Da Rimini, la testimonianza di Claudio Chieffo

Mon 28 Apr 2008, 19.25 Stampa


Il grande disco di Claudio Chieffo.
A Rimini, nel week-end, ho partecipato agli esercizi della Fraternità di CL, predicati da don Julian Carròn. Penso che abbia scelto lui di introdurre tutte le meditazioni con una, due, anche tre canzoni di Claudio Chieffo, grande cantautore, morto l'estate scorsa. Sono pezzi che conosco da 35 anni, li ho sentiti centinaia di volte, anche cantati dal loro autore. Mai come questa volta mi hanno raggiunto con la voce di un amico presente, che testimoniava a me, proprio a me, Gesù incontrato nella vita (le parafrasi sono inutili, lì sta l'origine) e la pienezza, la drammaticità, la pace, donate a chi lo accoglie.
Tra le canzoni che abbiamo ripreso, una mi ha toccato: "Quando uno ha il cuore buono". La trovate nel CD "E' bella la strada" (v. a lato) con altre 23 (grandissime) e i testi.
Il ritornello fa:
Quando uno ha il cuore buono
non ha più paura di niente:
è felice di ogni cosa,
vuole amare solamente.


Don Giussani la commenta così:
Se tu sei disponibile alla verità, cioè se desideri la verità, se tu hai il cuore buono, quanto più la realtà si mostra a te nella diversità in cui si concreta, tanto più tu ti senti spinto dentro di essa, te ne arricchisci, ne sei contento, non hai mai finito di guardar dentro: il Mistero non è un muro che ferma lo sguardo, ma è come un'apertura dentro la quale non hai mai finito di entrare.
E' semplicissima, come una canzone per bambini (all'apparenza, ma bisogna cantarla in maniera distesa, non scandirla come una filastrocca). Non c'è traccia di sentimentalismo, è un cuore indomabile che canta; non c'è avversità che lo possa bloccare, riscopre mille volte al giorno la positività ultima del reale, e riparte.
Ho scannerizzato un pezzo della copertina de "La casa", disco di Chieffo del 1977. Sua è la foto da giovane. In basso ci trovate anche il mio nome. Ho avuto la ventura di collaborare con i musicisti che lo hanno realizzato; non ho fatto molto, otto note di mandola in un brano. La sua voce è la mia, ora più di allora.

Luca

Commenti precedenti:


Christian (05/05/2008 12.21)

Buongiorno, mi chiamo Christian e le scrivo da Faenza. Ero presente anch'io agli esercizi u.s. e devo confermare quanto da lei affermato: sono nel movimento da 14 anni ormai, le canzoni di Cluadio le ho sentite alla nausea tanto che mi sono sempre rifiutato di acquistare suoi cd. Poi, per merito della mia futura moglie che se ne è appassionata, l'ho acquistato per regalarlelo e, ascoltandolo insieme a lei sono rimasto colpito in modo diverso dal solito dalla verità e semplicità con cui esprime (uso il tempo presente in modo cosciente) il senso della vita, sua e nostra. E, lo ammetto, sono rimasto un po' deluso dal fatto che in nessuna occasione sia stata fatta menzione alla sua memoria, nemmeno nelle intenzioni pre messa. Ma forse, come sempre, la mia è solo una remora sentimetal moralistica, perchè lui, come il don Gius o Piccinini sono guide che ci sono sempre a fianco! Beh, colgo l'occasione per salutarla e augurarle buon lavoro! Christian Liverani.

Luca (06/05/2008 21.48)

Grazie, Christian, per il tuo post.

Anch'io nell'ascoltare le canzoni di Chieffo applicavo criteri estranei all'esperienza da bui sono nate, per cui mi interessavano perché lui le presentava in maniera spiritosa, o avevano un arrangiamento particolare, o le accompagnavano dei miei amici. Riascoltandole a Rimini e dal CD le ho riscoperte come semplicemnte vere (e belle). Grazie a chi ce le ha riproposte così, facendo capire che la compagnia di questi amici è ancora reale, come dici alla fine.

chiara (07/05/2008 16.07) n/a

non si smettono mai di imparare cose...anche sul proprio papà!

Ciao dalla tua figliola dal giappone

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