Asimmetrie informative e azzardo morale tra Fiumicino e le mura aureliane
Wed 18 Jun 2008, 05.32 Stampa
Quando lascio l'asburgico Trentino per avventurarmi nella Capitale (come ieri) devo fare i conti con le piccole astuzie dei taxisti dell'Urbe. Non di tutti per carità, ma di una percentuale statisticamente significativa (uno su quattro, nel mio campione). Cose che succedono anche in capitali estere: ad esempio, a Londra pare che siano abilissimi a cercare le vie più trafficate. E diamo merito ai tassinari romani corretti (la larga maggioranza), molti dei quali sono conversatori piacevoli e per nulla superficiali. Però, è giusto non incoraggiare i furbetti. E' un'impresa ardua, ma possono aiutarci alcuni accorgimenti, appresi dalla mia personale esperienza (nessun pregiudizio o luogo comune, vi assicuro):
- è più facile incappare in un furbetto dall'aeroporto a Roma che in Roma o da Roma all'aeroporto; può meglio approfittare di viaggiatori assonnati e pensierosi;
- come riconoscere il furbetto? Di solito è giovane e atletico. Non parla, oppure sta attaccato al cellulare con colleghi per segnalare o procurare corse, o informare sul traffico (in questo va apprezzato, si dà da fare). Se parla, parla dei problemi della categoria e dell'inadeguatezza delle tariffe (anche in questo caso va apprezzata la trasparenza);
- dall'aeroporto al centro storico (entro le mura aureliane), e viceversa, si dovrebbe applicare il
forfait di 40 euro; non tutti lo fanno, e possono aver ragione quando la corsa dura un'ora per il traffico; in questi casi lascio una mancia, ma molti taxisti mi anticipano con uno dei trucchi descritti in seguito;
- primo trucco: non c'è più la tariffa a forfait, il Comune ha appena cambiato le tariffe, che sono cresciute di un ammontare imprecisato, comunque rilevante;
- si va a tassametro? Occhio al trucco della tariffa 2, quella più onerosa che si applica da Fiumicino fino al raccordo anulare; è indicata sul tassametro e deve essere cambiata nella più economica tariffa 1 quando si oltrepassa il raccordo; non tutti lo fanno;
- terzo trucco: l'impegno improvviso; dopo varie telefonate, il taxista vi comunica la necessità di portare l'auto per una riparazione o un intervento di manutenzione urgente; questo capita all'inizio del tratto urbano, in corso Colombo o giù di lì; che strano, gli avevate appena fatto togliere la tariffa 2; scommettiamo che l'officina sta nei pressi dell'aeroporto, dove torna a caricare un altro cliente? Venite lasciati a un parcheggio di taxi, dove un suo collega meno intraprendente vi carica portandovi a destinazione sulla tratta meno lucrosa; qui è d'obbligo esigere un forte sconto sul tassametro.
Che fare con questi furbetti? Prima di tutto, non prendetevela. In secondo luogo, se il soggetto esagera, prendete nota del numero del taxi e sporgete reclamo al Comune di Roma (trovate il modulo
qui) o alla cooperativa di radio taxi (se ne fa parte). O minacciate di farlo. Se avete tempo, e voglia.
Qualche anno fa avreste potuto dirgli: il suo talento è sprecato, perché non fa l'immobiliarista?
Luca