Credito meno caro e più ampio grazie ai confidi? Le evidenze di uno studio di Busetta e Presbitero

Tue 25 Mar 2008, 05.15 Stampa

Poche ore dopo aver messo sul sito il mio instant paper sui 107, ricevo una mail da Andrea Presbitero, un giovane economista dell'Università di Ancona, che mi segnala uno studio da lui condotto con Giovanni Busetta dell'Università di Napoli - Parthenope su "Confidi, piccole imprese e banche: un’analisi empirica". Il lavoro sarà pubblicato da Carocci editore in corso d'anno nel volume, a cura di Alberto Zazzaro, I vincoli finanziari alla crescita delle imprese. Lo potete scaricare qui (ringrazio gli autori).
Una vera coincidenza, perchè lo studio indaga sull'esatta questione che apriva le mie riflessioni sulla creazione di valore da parte dei confidi: l'impatto della garanzia collettiva sul costo e sulla disponbilità del credito alle PMI. Si tratta di una delle rarissime indagini econometriche sul tema, basata su microdati empirici (forniti da alcuni confidi artigiani della Marche). Le evidenze che emergono sono interessanti, ma le lascio scoprire alla vostra attenta lettura (e possiamo discuterne qui).

Luca

Commenti precedenti:


sapio (25/03/2008 17.57) n/a

Richiamo l'attenzione dei lettori su questa affermazione conclusiva del paper:

A partire da queste considerazioni, sarebbe auspicabile un'opera di riorganizzazione verso una maggiore dimensione del Confidi ed una più spiccata articolazione della sua attività. Anche a seguito delle innovazioni introdotte dall'entrata in vigore dell'Accordo di Basilea II, ai Confidi verrà, infatti, richiesto di ridisegnare la propria forma di intermediazione, concentrandola maggiormente sull'offerta di servizi informativi ai soggetti cui spetta la valutazione del profilo di rischio delle imprese.

Dite la vostra:

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