Pianificazione fiscale e finanziaria
Tue 12 Dec 2006, 08.59 Stampa
Volevo tornare sul tema della consulenza alla pianificazione finanziaria nelle PMI, sollecitato da alcuni spunti che Michele Tavernini, relatore al nostro
seminario di approfondimento, ha espresso a margine della sessione di lavoro. C'è una profonda convergenza tra gli obiettivi del progetto Smefin e quelli di molti esponenti del mondo della professione. Il commercialista sente il bisogno di svincolare la consulenza e l'assistenza alle imprese dal solo comparto fiscale e questo mutamento è generato anche da precise istanze che provengono dal lato della domanda, cioè dei clienti. La struttura imprenditoriale italiana ha una grande "fame" di crescita in termini dimensionali delle imprese. Questo comporterà sicuramente una diminuzione nella numerosità delle aziende presenti sul territorio. Forse i migliori saranno anche quelli che meglio avranno interpretato l'attività di pianificazione e controllo. Il vero problema, però, è che spesso l'Amministrazione Finanziaria attraverso una gestione "schizofrenica" della leva fiscale compromette seriamente le possibilità e le potenzialità di crescita delle imprese impedendo di impostare un adeguato processo di pianificazione. Che pianificazione si può attuare se le norme fiscali e amministrative, che condizionano pesantemente le scelte dell'impesa e il successo dei progetti di investimento correlati, mutano in continuazione?
Nel nuovo scenario disegnato da Basilea 2, il peso della gestione fiscale dovrebbe ridimensionarsi a favore di quella finanziaria. La questione centrale diventa, come già espresso in questo
blog di Luca Erzegovesi e ribadito in molte altre occasioni, la corretta impostazione di un processo integrato di pianificazione fiscale e finanziaria per stabilire il punto ottimo nel quale i benefici del debito sono superiori ai suoi effetti negativi.
Flavio A