i diversi attori. Il punto non è buttar via l'esistente, dire io sì, tu no. Qui entra in gioco anche la conformità delle garanzie a Basilea 2: oggi può essere un optional, ma domani?

Poi ha ragione Silviano: l'interlocuzione tra i vertici associativi e la politica schiaccia la riflessione e il dibattito tecnico. Le idee non circolano, i dati non escono. In questa vaghezza, tutte le cose belle che si dicono sui confidi, pur vere nella maggior parte dei casi, sono meno convincenti.

andrea bianchi (06/11/2008 12.00) n/a

fatti:

i confidi riducono del 50% il default per le banche, questa dinamica rende le banche maggiormente disposte a concedere credito, a parità di incidenza di incagli di un portafoglio se assistito dal confidi il portafoglio riduce della metà l'incidenza degli incagli;

ritenete sia utile o no?

il tasso di interesse ottenuto attraverso i consorzi fidi è, molto spesso, inferiore rispetto a quello negoziale direttamente dalla MPI con la banca;

il limite dei confidi, riconosciuto spesso dal sistema dei confidi stessi, è di essere organizzazioni leggere, poco inclini a formalizzare come si dovrebbe e quindi lontane dal poter essere considerate una burocrazia;

faccio un ultima considerazione, ovvero che in ogni epoca chiunque, volendolo, può permettersi di dare credito a chiunque, garanzie o meno e che paradossalmente tale fenomeno (requisito patrimoniale uguale per tutti) avrebbe trovato maggiore fondamento con Basilea 1 che non con Basilea 2.

claudio r (06/11/2008 15.43) n/a

Il primo punto raccontatelo a BdItalia e fate cambiare conseguentemente la normativa che impone alle banche di ignorare il fenomeno.

Il secondo punto è vero e dimostra l'utilità dei gruppi d'acqisto organizzati nei Confidi.

Il quarto punto non l'ho capito.

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