L'outsourcing nei confidi 107

Thu 10 Apr 2008, 09.34 Stampa

Nell’ambito delle scelte strategiche che i Confidi 107 sono chiamati a compiere vi sono quelle relative al disegno organizzativo delle loro strutture. Sono scelte destinate a condizionare in modo rilevante l’equilibrio economico dell’intermediario a causa del loro riflesso sulla struttura dei costi. Nell’ambito delle decisioni relative alla definizione dell’assetto organizzativo, un tema di particolare rilevanza è quello relativo alla possibilità e alla convenienza di ricorrere all’esternalizzazione (outsourcing) di alcune importanti funzioni aziendali, sia operative che di controllo. A gentile richiesta, ho scritto questa breve nota per inquadrare il problema. L'obiettivo è quello di evidenziare gli ambiti in cui le disposizioni regolamentari di Banca d’Italia consentono il ricorso all’outsourcing e i relativi presidi che il Confidi deve adottare se vuole farvi ricorso.
Flavio A.

Commenti precedenti:


riccardo barbieri (11/04/2008 17.39)

prima ancora di leggere la nota, ringrazio per il tempestivo riscontro e con piacere mi impegno a contribuire, per quanto posso, ai diversi argomenti posti in discussione dalla recente evoluzione regolamentare. Tra questi, la validazione degli IRB iniziata da Bankitalia vs. Unicredit.

Saluti,

Riccardo Barbieri

riccardo barbieri (12/04/2008 19.10)

Grazie al dr. Andrighetti, che evidentemente non è il Flavio Aldrighetti di Bologna (le mie scuse).

Dalla nota sembrano emergere possibili ampi spazi di outsorcing, oltre la previsione dell'internal auditing, quindi le funzioni operative ed il risk controller.

Ovviamente salva la responsabilità degli organi amministrativi del confidi delegante.

In questi termini occorre verificare i costi, perchè l'ipotesi si presenta senz'altro attraente in quanto può ridurre il rischio di appesantimento amministrativo di organismi (i confidi) che hanno fondato il loro successo sull'essere partner flessibili e deregolamentati delle banche.

riccardo barbieri

Pierpaolo Arzarello (13/04/2008 12.07)

Intervengo in questo Blog solo per riportare un'esperienza operativa che mi ha visto direttamente coinvolto come consulente e come promotore.

Tre confidi regionali dell'Emilia Romagna (CoFiter per il settore del terziario, Coop.e.r.fidi per la cooperazione e Fidindustria per il settore industriale) hanno costituito da alcuni anni una società di servizi denominata, senza eccessivi sforzi di fantasia, "Confidi Emilia Romagna Servizi Srl".

Tale società è nata proprio con l'obiettivo di ridurre drasticamente i costi del passaggio a 107 dei tre confidi soci (o di altri che volessero aderire all'iniziativa) attraverso l'outsourcing di tutte le funzioni delegabili.

Molte delle problematiche che i confidi dovranno affrontare per il passaggio al 107 sono comuni a tutti pertanto si è deciso di sfruttare al massimo le possibili sinergie.

Cordiali saluti

Pierpaolo Arzarello

Luca (13/04/2008 13.11)

Grazie dei contributi. Dott. Barbieri, approfitto per segnalare che Flavio ALdrighetti è il nostro coordinatore smefin, mentre Flavio ANdrighetti è la persona che ha incontrato a Bologna.

riccardo barbieri (15/04/2008 11.40) n/a

Precisazione accolta!

La Confidi Servizi E.Romagna è società nota anche perchè il Cooperfidi E.R. dell'amico e collega Lucio Nardi è uno dei principali confidi di coop (cooperfidi) della rete nazionale ed è attualmente coinvolto come Fidicoop Sardegna nel progetto nazonale Legacoop e Confcooperative che prevede la costituzione di un unico (o alcuni) cooperfidi sovraregionale.

Riccardo Barbieri

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