Rapporto Federconfidi: ci siamo quasi
Fri 13 May 2005, 11.30 Stampa
Ho inviato ieri sera il mio contributo al Rapporto che sarà tra breve pubblicato da Federconfidi, l'associazione che raggruppa, in prevalenza, confidi del settore industria.
E' stato un parto laborioso, ma ne ho tratto utili insegnamenti. Nel novembre 2004 ho ricevuto dal dott. Zanotti, direttore di Federconfidi, l'invito a scrivere qualcosa per il rapporto, in fase di elaborazione. Durante le vacanze natalizie mi sono messo a scrivere il pezzo "Confidi 2005: guidare il cambiamento, rilanciare la missione",(sottotitolo immaginato:"Tutto quello che volevate sapere sui confidi e non avete mai osato chiedere"). Ne è venuto fuori un pezzo di dimensioni esagerate (45 cartelle), un compendio di riferimenti normativi, opinioni, sintesi del dibattito in corso, avvertimenti, esortazioni. Chi l'ha avuto in lettura, ne è stato duramente provato. Ho quindi proceduto a tagliare drasticamente il pezzo, lasciando soltanto i punti riguardanti la conformità delle garanzie confidi a Basilea 2 e le linee di riorganizzazione degli enti per prepararsi all'eventuale trasformazione in intermediari finanziari vigilati, con qualche cenno di commento ai dati statistici pubblicati nel rapporto (che ho ricevuto in aprile, e sono riferiti ai bilanci 2003).
Ecco gli insegnamenti che ne ho tratto:
- qualsiasi scritto sui confidi oggi rischia di essere prolisso e ripetitivo, e di dare un valore aggiunto limitato; mi ricorda i lavori che, più di 20 anni fa, facevo sulla riforma del credito agrario, un censimento di un quadro normativo obsoleto e farraginoso, di annosi problemi irrisolti, di rimedi proposti parziali, che si concludeva con la constatazione di una situazione bloccata (il testo unico bancario ha risolto poi il problema con la despecializzazione, salvando peraltro alcuni strumenti della vecchia normativa speciale);
- la audience del mondo confidi è sfinita da questo lungo dibattito pre e post legge quadro (L.326/2003), e non si aspetta molto da analisi minuziose dei problemi sul tappeto, anzi prova una sensazione di deja-vu (sebbene la comprensione degli aspetti tecnici sia ancora vaga e non sempre corretta);
- più che interpretare la realtà dei confidi, serve impegnarsi per cambiarla.
Il papiro originale di cui sopra sarà tra breve pubblicato come Tech Report del progetto smefin: qualche laureando potrà usarlo per la sua tesi sui mutuals nel finanziamento delle PMI. Beh, in realtà il lavoro non manca di passaggi interessanti. Ne consiglio una lettura selettiva, quando sarà disponibile.