La strategia cavouriana del nuovo mega-confidi industriale
Sat 7 Jul 2007, 19.44 Stampa
In occasione dell’Assemblea Federconfidi, si è svolta venerdì scorso a Roma la conferenza stampa (cito dal
comunicato) per l’annuncio del progetto di fusione tra
Unionfidi Piemonte,
Confidi Province Lombarde e
Confidi Sardegna, un processo di aggregazione che determinerà, entro l’autunno, una fusione capace di dar vita al più grande Confidi privato italiano, uno dei maggiori d’Europa.
Il nuovo Confidi avrà infatti più di 16.000 associati ed un patrimonio di circa 90 milioni di euro; presenterà un monte di garanzie in essere per oltre 1,6 miliardi di euro, a fronte di finanziamenti per circa 3 miliardi e mezzo di euro. La struttura avrà una presenza diretta, con propri uffici, in cinque regioni: Piemonte, Lombardia, Sardegna, Liguria e Basilicata, con possibilità di operare sull’intero territorio nazionale, anche in collaborazione con Confidi locali della stessa matrice. La sede sarà ubicata a Torino e il presidente della nuova entità sarà il prof. Giuseppe Russo.
L'unificazione dei confidi segue in questo progetto lo stesso percorso dell'unità d'Italia: Sardegna, Piemonte, Lombardia. Siamo alla seconda guerra d'indipendenza, con qualche resistenza nella Lombardia non metropolitana, dove compete il
Confidi Lombardia. Ci sarà una spedizione dei mille (coadiuvata da accordi con "Confidi locali della stessa matrice") per l'espansione nel Mezzogiorno? Il Triveneto sembra al momento ben difeso. E Roma?
Annoto per curiosità questi corsi e ricorsi storici, in attesa di conoscere qualcosa di più sul piano industriale di questo nuovo protagonista del settore.
Luca