In Gazzetta Ufficiale le Istruzioni di Vigilanza sui confidi 107: via al cronometro!
Sat 29 Mar 2008, 16.44 Stampa
Proprio ieri, nella Gazzetta Ufficiale nr. 74 del 28 marzo 2008, Serie Generale, sono state pubblicate le Istruzioni di vigilanza per gli intermediari finanziari iscritti nell'«elenco speciale». Circolare n. 216 del 5 agosto 1996 - 9° aggiornamento del 28 febbraio 2008: «Disciplina dei Confidi».
Per 60 giorni da oggi le potete trovare gratuitamente
qui sul sito web della Gazzetta Ufficiale.
Il processo di emanazione della normativa è ora compiuto. Provo una certa emozione, e non riesco ad articolare dei commenti originali. Mi salvo citando l'introduzione del mio recente
paper sui confidi 107, che precisa le condizioni e i tempi dei percorsi di trasformazione in intermediari vigilati:
Le citate disposizioni di Vigilanza definiscono il volume di attività finanziarie come la somma delle garanzie rilasciate, delle attività di tesoreria (cassa e disponibilità, crediti verso enti creditizi, crediti verso enti finanziari, obbligazioni e altri titoli a reddito fisso, azioni, quote e altri titoli a reddito variabile), dei crediti verso clientela (da prestiti e operazioni di locazione finanziaria), nonché le altre poste dell’attivo, comprese le operazioni “fuori bilancio”, relative all’esercizio di attività finanziarie. Ai fini del calcolo, dalle attività di tesoreria si sottrae l’ammontare dei “fondi monetari” ovvero dei depositi indisponibili costituiti presso i finanziatori delle imprese consorziate o socie, utilizzati in funzione di garanzia, la cui inclusione avrebbe determinato un doppio conteggio rispetto alle garanzie rilasciate.
- I confidi che alla data di pubblicazione delle disposizioni superano la soglia dei 75 milioni, ma non rispettano i requisiti prudenziali e organizzativi stabiliti dalla Banca d'Italia, hanno tre alternative: (a) adeguarsi entro 12 mesi ai requisiti di Vigilanza e presentare domanda di iscrizione all’Elenco speciale oppure, (b) ridimensionare entro i successivi 18 mesi le attività finanziarie portandole sotto la soglia dei 75 milioni oppure, (c) entrare in un progetto di aggregazione con altri confidi.
- I confidi che alla stessa data non superano la soglia, possono decidere di partecipare ad aggregazioni che raggiungano le condizioni quantitative, e presentare domanda di iscrizione a nome del nuovo soggetto risultante dalla fusione o dall’incorporazione. Se invece decidono di rimanere autonomi, saranno tenuti a verificare alle date future di chiusura del bilancio l’eventuale superamento della soglia: in caso di superamento e di mantenimento per ulteriori 6 mesi delle condizioni quantitative, il confidi dovrà chiedere l’iscrizione entro i successivi due mesi.
I confidi devono ora scegliere come posizionarsi nel nuovo quadro regolamentare. Per gli aspiranti confidi 107 sarà una rivoluzione: il nuovo status di intermediario vigilato permette di offrire nuovi prodotti di garanzia eleggibile, al prezzo però di un riassetto delle strutture organizzative e di governo che avrà un forte impatto sulla struttura dei costi. La normativa in quanto tale non detta dei percorsi obbligati, ma apre senza dubbio uno scenario di trasformazione in cui l’inerzia può essere fatale: un confidi medio in crescita rischia di restare intrappolato nel meccanismo di trasformazione obbligatoria in 107 senza avere una strategia precisa; un piccolo confidi isolato sarà pressato dall’espansione dei “107” o dai competitor locali che decideranno di allearsi con i leader nazionali.
Occorre quindi impostare delle strategie nuove, e occorre farlo presto.
Perché nessuno si agiti senza motivo, mi preme sottolineare un punto: al 28 marzo abbiamo diversi confidi che superano la soglia dei 75 milioni, ma di questi penso che nessuno sia già allineato rispetto ai requisiti prudenziali e organizzativi. Pertanto, a questi confidi "sopra-soglia" si applica la norma transitoria sopra citata, che concede 12 mesi per adeguarsi ai requisiti e presentare domanda. Lo dico perché corrono voci strane secondo le quali i sopra-soglia che hanno anche un patrimonio sopra i requisiti minimi ricadrebbero nel caso a regime, e avrebbero soltanto due mesi per adeguarsi e presentare domanda. Mi sembra un caso irrealistico. Se poi c'è qualche confidi già a posto su tutti i fronti, benissimo, può andare subito in Banca d'Italia (ma che gioverebbe la fretta?).
Dovrebbero esserci fra i 30 e i 50 confidi che superano i 75 milioni di attività. Vedremo di questi quanti faranno il passo da soli, e quanti si uniranno a progetti di aggregazione, magari includendo anche qualche fratello minore "sotto-soglia".
Per censire i progetti di trasformazione in 107 che partiranno, metto a disposizione questa pagina di
masterfidiWiki.
Luca