A Bari! Cronaca del mio personale G-Day
Mon 17 Sep 2007, 04.46 Stampa
Una veduta di Barivecchia
Un'altra tappa del mio viaggio alla riscoperta del Mezzogiorno: destinazione, Bari. L'occasione è venuta dall'invito ad un convegno organizzato da Fidindustria, il confidi industriale del capoluogo pugliese. Partenza venerdì mattina, volo Verona - Bari Alpi Eagles, a bordo di un Fokker 100 con equipaggio croato. Atterraggio alle 12.15, raggiungo l'albergo e in 15 minuti sono pronto per visitare la parte antica della città. Un taxista mi porta in Piazza del ferrarese, e da lì prendo la passeggiata sulle mura fino alla Basilica di San Nicola. E' chiusa e riapre alle quattro, mi informa il sagrestano. Ne approfitto per girare a zonzo tra le stradine di Barivecchia. Rimango affascinato dall'armonia tra gli spazi privati delle case e la trama di strade, vicoli e cortili. Il lastricato è lindo grazie alle signore che lo ripassano più volte al giorno con lo straccio bagnato. Le cucine al piano strada diffondono profumi. Mi concedo una pizza da "Gusto":
dove c'è gusto non c'è perdenza, è il motto del locale, ma potrebbe essere il manifesto di un nuovo movimento. Molto meglio il G-Day del V-Day.
Ancora a spasso fino alle 16.00, poi San Nicola, la Cattedrale di San Sabino, il castello svevo. Il cielo è leggermente velato, l'aria fresca.
La sera, per la cena raggiungo il Circolo della vela, nell'area portuale. Mi accolgono Vitopaolo Nitti, presidente del confidi e Lina Aloja, segretaria di direzione, insieme ad amici baresi. Ci raggiungono gli altri ospiti: Giuseppe Tucci, ordinario giusprivatista a Bari, Massimo Perini, presidente del Confidi Province Lombarde, con tre persone del suo staff, e infine Francesco Bellotti, presidente di Federconfidi. La serata è piacevole. Non si parla di confidi, la conversazione lieve e garbata tratta di ricette (il Presidente Bellotti è un ottimo cuoco) e fatti notevoli, come l'incidente alla Processione delle barche per San Nicola, quando alcuni razzi pirotecnici mal posizionati si sono accesi scatenando un bombardamento navale: barche capovolte, famiglie con bambini in acqua, ma tutti incolumi (San Nicola provvede sempre). Gli ospiti chiedono di loro conoscenti baresi: l'avvocato XXXX? E' a cena nell'altra sala. L'imprenditore YYYY e sua moglie, custode di una ricetta inarrivabile di riso, patate e cozze? Erano seduti a quel tavolo, se facciamo in fretta li raggiungiamo all'ingresso. E così per chiunque fosse evocato: tutti presenti, quella sera, al Circolo della vela. Sembra che a Bari valga il detto
les gens qui vivent se rencontrent: se a Parigi ci fosse il mare ...
Il mattino, convegno presso la Fiera del levante. Interessante e riuscito, ma ne parlo
qui. Subito dopo, il meglio della cucina barese alla "Pignata", in Corso Vittorio Emanuele: seppioline crude col limone, latticini spaziali, purea di fave con la cicoria, tubetti con lo scorfano, triglie, gamberi e altro, dessert, saluti cordialissimi.
Il Fokker 100 (che caldo a bordo!) mi ha riportato a Verona, e la
smefinmobile da lì a Trento.
E' stato bello scoprire Bari. Il Sud è diverso da come ce lo immaginiamo, e le sorprese positive vincono sulle delusioni. C'è un enorme lavoro da fare, ma anche tante persone già all'opera.
Luca