Sognando Freddy M...CC
Tue 23 Sep 2008, 22.50 Stampa
Da noi si discuteva dell'opportunità di una garanzia esplicita dello Stato sul fondo Pmi - Mediocredito Centrale, e intanto, oltreoceano, la mano pubblica si caricava in spalla senza battere ciglio le liability di Fanny Mae e Freddy Mac, pur non essendo legalmente obbligata a farlo. Ed era solo l'inizio: a seguire l'intervento in AIG, e il piano da centinaia di miliardi di dollari per mettere in quarantena i mutui decotti e i fondi comuni monetari. Mi sono sentito un jazzista dilettante travolto e mortificato da un assolo vertiginoso di John Coltrane.
Ma non sono state le global banks statunitensi a guidare il new deal della Vigilanza prudenziale? Ad evangelizzarci con RiskMetrics, CreditRisk+, il Rorac, il Raroc, il Rarorac? A sollecitare i
supervisors a superare l'iniquo gravame patrimoniale dell'8% con il nuovo framework di Basilea 2? A esaltare i loro sistemi di risk management interni, altro che
ratio uguali per tutti? E le formule dell'approccio IRB, non sono per caso uscite dalla mente lucida di Michael Gordy, senior economist della Fed? E noi in Europa e in Italia a studiare diligentemente la lezione, e Bruxelles che applica Basilea 2 anche alla Cassa rurale con 10 dipendenti, pure lei tenuta a redigere il suo
internal capital adequacy assessment. E prima che tutto questo andasse a regime, una crisi sistemica da capogiro, mercati che implodono, banca centrale e governo che aprono i rubinetti. Nel paese dei maestri, non degli allievi, beninteso (per nostra fortuna).
Ditemi che non è stata una colossale presa per i fondelli, vi prego.
Bene, fine dello sfogo. Per riassumere un contegno opportuno, pongo ai visitatori un interessante quesito, sollevato da Sapio: qual è il valore che, in termini di ponderazione, le banche italiane attribuiscono alla garanzia del Fondo Centrale di Garanzia amministrato dal Mediocredito Centrale? E qual è il valore riconosciuto dalla normativa di Vigilanza? In proposito occorre ricordare che il Fondo non si basa sul patrimonio del gestore Unicredito-Mcc ma su un fondo stanziato dallo stato, in base ad un moltiplicatore non fondato su un calcolo di rischio.
Dell'argomento abbiamo parlato diverse volte, ma si vede che permangono dei dubbi.
Luca